Social card, al via da oggi il ritiro negli uffici postali: come funziona

Per attivarla c'è tempo fino al 15 settembre. Sarà accettata in tutti gli esercizi di beni alimentari.

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Redazione

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Parte oggi il progetto di social card per le famiglie più in difficoltà a far fronte ai rincari di generi alimentari. Da oggi 18 luglio infatti è possibile ritirare negli uffici postali la card “Dedicata a te” attraverso un codice recapitato alle famiglie che ne hanno diritto sulla base degli elenchi trasmessi dai comuni all’Inps. La carta è attivabile entro il 15 settembre – dopo tale data i fondi non utilizzati verranno ripartiti tra le famiglie che avranno attivato la card – ed è stato stimato che a beneficiarne sarà più di un milione di famiglie.

Il buono spesa

La social card ha una dotazione di 382,50 euro che tra il primo agosto e il 31 dicembre potranno essere spesi per l’acquisto di beni e alimenti per famiglie di almeno tre componenti e un Isee fino a un massimo di 15.000 euro lordi. Ai 382 euro inoltre si aggiunge anche la possibilità di usufruire degli sconti del 15% ottenuti da tutti quelli che nella distribuzione moderna hanno aderito al progetto. La Social Card sarà accettata in tutti gli esercizi di beni alimentari.

I beneficiari del contributo sono stati individuati tra i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso di due requisiti: l’iscrizione nell’Anagrafe della popolazione residente (comunale) e la titolarità di una certificazione Isee non superiore ai 15mila euro annui. Il contributo non spetta invece ai nuclei percettori di reddito di cittadinanza, reddito di inclusione e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà.

La lista dei cibi acquistabili

A partire da oggi i Comuni invieranno ai beneficiari della carta risparmio spesa contenenti le indicazioni per il ritiro delle carte presso gli Uffici postali. Sono 23 le voci incluse nella lista dei cibi acquistabili con la card “Dedicata a te”. La lista è stata predisposta dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia e include le carni di maiale, pollo e tacchino, manzo, pecora, capra e coniglio, così come il pescato fresco. Ci sono ortaggi freschi e lavorati, pomodori pelati e conserve di pomodori. Presenti naturalmente il latte e i suoi derivati, inclusi quindi yogurt e formaggi, così come le uova, l’olio d’oliva e di semi, i prodotti di panetteria, di pasticceria e i biscotti. La carta permetterà di acquistare anche farina, pasta e altri cereali, come riso, orzo, farro, avena, malto, mais, così come legumi, semi e frutta. Inoltre, lieviti naturali, miele, zucchero, cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino e gli alimenti per la prima infanzia, come omogeneizzati, pastine e latte di formula. L’ultima voce, infine, include caffè, tè e camomilla.

I prodotti “vietati”

Criticate alcune scelte del governo su quali prodotti escludere dalla lista dei cibi acquistabili con la social card. Ad esempio, sono stati esclusi i cibi surgelati – che costano meno – prediligendo i prodotti freschi. Bandito anche il tonno in scatola. Ok a cioccolato e cacao, così come il miele, mentre nella lista non figurano le marmellate. Il tè e la camomilla potranno rientrare nel carrello ma non le tisane. Così come c’è il semaforo verde per lo zucchero ma non per il sale. Nella lista non figurano nemmeno gli abiti, incluse cose fondamentali come intimo, pannolini o altro. Divieto assoluto, poi, per bevande alcoliche e tabacco.