Incentivi auto 2024, gli ecobonus al via a febbraio

Tra poche settimane dovrebbe entrare in vigore il decreto sui nuovi incentivi per l’acquisto di vetture: importi maggiorati per chi ha un reddito medio-basso

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Entro febbraio, è atteso il via libera e l’effettiva attuazione del decreto riguardante i recenti incentivi per l’acquisto di veicoli. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy suggerisce di stanziare complessivamente 930 milioni di euro per gli incentivi, che potrebbero raggiungere fino a 13.750 euro per ogni individuo, con l’obiettivo di rinnovare il parco auto italiano, tra i più anziani in Europa in termini di anni accumulati.

La suddivisione degli incentivi auto

Prima di discutere i nuovi incentivi, è utile ricordare lo schema attuale in vigore fino al 2023. Le risorse disponibili e gli sconti attuali sono suddivisi nel seguente modo:

  • 190 milioni di euro per l’acquisto di auto elettriche (fascia 0-20 g/km di CO2);
  • 235 milioni di euro per l’acquisto di auto ibride plug-in (fascia 21-60 g/km di CO2);
  • 150 milioni di euro per l’acquisto di auto a combustione interna (ICE), ossia benzina, diesel, ecc. (fascia 61-135 g/km di CO2);
  • 15 milioni di euro per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici di categoria N1 e N2;
  • 35 milioni di euro per l’acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici;
  • 5 milioni di euro per l’acquisto di motocicli e ciclomotori a combustione interna (ICE).

Il 5% degli importi destinati alle auto elettriche (9 milioni e 500 mila euro) e alle ibride plug-in (11 milioni e 750 mila euro) è riservato agli acquisti effettuati da persone giuridiche per attività di car sharing o autonoleggio a fini commerciali.

Per quanto riguarda l’importo dei contributi, per le auto vanno da un minimo di 2 mila a un massimo di 5 mila euro, per le moto da 2 mila e 500 a 4 mila euro, e per i veicoli commerciali da 4 mila a 14 mila euro.

Alla data del 31 dicembre, ultimo giorno utile per le richieste, i fondi risultavano esauriti solo per le auto a combustione interna (fascia 61-135 g/km di CO2) e per i motocicli e ciclomotori a combustione interna (ICE). Al contrario, erano ancora disponibili buone risorse per le auto elettriche, le ibride plug-in e i veicoli commerciali elettrici, confermando una tendenza simile a quanto accaduto nel 2022. Tali dati suggeriscono che i fondi destinati alle vetture con emissioni 0-20 e 21-60 g/km di CO2 possano essere sproporzionati rispetto alla domanda.

Via libera a febbraio

Il funzionamento del nuovo ecobonus sarà caratterizzato da diverse componenti. Innanzitutto, è confermato che saranno previsti importi maggiorati per coloro che rientrano in fasce di reddito medio-basso, con un bonus aggiuntivo del 25% per coloro con un Isee inferiore ai 30mila euro. Inoltre, si sta valutando l’opzione di incentivare specificamente l’acquisto di veicoli italiani.

D’altra parte, gli incentivi varieranno in base alla classe dell’auto che viene rottamata, con l’esclusione di quelle considerate più inquinanti. Ciò significa che il contributo finanziario potrebbe aumentare o diminuire a seconda del tipo di veicolo sostituito, incoraggiando in tal modo il passaggio a modelli più ecologici e sostenibili.

All’interno del provvedimento, è prevista l’implementazione del raddoppio del contributo per i taxi che hanno ottenuto successo nel concorso straordinario per l’ottenimento, a titolo oneroso, di nuove licenze, così come per i soggetti autorizzati a esercitare il servizio di noleggio con conducente. Tale aumento del bonus sarà esteso anche ai precedenti detentori di licenze taxi o agli operatori autorizzati per il servizio NCC che opteranno per la sostituzione del proprio veicolo di servizio, in ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto Legislativo Asset.

