Marta Fascina scompare dal Parlamento: blindata ad Arcore

Marta Fascina ha trasformato Arcore nel proprio ufficio politico. La strategia messa in atto fa discutere: ecco perché non può essere sfrattata

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Ormai è ufficiale: esiste un caso Marta Fascina. L’ex compagna del compianto Silvio Berlusconi non sembra avere intenzione di far ritorno a Roma, adempiendo ai propri doveri di onorevole. Il suo lavoro ha oggi sede in alcune stanze di Arcore, dove ha trasferito la sua “segreteria politica”. Targhe d’ottone appese, dichiarazione d’intenti nei confronti della famiglia dell’ex Cavaliere, e valore politico di Villa San Martino rafforzato.

La strategia di Marta Fascina

Sono due le vie d’interpretazione della strategia messa in atto da Marta Fascina. Nel primo caso, la scelta di rendere Villa San Martino, in parte, ufficio di rappresentanza parlamentare, sarebbe un modo per ricordare a Forza Italia la centralità di Arcore, com’è sempre stato. Nel secondo caso, invece, ci sarebbe da parte sua la piena intenzione di legare tutto ciò che è contenuto in quegli ampi spazi all’immunità da deputata che le viene attribuita.

Il riferimento in questo caso va all’articolo 68 della Costituzione che, traducendo e adattando al caso, indica come eventuali perquisizioni delle stanze che ora sono la sua “segreteria politica”, potrebbero essere attuate soltanto in seguito all’approvazione della Camera, in quel caso chiamata a sollevare l’immunità parlamentare.

L’assenteismo in Aula

A partire dalla morte di Silvio Berlusconi, che è avvenuta ormai quattro mesi fa, Marta Fascina ha deciso di allontanarsi tanto dalla vita pubblica quanto da quella politica. Barricata ad Arcore, ha anche evitato di presenziare al Berlusconi Day, tenutosi il 29 settembre (giorno del compleanno del Cavaliere, ndr). Il suo intervento era stato limitato ai social: “Io resto sempre un passo dietro di Te, con la concreta certezza che, prima o poi, le nostre mani torneranno a ricongiungersi e torneremo a essere nostri per l’eternità”.

Tutto ciò si è trasformato in un prolungato assenteismo in Aula. A dir poco allarmanti gli ultimi dati, aggiornati a luglio 2023: 0,56% di presenze per le votazioni alla Camera. Il motivo? Principalmente si fa riferimento al periodo in cui ha scelto di assistere il compagno Berlusconi, in quelli che si sono rivelati essere i suoi ultimi mesi di vita.

Mossa anti sfratto

Le scelte di Marta Fascina stanno intanto generando un grande malumore. Basti pensare alle parole di Paolo Berlusconi, che l’ha invitata a tornare al proprio posto: “Basta con le lacrime, l’ho detto a Marta che è inconsolabile. Deve trovare la forza di tornare in Parlamento. È un suo diritto ma soprattutto un suo dovere”.

Intanto a Montecitorio l’onorevole avrebbe le sue “vedette”, come le ha definite Il Fatto Quotidiano. Si tratta di Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Tullio Ferrante e Gloria Saccani Jotti. Condivide una chat con loro, ottenendo tramite questa continui aggiornamenti.

È importante però fare un passo indietro e ragionare sul concetto di “segreteria politica”. Come detto, legare Arcore alla propria immunità parlamentare, potrebbe evitare eventuali perquisizioni, ma non solo. Questa mossa può infatti tenere alla larga anche il rischio sfratto (così come eventuali demolizioni, ma non è questo il caso, ndr). La famiglia di Berlusconi non potrebbe far nulla, al momento, salvo far pesare la propria influenza e ottenere un aiuto dal Parlamento, qualora si arrivasse allo scontro totale.