Carta Dedicata a te, ultimo giorno: cosa bisogna fare per non perderla

Lo strumento è stato messo a disposizione delle famiglie più bisognose per acquistare beni di prima necessità di genere alimentare: il bonus è pari a 382,50 euro

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Attenzione a questa scadenza: bisogna fare attenzione al termine ultimo che è venerdì 15 settembre. Entro questa data, è necessario che tutte le carte acquisti appartenenti all’iniziativa “Dedicata a te” abbiano effettuato almeno un acquisto. In caso contrario, si rischia il blocco e la perdita del diritto al bonus di 382,50 euro.

Come è noto, nelle settimane precedenti, i Comuni italiani hanno distribuito un milione e trecentomila carte acquisti a famiglie bisognose. Questa iniziativa è stata pensata per fornire loro un importante strumento per affrontare l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

La carta, consegnata alle famiglie con un Isee inferiore a 15.000 euro, ha dato priorità a quelle con nuclei numerosi e con minori a carico. Ogni carta è stata caricata con un importo di 382,50 euro, che può essere speso in negozi e supermercati per l’acquisto di beni alimentari essenziali (è possibile trovare l’elenco completo qui).

L’assegnazione di queste carte è stata automatica, grazie all’Inps e all’aiuto dei Comuni, che hanno stilato le graduatorie seguendo i criteri stabiliti dalla legge. Per coloro che ne avevano diritto, è stato sufficiente attendere la comunicazione di assegnazione della carta “Dedicata a te” e poi recarsi in un ufficio postale per ritirarla.

Come attivare la Carta Dedicata a te

Tuttavia, c’è un altro passo fondamentale che deve essere compiuto entro oggi venerdì 15 settembre: è necessario attivare la carta. Ecco come procedere. Per coloro che hanno ricevuto la comunicazione dal Comune riguardante l’assegnazione della Carta “Dedicata a te” ma non hanno ancora ritirato la carta presso l’ufficio postale, è fondamentale agire con tempestività, considerando che il 15 settembre rappresenta l’ultimo giorno possibile per attivare la carta.

L’attivazione è in realtà un processo molto semplice: basta effettuare almeno un primo pagamento, non incide l’importo, presso uno dei negozi o supermercati convenzionati. Quindi, sia per chi deve ancora ritirare la carta che per chi l’ha già ritirata ma non l’ha ancora utilizzata, è importante tenere presente che queste sono le ultime ore per farlo. Altrimenti, il bonus di 382,50 euro andrà perso senza possibilità di recupero.

Tutte le carte che saranno ancora inutilizzate alla data del 16 settembre 2023 saranno automaticamente bloccate da Poste Italiane. Sarà impossibile riattivarle o richiedere un nuovo bonus di 382,50 euro. I fondi rimasti non spesi verranno successivamente redistribuiti a coloro che, al contrario, hanno attivato la carta entro la scadenza.

La ricarica della carta

La normativa attuale prevede che l’intero importo delle risorse a disposizione, pari a 500 milioni di euro, debba essere utilizzato. Pertanto, ogni carta non ritirata o non attivata entro il 16 settembre contribuirà a una nuova fase di ricarica che avverrà tra ottobre e novembre.

Nel dettaglio, a partire da ottobre, Poste Italiane condurrà una valutazione per determinare se vi sono risorse ancora disponibili. In caso affermativo, darà comunicazione ai ministeri competenti, cioè il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero dell’Economia, i quali autorizzeranno l’allocazione delle risorse rimanenti.

È importante notare che queste risorse non saranno utilizzate per modificare le graduatorie e consentire a un maggior numero di famiglie di beneficiare del programma, ma piuttosto per aumentare l’importo a disposizione delle famiglie già ammesse. Con i fondi residui, verrà finanziata una seconda serie di ricariche seguendo lo stesso ordine di priorità stabilito nella fase di assegnazione iniziale: prima le famiglie composte da tre persone, di cui almeno una nata entro il 31 dicembre 2009, poi quelle con tre persone, di cui una nata entro il 31 dicembre 2005, e infine tutte le altre, con considerazione dell’Isee.