Concordato preventivo e ravvedimento speciale, come aderire entro il 12 dicembre

Per aderire al concordato preventivo biennale e al relativo ravvedimento speciale i contribuenti hanno poco meno di un mese di tempo. Per farlo basta presentare la dichiarazione aggiuntiva

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 15 Novembre 2024 06:00

Si riaprono le porte per il concordato preventivo biennale. Ormai passata la deadline originaria, i contribuenti vi possono nuovamente aderire rispettando la scadenza del 12 dicembre 2024 presentando una semplice dichiarazione integrativa.

Stanno emergendo i primi dettagli relativi alla proroga del patto con il fisco, dopo che è arrivato l’ok al decreto legge che riporta in pista i titolari di partita Iva che non avevano aderito al concordato preventivo biennale rispettando la scadenza originaria. Riaperta anche la porta per poter aderire al ravvedimento speciale, che sarà applicato a quanti sfruttano la nuova finestra per aderire al patto con il fisco.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come possano aderire al concordato preventivo quanti non lo hanno fatto fino a questo momento.

Concordato preventivo biennale, chi ci potrà ancora aderire

I contribuenti che non fossero riusciti a prendere una decisione entro lo scorso 31 ottobre 2024 hanno ancora tempo per aderire al concordato preventivo biennale. Gli indecisi hanno tempo fino al prossimo 12 dicembre 2024. La prima finestra non ha dato i risultati sperati: al momento, però, il Mef non ha ancora stimato quali possano essere gli effetti formali della riapertura dei termini: il fisco, dal patto con i contribuenti, si attendeva un ritorno di almeno 2 miliardi di euro.

Stando alle stime ufficiali gli incassi – aggiornati ad oggi – si fermano a 1,3 miliardi di euro: la percentuale dei titolari di partita Iva che vi ha aderito si è fermata al 15%. Stiamo parlando, indubbiamente, di numeri molto bassi, che hanno determinato – insieme alle richieste di concedere più tempo – la redazione e il successivo via libera ad un decreto legge urgente attraverso il quale riaprire i termini.

Sostanzialmente è stato concesso più tempo ai contribuenti per poter aderire al concordato preventivo biennale. La novità, come ha confermato direttamente Maurizio Leo, viceministro all’Economia, costituisce:

Un’importante prova di ascolto da parte del governo, che dopo un confronto con le categorie e i professionisti ha deciso di allargare ulteriormente la possibilità di aderire a una misura apprezzata e conveniente per tutti: Stato e cittadini.

Leo prosegue spiegando che la riapertura dei termini è, sostanzialmente, la messa in pratica dell’obiettivo di rendere il Fisco più semplice e, soprattutto, in grado di dialogare con i contribuenti.

Da sottolineare, ad ogni modo, che la riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo biennale – ossia per partecipare alla cosiddetta Fase 2 – non coinvolgerà tutti i titolari di partita Iva, ma solo quelli che hanno provveduto a presentare la dichiarazione dei redditi entro la scadenza prevista quest’anno: il 31 ottobre 2024.

Adesione con la dichiarazione integrativa

I termini per aderire al concordato preventivo biennale sono stati riaperti sia per i contribuenti che applicano gli Isa, che per i soggetti che hanno aderito al regime forfettario. L’adesione potrà avvenire con una semplice dichiarazione dei redditi integrativa.

Ad anticipare l’informazione è stato direttamente il Governo guidato da Giorgia Meloni, che ha diffuso un comunicato in attesa dell’approvazione del decreto legge del 12 novembre. Nello stesso documento sono state anticipate le regole operative riservate ai titolari di partita Iva che hanno intenzione di sfruttare la finestra che è stata appena riaperta.

La scelta della dichiarazione integrativa presuppone che i diretti interessati, entro lo scorso 31 ottobre 2024, abbiano presentato la dichiarazione dei redditi. Questo aspetto, tra l’altro, era già stato messo in evidenza in precedenza, ancora prima che il decreto legge venisse approvato. E adesso trova la sua ulteriore conferma:

La possibilità di aderire al concordato, presentando apposita dichiarazione dei redditi integrativa, sarà riconosciuta, fino al 12 dicembre 2024, ai contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre 2024 e, pur avendone i requisiti, non hanno aderito.

Questo significa che la riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo biennale è, a tutti gli effetti, una seconda chance per quanti non vi hanno aderito finora. Ma solo se sono in regola con la presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

I dettagli operativi

C’è un ulteriore aspetto che è necessario prendere in considerazione. La dichiarazione integrativa non potrà essere utilizzata per modificare a proprio vantaggio i redditi o qualsiasi altro elemento che possa avere un peso diretto sulle imposte. I contribuenti, quindi, non avranno la possibilità di indicare un imponibile minore o un debito d’imposta più basso. Così come non sarà possibile indicare un maggiore credito. I dati, in altre parole, non devono essere modificati rispetto a quelli contenuti nella dichiarazione dei redditi presentata entro lo scorso 31 ottobre 2024.

Il ravvedimento speciale

L’adesione entro il 12 dicembre 2024 al concordato preventivo biennale permette di accedere anche al ravvedimento speciale. Palazzo Chigi , attraverso il suo comunicato, ha dipanato qualsiasi dubbio in merito: il binomio tra le due misure continua a rimanere in piedi anche per i ritardatari.

Ricordiamo che il ravvedimento speciale è una sanatoria pluriennale – che copre il periodo compreso tra il 2018 ed il 2022 – e sarà estesa anche a quanti decideranno di aderire alla misura entro la nuova scadenza. È bene sottolineare, ad ogni modo, che nel ravvedimento speciale rientrano le annualità ancora accertabili, per le quali viene applicata una sorta di flat tax ultra-agevolata sulla base imponibile concordata.

La decisione serve a superare il problema dell’espressa previsione che la sanatoria fosse applicabile unicamente a quanti avessero aderito al concordato preventivo biennale entro la scadenza originaria del 31 ottobre.

In sintesi

È iniziata la Fase 2 del concordato preventivo biennale. I contribuenti vi potranno aderire entro il prossimo 12 dicembre 2024 presentando, semplicemente, una dichiarazione aggiuntiva. Ma per aderire è necessario aver presentato la dichiarazione dei redditi entro lo scorso 31 ottobre 2024.

È possibile aderire anche al ravvedimento speciale.