Cartelle esattoriali, il governo studia una rottamazione sotto i mille euro

Il piano dovrebbe prevedere la cancellazione fino a mille euro e il saldo del 20% con il taglio del restante 80% con debiti sui 2 mila euro

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Una rottamazione per le cartelle esattoriali sotto i mille euro. È questo il proposito messo in programma dal governo Meloni per alleggerire i costi sulle spalle delle famiglie già aggravati dalle spese per le bollette: cancellare i debiti di importo medio-basso con lo Stato, come le multe, riguardanti milioni di cittadini. Gli italiani con almeno una pendenza esattoriale sono 23 milioni e già alla fine dell’estate il Fisco ha notificato 10 milioni di cartelle, con un’altra cascata

Cartelle esattoriali, rottamazione sotto i mille euro

Si tratterebbe di un “saldo e stralcio” ter per eliminare le cartelle fino a mille euro e permettere il saldo del 20% con il taglio del restante 80% per i debiti risalenti a non oltre il 2015, con somme fino a 2 mila/2.500 euro, anche se la Lega vorrebbe alzare l’asticella.

All’esame del Governo ci sarebbe anche una “rottamazione” quater per i debiti con importi maggiori e relativi sanzioni e interessi ridotti tutti al 5% e con una rateizzazione almeno quinquennale o anche decennale.

Tra i primi beneficiari di questa pace fiscale ci sarebbero i NoVax over 50 destinatari complessivamente di oltre due milioni di multe da 100 euro l’una, il cui invio sarebbe previsto entro la fine di novembre.

L’ultima ipotesi sul tavolo sarebbe quella che riguarda coloro che ancora non hanno ricevuto la cartella esattoriale, per i quali si potrebbe stabilire una “tregua fiscale” attraverso una sanzione forfettaria del 5% e la rateizzazione in 5 anni.

Il provvedimento dovrebbe arrivare con la Legge di Bilancio, ma potrebbe già essere inserito nel prossimo decreto Aiuti quater.

Lo scopo della rottamazione quater in arrivo, di cui avevamo parlato qui, sarebbe mettere ordine alle diverse sovrapposizioni provocata dalle tre sanatorie precedenti, in particolare per andare incontri ai decaduti, quei contribuenti che hanno aderito ma poi non hanno rispettato le scadenze previste per i pagamenti.

Le lettere in arrivo dal Fisco fino alla fine di quest’anno, a partire dalla fine di settembre, dovrebbero essere almeno altri 5 milioni, il 56% però dovrebbero essere errori perché il debito è decaduto o perché già pagato.

Come ricordato dal Corriere della Sera, nella bozza di convenzione tra Agenzia delle Entrate e ministero dell’Economia per il triennio 2022-2024 si stabilisce la riscossione entro quest’anno del 70% delle cartelle ricevute dagli enti impositori tra il 2020 e il 2021, mentre il restante 30% delle cartelle sospese saranno inviate nel 2023.

Dal 4 settembre la regolarizzazione di quanto dovuto rispetto Irpef e Iva deve avvenire entro 30 giorni e non più entro 60 giorni.

Come rateizzare gli importi superiori

Per importi fino a 120 mila euro, è possibile oggi ottenere la rateizzazione direttamente online tramite il servizio Rateizza adesso presente nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione oppure compilando il Modello R1 da inviare via pec agli specifici indirizzi riportati su di esso.

Possono presentare la domanda di rateizzazione per le somme ancora dovute anche chi non ha pagato o versato tardi o in modo insufficiente le somme in scadenza nel 2019 della rottamazione ter, saldo e stralcio e definizione agevolata delle risorse Ue.

Nella richiesta è necessario dichiarare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica senza però dover aggiungere alcuna documentazione. E’ possibile pagare il debito al massimo in 72 rate, cioè in sei anni.

Per importi superiori a 120 mila euro è possibile richiedere la rateizzazione presentando domanda tramite gli indirizzi pec dedicati presenti nel modello da compilare.