Isee 2024: ecco come cambiano le regole di calcolo

Nel 2024 cambiano le regole di calcolo dell'Isee. Il legislatore ha introdotto alcune novità, che andranno ad impattare su bonus ed agevolazioni

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Attraverso la Legge di bilancio 2024 sono state introdotte alcune novità relative al calcolo dell’Isee. La più importante, senza dubbio, è costituita dall’esclusione dei Titoli di Stato e di alcuni prodotti finanziari di raccolta risparmio fino ad un tetto massimo di 50.000: l’obiettivo di questa misura è quella di far diventare il calcolo Isee più equo, per non penalizzare le famiglie che hanno investito in questi prodotti.

Cambiano, inoltre, le regole per il calcolo dei titolari di partita Iva che, dal prossimo anno, decideranno di aderire al concordato preventivo. Tra le altre novità che andranno ad impattare direttamente sul calcolo dell’Isee ricordiamo:

  • l’inclusione dei redditi da lavoro dipendente ed autonomo, che non vengono assoggettati alla ritenuta alla fonte;
  • l’aggiornamento dei valori Istat.

Ma andiamo ad analizzare le novità che avranno un impatto maggiore sul calcolo dell’Isee dal prossimo anno.

Isee e concordato preventivo

Sicuramente una delle novità più importanti che verranno introdotte dal prossimo anno riguarda il concordato preventivo. Questa nuova agevolazione, che riguarderà esclusivamente i contribuenti con partita Iva, avrà un impatto diretto anche sul calcolo dell’Isee.

Per quanti decideranno di aderire al concordato preventivo, non ci sarà un effetto moltiplicatore ai fini del calcolo dell’Isee. I diretti interessati avranno la possibilità di concordare in anticipo con l’Agenzia delle Entrate il reddito dell’anno per pagare le imposte: la stessa agevolazione non verrà applicata sui benefici per i quali risulta essere rilevante l’ammontare dei redditi. A chiarire le intenzioni del legislatore ci ha pensato l’articolo 35 dello schema del Decreto Legislativo in materia di accertamento, che è stato approvato lo scorso 3 novembre 2025 dal Consiglio dei Ministri, nel quale viene chiarito che:

Agli effetti del presente decreto, quando le vigenti disposizioni fanno riferimento, per il riconoscimento della spettanza o per la determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria, al possesso di requisiti reddituali, si tiene comunque conto del reddito effettivo e non di quello concordato. Il reddito effettivo rileva anche ai fini dell’indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.) di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 10.

Cosa significa tutto questo? In altre parole per i titolari di partita Iva, che potranno aderire al concordato preventivo, dovranno essere scisse le regole relative alla determinazione del reddito per la determinazione delle imposte da quelle relative all’accesso di agevolazioni e benefici.

Il doppio binario

Per effettuare il calcolo Isee 2024 – le stesse regole varranno anche per il 2025 – è necessario prendere in considerazione il reddito effettivo del contribuente.

Cosa comporterà tutto questo ai fini delle agevolazioni e dei bonus ottenibili dal prossimo anno? Nel caso in cui il reddito, che risulta essere oggetto del concordato preventivo, dovesse risultare inferiore a quello effettivo non si andrà a creare un effetto moltiplicatore dei benefici spettanti. Il contribuente potrà versare lecitamente le imposte per un importo inferiore rispetto a quelle sul reddito effettivo, ma per quanto riguarda agevolazioni e bonus verrà tenuto conto del reddito reale.

Nel caso in cui, però, il reddito determinato con il concordato preventivo dovesse risultare superiore a quello effettivo, calcolando l’Isee seguendo le regole standard, permetterà di tenere conto dei redditi realmente incassati nel corso dell’anno. E quindi sarà possibile beneficiare dei bonus e delle agevolazioni che spettano in base alla reale situazione economica del periodo.

Lo stesso ragionamento vale anche per le detrazioni, le deduzioni e tutte le altre agevolazioni di natura fiscale. In altre parole in concordato preventivo avrà valore formale esclusivamente sul fronte delle imposte che dovranno essere versate. Negli altri casi continueranno ad aver valore le regole ordinarie.

Isee, l’esclusione dei Titoli di Stato

Attraverso la Legge di Bilancio 2024 sono state introdotte alcune agevolazioni per i risparmiatori che hanno investito in Titoli di Stato. Acquistando dei Btp è possibile, infatti, abbassare l’Isee.

Fino ad oggi questo tipo di investimento non andava ad impattare direttamente sul calcolo dell’Isee: i Btp, infatti, sono sempre stati considerati all’interno del patrimonio mobiliare, come qualsiasi altra somma presente all’interno del conto corrente. Nel calcolo Isee 2023 sono state prese in considerazione le giacenze medie di tutti i conti correnti intestati ai singoli membri del nucleo familiare. Nello stesso modo è risultato essere rilevante anche il valore nominale dei titoli acquisti (per il 2023 è stato preso come riferimento il 2021). Ai fini Isee, infatti, devono essere comunicati sia i redditi che il patrimonio.

Dal prossimo anno scatta questa importante novità: i Titoli di Stato, fino ad un valore massimo pari a 50.000 euro non verranno presi in considerazione. Questo significa che per il 2022 verranno presi in considerazione solo e soltanto le somme presenti sul conto corrente nel 2022, a cui si andranno ad aggiungere tutte le altre voci che compongono il patrimonio mobiliare. A questo elenco verranno tolti i Titoli di Stati, fino ad un valore massimo di 50.000 euro.

È bene sottolineare che la situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie è aggiornata, per legge, al 31 dicembre di due anni prima. Questo significa che l’impatto dei Btp sull’Isee potrebbe risultare meno immediato di quanto le famiglie possano sperare. Chi volesse, ad esempio, investire in questi prodotti oggi, per nascondere parte del proprio patrimonio dal calcolo Isee, beneficerebbe di questa novità solo e soltanto nel 2025. Per gli investimenti effettuati nel 2024, invece, sarà necessario attendere fino al 2026.

Gli impatti delle Legge di Bilancio 2024

Senza dubbio le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2024 avranno un impatto importante su molte famiglie e sulla loro possibilità di accedere ai vari bonus e alle agevolazioni.

La novità più importante, sicuramente, è quella relativa all’esclusione dei Titoli di Stato e di alcuni prodotti finanziari al calcolo Isee.

Ma quali sono le conseguenze di questa decisione. L’esclusione dal conteggio degli investimenti effettuati in Btp comporterà la ridefinizione delle agevolazioni e dei bonus, permettendo a famiglie che prima ne erano escluse di potervi accedere.