Fisco: verso cancellazione cartelle sotto i 1.000 euro

Il piano dovrebbe prevedere la cancellazione fino a mille euro e il saldo del 20% con il taglio del restante 80% con debiti sui 2 mila euro.

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Redazione

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Pubblicato: 16 Novembre 2022 09:42

Con l’obiettivo di alleggerire i costi sulle spalle delle famiglie già aggravati dalle spese per le bollette, il governo torna alla carica sull’ipotesi di cancellazione delle cartelle esattoriali al di sotto dei 1.000 euro.

Cartelle esattoriali, rottamazione sotto i mille euro

Si tratterebbe di un “saldo e stralcio” ter per eliminare le cartelle fino a mille euro e permettere il saldo del 20% con il taglio del restante 80% per i debiti risalenti a non oltre il 2015, con somme fino a 2 mila/2.500 euro. All’esame del Governo ci sarebbe anche una “rottamazione” quater per i debiti con importi maggiori e relativi sanzioni e interessi ridotti tutti al 5% e con una rateizzazione almeno quinquennale o anche decennale.

Il viceministro

”Tutte le cartelle di un valore inferiore a 1.000 euro possono essere cestinate”. Lo afferma il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, intervenendo a ‘Quarta repubblica’ su Rete 4. “In una situazione normale si dovrebbe togliere di mezzo questa massa di cartelle non riscuotibili”, secondo Leo.

”Faccio degli esempi: i deceduti, ci sono delle cartelle che hanno raggiunto i deceduti e purtroppo non possono più essere onorate. I falliti, tante cartelle riguardano soggetti che non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie. Queste cartelle vanno necessariamente tolte di mezzo. Sulle restanti cartelle bisogna fare una selezione”.

”Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1.000 euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere”, dichiara il vice ministro. ”Già un provvedimento analogo fu adottato dal 2000 al 2010, quando si azzerarono queste cartelle”, ricorda Leo. ”Ora se quella data la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle di un valore inferiore a 1.000 euro possono essere cestinate. Non perché vogliamo fare condoni, sconti, ma perché gli oneri di riscossione sono più elevati”.