Da novembre arrivano le tasse a rate: come funziona

Con le tasse a rate per le partite Iva le imposte si pagheranno ad anno concluso e reddito guadagnato, mai più in anticipo

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Per i lavoratori autonomi potrebbe cambiare tutto: da novembre 2023 le tasse potrebbero diventere a rate con versamenti mese per mese degli acconti. È questo l’orientamento del governo sul quale si stanno definendo gli ultimi dettagli. Si comincia dalle partite Iva, ma una volta tirate le somme e fatte le valutazioni del caso, è possibile che l’iniziativa venga estesa anche ai dipendenti che hanno altri redditi e ai pensionati.

Tasse a rate per le partite Iva

“Sarà un fatto storico“, commenta Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione attività produttive, responsabile fisco della Lega e anima della misura. “Per la prima volta in 50 anni le imposte non si pagheranno più in anticipo, ma ad anno concluso e reddito guadagnato. Si sta, infatti, lavorando per abolire l’acconto già da novembre 2023 a beneficio di milioni di attività economiche: artigiani, commercianti e liberi professionisti con l’ipotesi anche di dipendenti e pensionati con altri redditi”, aggiunge.

La norma presentata dalla Lega il 5 agosto 2020, a prima firma di Gusmeroli, andrà introdotta “direttamente nel decreto fiscale collegato alla manovra, per tutte le attività con un tetto di fatturato, probabilmente almeno sino a 500 mila euro di volume d’affari”, annuncia Gusmeroli.

Il risultato: oltre 3 milioni di attività e migliaia di contribuenti non sarebbero più costretti a pagare al 30 novembre 2023, potendo pagare a rate da gennaio a giugno del 2024.

Stop a prestiti in banca per pagare l’acconto di novembre e a sanzioni e interessi per chi non ci riesce. Allo stesso modo, nessuno sarà più a credito del fisco. Si tratta di un provvedimento che genera più liquidità per i cittadini e nessun problema per i conti pubblici”, conclude soddisfatto Gusmeroli.

Tasse a rate per molti ma non per tutti

Il governo avrebbe allo studio un meccanismo attraverso il quale andare a delineare quella che potrebbe essere la platea dei contribuenti interessati, prevedendo, tra le altre cose, anche un limite di fatturato. Limite che è ancora in via di definizione, ma che come anticipato potrebbe tenere conto del volume d’affari. Tirando le somme sull’ipotesi tasse a rate per gli autonomi, il primo step sarebbe quello di applicare la misura alle sole partite Iva che rientrano in un limite di reddito per poi estenderla a tutte le partite Iva senza limiti e infine anche ai dipendenti che percepiscono redditi differenti e ai pensionati.

Altre novità fiscali in arrivo

Ma ci sono anche altre novità attualmente in valutazione da parte del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e del suo vice ministro Maurizio Leo. Il governo si avvia a dire addio alla stagione dei bonus edilizi multi aliquota. Sono poi previsti controlli incrociati fra Inps e Agenzia delle Entrate sull’evasione di colf e badanti. Dato l’aumento del costo della vita quello delle colf e delle badanti è uno dei settori a maggiore rischio evasione. La riforma dell’Irpef, già in legge di bilancio, potrebbe subire una frenata. Le ipotesi allo studio diventeranno punti della prossima legge di bilancio se approvate nel corso di uno dei prossimi consigli dei ministri.