Direttiva Omnibus, come cambiano gli sconti nei negozi

Quali novità ha introdotto la Direttiva Omnibus in fatto di sconti, promozioni ed offerte. Scopriamo cosa ha comportato la nuova normativa e quali tutele hanno i consumatori

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 18 Luglio 2023 11:54

La Direttiva Omnibus ha rivoluzionato l’attività nei negozi online e fisici. E il modo di effettuare gli sconti. L’Europa impone una maggiore chiarezza e trasparenza nel momento in cui si mostrano i prezzi di vendita dei prodotti. È finita l’era dei finti sconti: in ogni momento il consumatore dovrà essere in grado di capire se un determinato prodotto è realmente scontato. E, in questo modo, potrà adeguare le proprie abitudini di acquisto.

Oltre agli eCommerce, dove sono spariti quasi del tutto gli sconti ed i prezzi barrati, anche i negozi fisici hanno dovuto adeguarsi alle nuove direttive sugli sconti e rendere più chiara e trasparente la scontistica e le offerte riservate ai clienti privati.

Direttiva Omnibus, come cambiano i prezzi

L’Unione europea, nel corso degli ultimi anni, ha introdotto una serie di novità per gli eCommerce e per i negozi fisici. L’obiettivo che l’Ue si è prefissata è quello di garantire una maggiore tutela dei consumatori. La Direttiva Ue 2019/2161 – anche conosciuta come Direttiva Omnibus, è stata proposta dal parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea nel corso del mese di novembre 2019. Le nuove norme sarebbero dovute entrare in vigore in tutta l’Unione europea nel corso del mese di maggio 2022.

L’Italia, come succede sovente quando deve recepire la legislazione europea, è stata un po’ lunga ad adottarla. La Direttiva Omnibus è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 marzo 2023: in notevole ritardo rispetto alle indicazioni che erano arrivate direttamente dall’Unione europea. Un ritardo che ha avuto una prima conseguenza per il nostro paese: l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Il 3 luglio 2023, finalmente, la Direttiva Omnibus è entrata in vigore: negozi fisici ed eCommerce, adesso, devono adottare ufficialmente le nuove regole sugli annunci di riduzione di prezzo, che costituiscono, a tutti gli effetti, l’anima di questa direttiva.

A cosa servono le nuove regole

Perché l’Unione europea ha introdotto questa nuova serie di regole a cui devono sottostare anche i negozi fisici? L’obiettivo della nuova normativa è molto semplice: i consumatori non devono essere ingannati da riduzioni di prezzo pubblicizzati come tali, ma che alla fine non sono delle vere e proprie promozioni. Sono degli sconti finti.

Prima dell’introduzione della Direttiva Omnibus, l’Unione europea aveva condotto un’indagine sugli sconti, grazie alla quale si è resa conto che la maggior parte dei consumatori viene abbagliata dalla percentuale di sconto. Purtroppo, però, soffermandosi esclusivamente su questa percentuale non si riesce a rendere conto se il prezzo che sta pagando sia realmente scontato o rispecchi il reale valore del prodotto stesso.

Proviamo a fare un esempio specifico. Trovare vicino ad un televisore un bel 2.000 euro barrato con scritto -50%, distoglie l’attenzione dei consumatori, i quali non si domandano se per quel determinato modello pagare 1.000 euro sia davvero un buon prezzo o sia il prezzo corretto per quel determinato televisore. Perché magari i 2.000 euro iniziali erano un po’ gonfiati, al limite della rapina.

Gli sconti destinati a sparire

Abbiamo riportato un esempio relativo ad un televisore. Il problema degli sconti fasulli tocca un po’ tutti i settori. Alcune aziende, ad esempio, grazie agli sconti perenni hanno costruito la loro fortuna ed il loro modello di business. Quanti sono i punti vendita con i prodotti perennemente scontati al 70% e prezzi di listino che non sono reali e risultano essere di pura fantasia? Prezzi di listino messi esclusivamente per giustificare lo sconto. Questa prassi commerciale non potrà proseguire.

Non sarà possibile strumentalizzare il prezzo di listino aumentandolo poco prima di una promozione, in modo da attirare i clienti con il solo scopo di propinare loro uno sconto praticamente fasullo.

Sconti e prezzi nei negozi: come devono cambiare

La Direttiva Omnibus è andata a modificare direttamente il Codice del Consumo. Attraverso il nuovo articolo 17-bis è stato stabilito che, nel caso in cui si dovesse fare una promozione o uno sconto su un prodotto, deve essere esposto al pubblico anche il prezzo che il venditore aveva applicato precedentemente.

Ma che cosa si intende con prezzo precedente? La normativa con questa locuzione si riferisce al prezzo più basso che quel singolo prodotto ha toccato nel corso dei 30 giorni precedenti. Nel caso in cui i prodotti in promozione siano stati immessi sul mercato da meno di 30 giorni, il prezzo precedente deve essere quello che il venditore ha provveduto ad applicare nell’arco di tempo inferiore a 30 giorni che precedono la promozione.

Proviamo a fare alcuni esempi:

  • un televisore ha sempre avuto un prezzo di listino pari a 2.000 euro. Viene messo in promozione a 1.000 euro. In questo caso il prodotto può essere reclamizzato con -50% ed i 2.000 euro barrati, perché nell’arco dei trenta giorni precedenti lo sconto il suo prezzo è sempre stato pari a 2.000 euro;
  • il televisore ha un prezzo di listino pari a 2.000 euro e generalmente viene venduto a 1.500 euro. Il negoziante non potrà barrare i 2.000 euro e mettere sconto al 50%. È tenuto a mettere come prezzo originario 1.500 euro e calcolare lo sconto corretto che porta a 1.000 euro;
  • il televisore viene scontato a 1.500 euro. Nell’arco delle tre settimane precedenti, però, nell’ambito di una diversa promozione aveva lo stesso prezzo. Il negoziante è tenuto ad indicare che quel determinato televisore costava 1.500 euro: lo sconto attuale non è una nuova promozione, ma prosegue quella cominciata in precedenza. In alternativa potrà riportare il prezzo a 1.500 euro senza fare alcun riferimento a promozioni, sconti od offerte.

A cosa stare attenti

I negozi e le grandi catene commerciali si sono adeguati alle nuove regole sugli sconti della Direttiva Omnibus? Nella maggior parte dei casi sembrerebbe di sì, anche se continuano a rimanere delle situazioni a volte paradossali, dove, ad esempio, un prezzo scontato risulta essere più alto rispetto a quello barrato.

Sicuramente quella che stanno attraversando i negozi è una semplice fase di assestamento e di adeguamento dei sistemi.