Delega fiscale, via libera alla Camera: meno sanzioni e non solo

Ben 23 gli articoli della Delega fiscale, che ha ricevuto il via libera dalla Camera ed è legge: ecco le novità

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Via libera dato dalla Camera, in terza lettura, alla Delega fiscale, che diventa legge. Un totale di ben 23 articoli, cui seguiranno nei prossimi due anni i relativi decreti attuativi. Diamo uno sguardo a quelle che sono le principali novità, dalla riduzione dell’Irpef all’incremento delle tredicesime, fino al superamento del superbollo.

Generale soddisfazione nel governo Meloni, come rendono ben chiaro svariate dichiarazioni. Partendo proprio dalla premier, ecco le sue parole in merito: “Soddisfatta dell’approvazione della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una visione di sviluppo e crescita. L’Italia ne aspettava una da 50 anni“.

Ciò che promette è un sistema che tassi meno le famiglie e le imprese. Al tempo stesso più soldi in busta paga e tasse ridotte per chi decida di assumere e investire in Italia. A corredo di tutto ciò, una burocrazia snellita: “Un impegno preso con i cittadini, che oggi abbiamo onorato”.

Se Giorgia Meloni esalta il lavoro svolto, sul fronte Lega si guarda al governo Draghi. Molto soddisfatto il relatore della riforma fiscale Alberto Gusmeroli. Parla infatti di pagina che resterà nella storia d’Italia. Con riferimento a quanto svolto dalla precedente coalizione, spiega come “questa delega sia nata dall’ascolto. Una differenza non da poco”.

Così come la premier, evidenzia la trasformazione del Fisco, che sarà non soltanto più equilibrato e meno esoso, ma soprattutto meno complicato per quanto concerne il rapporto con l’utente. Snelliti svariati processi, al fine di “rendere il nostro sistema fiscale meno nemico”. Non sono mancati scontri interni, ha sottolineato, ma alla fine tutti hanno fatto la propria parte. E sulla patrimoniale? Era nato un vero e proprio caso il 3 agosto, con un ordine del giorno accolto dal Governo in aula alla Camera e poi “cassato” da Palazzo Chigi. Un ordine del giorno di Nicola  Fratoianni, con possibilità di una Next Generation Tax per i patrimonio superiori i 500mila euro. Il pensiero del governo è stato però ben ribadito da Gusmeroli: “Nessun italiano subisca una patrimoniale”.

Sanzioni, IVA e tasse

Si dice addio alle sanzioni penali tributarie, soprattutto quelle connesse alla dichiarazione infedele. Ciò a patto che i contribuenti aiutati risultino aderenti all’adempimento collaborativo. Escluse inoltre le sanzioni amministrative, riducendo i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti, a patto che il sistema di gestione del rischio venga certificato da professionisti del settore.

Sguardo rivolto anche ai cosiddetti “paperoni”, che decidano di trasferire la propria residenza in Italia, così come coloro che risiedono in Italia ma posseggono un reddito complessivo nel nostro territorio pari o superiore a un milione di euro. Per loro è previsto un regime di adempimento collaborativo.

Inizialmente era stata ipotizzata una flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti. Si è però optato per una strada differente. Al suo posto si è preferito introdurre un’agevolazione netta sul fronte della tassazione, ciò in relazione agli straordinari, i premi di produttività e la tredicesima.

Impossibile non trattare il tema dell’Iva, sempre delicato. In merito è prevista una netta revisione, al fine di renderla più aderente a quella che è la normativa vigente nell’Unione europea. Alcune possibilità al vaglio, tra le quali spicca un sistema a Iva azzerata per alcuni prodotti di prima necessità.

Il sistema di classificazione dei contribuenti terrà inoltre conto di quelli che sono i livelli di affidabilità fiscale. In base a questi si potrà avere accesso a dei “premi”, compresa la riduzione dei tempi di rimborso. La delega fiscale prevede inoltre attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali, con deleghe per i professionisti del settore abilitati. Si potrà provvedere agli adempimenti previsti anche per via telematica, con modelli e istruzioni relativi che dovranno essere disponibili per la compilazione almeno due mesi prima della scadenza fissata.

Al fine di facilitare il processo di pagamento delle tasse, già di per sé non esaltante per i contribuenti, si ampliano le forme di adempimento, con addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di saldo elettronico.

Altre novità

Una delle introduzioni più importanti riguarda i controlli fiscali. È stata decretata, infatti, una riduzione di due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento nei confronti dei contribuenti affidatisi a professionisti qualificati. Nelle ultime settimane si era inoltre parlato spesso del tanto temuto “prelievo forzoso”. Non è stato cancellato ma è saltata l’automazione della procedura di pignoramenti dei conti correnti.

Ottime notizie, inoltre, per autonomi e imprenditori individuali, considerando come verrà data loro la chance di rateizzare anche gli acconti e saldi Irpef. Ecco tutte le altre novità di cui tener conto:

  • Aliquote – Invariate le modifiche già approvate nei primi passaggi, come la rimodulazione delle aliquote fiscali. Gli scaglioni Irpef calano da 4 a 3, l’Ires a 2 aliquote mentre l’Irap viene superata senza aumenti per le imprese;
  • Ires – Previsti due regimi di vantaggio complementari di fianco all’aliquota ordinaria al 24%. Si riduce per le imprese che impiegano risorse in ambito investimenti, partecipazione dei dipendenti agli utili e nuove assunzioni. Le società che non hanno modo di accedere a tali benefici, possono ottenere incentivi fiscali differenti, come il superammortamento;
  • Concordato preventivo biennale – Il Fisco calcolerà, per partite Iva e Pmi, quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi. Chiunque dovesse accettare, non andrà incontro a contestazioni sull’Irpef, con totale certezza su quanto pagare;
  • Cedolare secca – Per gli immobili adibiti a un utilizzo differente da quello abitativo, come nel caso dei negozi, viene estesa la cedolare secca, a patto che il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa o di arti e professioni;
  • Superbollo – Nulla di ufficiale, al momento, ma nel corso del tempo verrà valutato il possibile superamento progressivo del superbollo, ad oggi previsto per le auto con potenza superiore a 185 chilowatt;
  • E-Cig – Stretta del governo in merito alla vendita a distanza dei prodotti da inalazione, qualora al loro interno sia presente nicotina o quelle che vengono definite nicotine puches;
  • Tributi regionali – In programma una revisione delle normative legate al federalismo fiscale regionale. Alle Regioni verranno attribuite le somme a titolo di compartecipazione regionale all’Iva. Principio applicato anche all’evasione fiscale;
  • Crediti non spettanti – Distinzione normativa più rigida, in alcuni casi sanzionatoria, tra le fattispecie di compensazione indebita per crediti di imposta non spettanti o inesistenti.