Il 1° agosto è una data molto importante per le partite Iva di tutt’Italia che stanno vivendo un momento particolare. Si parla infatti del bonus Iscro, con le domande al via sul sito dell’Inps. Di seguito riportiamo tutto ciò che è necessario sapere per capire se la somma spetti o meno.
Bonus Iscro 2024: i requisiti
La possibilità di ottenere il bonus Iscro è riservata a tutti i soggetti con partita Iva attiva da almeno tre anni. Si richiede inoltre l’iscrizione alla Gestione separata Inps e un’attività di lavoro autonomo comprovabile.
Questi gli elementi cardine generali per poter presentare la domanda per l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Ciò corrisponde a una cifra massima di 800 euro al mese. I requisiti però non terminano qui:
- il soggetto richiedente deve poter dimostrare d’aver ottenuto un reddito totale inferiore a 12.000 euro nel 2023 o, comunque, inferiore del 70% rispetto alla media dei due anni precedenti;
- il soggetto richiedente dev’essere in regola con i contributi previsti (di fatto il bonus Iscro non può essere sfruttato per saldare il debito contributivo accumulato);
- il soggetto richiedente deve partecipare a corsi di aggiornamento professionale;
- il soggetto richiedente non deve essere titolare di trattamenti pensionistici o assegno di inclusione (Naspi o Dis-coll;
- i requisiti indicati devono restare validi per l’intera durata dell’erogazione del bonus Iscro, pari a sei mesi.
Come presentare la domanda
Il bonus Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) è un contributo che offre una quota economica in soccorso delle partite Iva in difficoltà, fino a un massimo di 800 euro.
Si può fare domanda a partire dal 1° agosto 2024 unicamente per via telematica. Ciò vuol dire che i soggetti richiedenti dovranno accedere al sito dell’Inps. Di tempo necessario per procedere in tal senso ce n’è abbastanza, considerando la chiusura della finestra fissata al 31 ottobre 2024.
Al fine di accedere al sito dell’Inps, occorre poter confermare la propria identità digitalmente, via Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. In alternativa è possibile richiedere l’assistenza degli enti di patronato o intermediario dell’Istituto.
Obblighi e fondi a disposizione
Il valore del bonus Iscro varia sulla base del reddito dichiarato dal lavoratore che presenta domanda. Di fatto corrisponde a un quarto del reddito registrato nell’anno precedente. Abbiamo indicato il massimo erogabile, ovvero 800 euro, mentre la quota minima è di 250 euro mensili per un totale di sei mesi. Ciò corrisponde a un totale che varia da 1.500 a 4.800 euro di supporto per le partite Iva in difficoltà.
È importante sottolineare, però, che i corsi di aggiornamento professionale sono obbligatori. Quando si è in difficoltà, si tende a lavorare il più possibile per ristabilire la propria condizione. Di certo i corsi sono l’ultimo dei propri pensieri. Per ottenere e conservare l’Iscro, però, diventano un elemento chiave. Al tempo stesso, inoltre, potrebbero aprire nuove porte professionali. Sarà il ministero del Lavoro a vigilare su tale aspetto, provvedendo qualora necessario alla decadenza del beneficio. Per quanto riguarda la quota economica a disposizione, il bonus potrà essere erogato fino all’esaurimento dei fondi stanziati, ovvero 16 milioni di euro.