Chi sperava in una immediata proroga del Superbonus rimarrà deluso: la Manovra del governo Meloni non prevede alcun allungamento dei tempi per chi debba ultimare i lavori di ristrutturazione edilizia, né per i condomini né per le villette. Ma non è detta l’ultima speranza: è possibile che nelle prossime settimane, in testi aggiuntivi, possa esserci spazio per una proroga per i condomini che hanno rispettato determinate condizioni.
Il Superbonus da gennaio 2024
Quando si parla di “mancata proroga” non si intende che il Superbonus verrà del tutto cancellato con il nuovo anno. La misura è confermata, ma verrà sensibilmente ridimensionata.
Attualmente dal Superbonus 110% si è passati al Superbonus 90%. Da gennaio 2024 si passerà al Superbonus 70%. Solo per chi ha avviato i lavori nel 2022 resterà la possibilità di cedere il credito o di avere lo sconto in fattura. Ma c’è una condizione: per coprire i costi dell’intervento i condomini dovranno versare una differenza di almeno il 30%. O, in alternativa, negoziare con l’impresa una riduzione dei lavori.
E non è tutto: salvo rimodulazioni nel 2025 la percentuale da portare in detrazione calerà ulteriormente al 65%.
Parte del mondo politico lavora per prorogare il Superbonus a migliori condizioni anche nel 2024 per determinate categorie di utenti.
Nessuna proroga del Superbonus in Manovra
La commissione Bilancio al Senato ha chiuso l’approvazione degli emendamenti rigettando ogni ipotesi di proroga del bonus edilizio. Il governo ha rifiutato anche la concessione di ulteriori deroghe per gli edifici unifamiliari e l’eventualità di ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura.
Il motivo: il Superbonus 110% voluto a suo tempo da Giuseppe Conte (ma con l’avallo di tutti gli schieramenti politici) ha stressato i conti pubblici.
Maggioranza spaccata sul Superbonus
Sul Superbonus Fratelli d’Italia tira da una parte mentre Forza Italia tira dall’altra.
“Abbiamo fatto una legge di Bilancio espansiva nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici soprattutto per il Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità”. Così ha detto Giorgia Meloni dal palco di Atreju. E ancora: “Ci chiedono i soldi per la sanità” ma “sono stati utilizzati per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano, prevalentemente seconde case, case di pregio, perfino 6 castelli lasciando a ogni italiano un debito di 2 mila euro”.
Meno di un’ora prima, dallo stesso palco il vicepremier Antonio Tajani aveva annunciato un’apertura, anche solo parziale, sul Superbonus: “Siamo lavorando perché nella manovra oppure in altri provvedimenti, come può essere quello delle proroghe, ci possa essere una proroga per il Superbonus che riguarda condomini che hanno già compiuto il 70% dei lavori“.
Possibili proroghe al Superbonus
Chiusa l’ipotesi di una proroga al bonus edilizio in Manovra, rimangono ora due strade.
La prima è quella di ricorrere al Decreto Milleproroghe, cioè alla classica toppa con la quale in vista della fine dell’anno il Consiglio dei ministri risolve le disposizioni urgenti che non si è riusciti a normare con altri provvedimenti.
C’è poi l’ipotesi di una legge ad hoc, come annunciato dal senatore Guido Quintino Liris di Fratelli d’Italia, che sull’argomento fa parte dello schieramento degli aperturisti. “Questi giorni e queste ore sono state un momento di confronto con il governo e i vari ministeri ma soprattutto col Mef, abbiamo affrontato più volte questo tema e l’ipotesi su cui da subito ho lavorato, quello del Sal straordinario senza proroghe e senza onerosità sul 2024, che andava un po’ incontro ai paletti messi dal Mef, può essere calzante e vedere la luce. Lo può essere entro la fine dell’anno, non per forza col Milleproroghe che avrebbe delle difficoltà, ma c’è l’ipotesi di un provvedimento ad hoc“. Così ha detto Liris.