Come funzionano

Il sistema di incentivazione sarà strutturato in fasce, distinguendo tra veicoli senza rottamazione. La prima fascia, senza necessità di rottamazione, riguarderà autoveicoli M1 almeno Euro 6 con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km (auto elettriche). In questo caso, senza rottamazione, l’incentivo sarà di base. Se, tuttavia, viene rottamato un veicolo Euro 4, l’importo del beneficio aumenterà a 9.000 euro; con un Euro 3, salirebbe a 10.000 euro; mentre con un Euro 0, 1 o 2, raggiungerebbe gli 11.000 euro di contributo.

La seconda fascia di incentivi, senza rottamazione, è dedicata agli autoveicoli M1 almeno Euro 6 con emissioni comprese tra 21 e 60 g/km (auto ibride plug-in). In questo caso, senza rottamazione, l’incentivo sarà di base. Rottamando un Euro 4, l’importo del beneficio salirà a 5.500 euro; con un Euro 3, a 6.000 euro; mentre con un Euro 0, 1 o 2, raggiungerà gli 8.000 euro di contributo.

Non sono previsti bonus per l’acquisto di autoveicoli M1 almeno Euro 6 con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl) senza rottamazione. Tuttavia, se in contemporanea viene rottamato un Euro 4, il beneficio sarà di 1.500 euro; con un Euro 3, salirebbe a 2.000 euro; mentre con un Euro 0, 1 o 2, raggiungerebbe i 3.000 euro di contributo.

L’arrivo del social leasing

Il prossimo provvedimento atteso a febbraio dovrebbe presentare disposizioni significative riguardo all’Isee: le prime due fasce di incentivi dovrebbero beneficiare di un aumento del 25% per le persone fisiche con un Isee inferiore a 30 mila euro. In questo contesto, l’incentivo massimo di 11 mila euro raggiungerebbe quindi un importo massimo di 13.750 euro. Per tutte le fasce di incentivi, è prevista una soglia massima di prezzo per l’acquisto dell’automobile, fissata a 35 mila euro per la prima e terza fascia, e a 45 mila euro per la seconda fascia.

Si prevede anche l’introduzione di contributi per il rinnovo del parco auto commerciale delle Piccole e Medie Imprese (PMI) operanti nel trasporto merci. Gli incentivi varieranno da mille a 18 mila euro a fronte della rottamazione di un vecchio furgone fino alla categoria Euro 4. Questi contributi saranno incrementati in caso di acquisto di veicoli elettrici o a idrogeno (da 2.200 a 18 mila euro), leggermente meno per quelli a gas naturale compresso, GPL, mono e bifuel o ibridi (da 1.500 a 5.500 euro), e notevolmente inferiori per i veicoli ad alimentazione tradizionale.

Nel corso del 2024, è previsto l’avvio della fase sperimentale per il noleggio a lungo termine, noto anche come “social leasing. Questo consentirà di stipulare contratti di noleggio a lungo termine, della durata minima di tre anni, per veicoli a basse emissioni a un canone calmierato.

Al momento, le modalità di funzionamento del programma non sono completamente definite. Tuttavia, è certo che la gestione del programma sarà affidata a un ente pubblico non economico. I criteri e le modalità di fruizione saranno delineati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) attraverso un decreto da emanare entro 120 giorni dall’entrata in vigore del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm). Per questa fase sperimentale, è stato stanziato un budget di 50 milioni di euro.

L’incontro tra Urso e le imprese

Il 2 gennaio 2023, il Ministro Urso ha annunciato la convocazione di un incontro plenario del Tavolo Automotive presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, previsto per giovedì 1 febbraio 2024. Durante questa riunione, i principali rappresentanti delle imprese del settore insieme alle organizzazioni della filiera avranno l’opportunità di ricevere dettagli sul nuovo piano degli incentivi per il settore automotive del 2024. Presumibilmente, i nuovi incentivi dovrebbero entrare in vigore all’inizio di febbraio.