Bonus di 3mila euro ai dipendenti che diventano genitori: l’iniziativa di Sparco

L'iniziativa welfare di Sparco, azienda torinese: tremila euro lordi a tutti i dipendenti che nel 2024 diventeranno genitori o adotteranno un figlio. E non è l'unica azienda a incentivare la natalità

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Tremila euro lordi a tutti i dipendenti che nel 2024 diventeranno genitori o adotteranno un figlio nel 2024. L’iniziativa per rafforzare il welfare aziendale e dare un sostegno concreto alla genitorialità arriva da Sparco, storica azienda torinese specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico per il motorsport.
E non si tratta di un caso isolato: negli scorsi mesi, molte altre aziende hanno scelto di offrire bonus ai neogenitori, per garantire un supporto finanziario nei primi anni di vita dei loro figli.

L’iniziativa di Sparco

L’azienda di Volpiano, in provincia di Torino, ha realizzato nel 2022 un fatturato di oltre 140 milioni, ha 1.700 dipendenti di cui 800 in Italia con un’età media sotto i 40 anni e il 60% donne che lavorano sia nel comparto sartoriale che nel management, molte sono responsabili di prima linea in posti strategici come il commerciale, il legale, il motorsport, le risorse umane.

L’iniziativa di Sparco è stata ribattezzata “Parental Policy”: prevede un bonus di tremila euro lordi a tutti i dipendenti che faranno un figlio o lo adotteranno nel 2024, e fa parte di una delle iniziative che puntano a rafforzare il welfare aziendale nei prossimi cinque anni con lo scopo di migliorare il benessere dei dipendenti e “creare meccanismi virtuosi con le realtà locali in cui l’azienda opera”.

“Ho avuto questa idea perché siamo un’azienda molto giovane con un’età media dei dipendenti sotto i 40 anni e il 60% donne” ha detto Niccolò Bellazzini, brand manager di Sparco e componente del cda. “Abbiamo appena depositato il nostro bilancio di sostenibilità e intendiamo implementare il nostro rating Esg”, ha aggiunto dicendo di aver preso spunto da aziende come la Prysmian che ha fatto un’operazione analoga a luglio, garantendo 5.000 euro ai suoi dipendenti che faranno un figlio.

Bonus, congedi retribuiti, borse di studio: le altre iniziative

Non solo Sparco: sono tante le aziende che hanno deciso di sostenere i propri dipendenti e collaboratori che diventano genitori con varie iniziative di welfare. Tra queste Prysmian, che è arrivata a garantire 5.000 euro erogati in 3 tranches a partire dalla nascita o adozione del figlio e ha aumentato da 12 a 16 settimane retribuite al 100% il periodo di congedo minimo per le mamme. Barilla, che ha annunciato l’introduzione di 12 settimane di congedo retribuito per ogni genitore. Ranstad, che offre mille euro alla nascita del bambino a cui si aggiungono mille euro all’anno fino al compimento dei 6 anni, 250 euro netti al mese per i costi dell’asilo nido e fino 330 euro al mese per i servizi di baby sitting. E Lidl, che propone borse di studio e iniziative di orientamento al lavoro per i figli dei dipendenti.

Quanto costa mantenere un figlio

Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i costi per mantenere un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita varia da un minimo di 7.065,07 euro fino ad un massimo di 17.030,33 euro, in aumento dal 5 all’8% rispetto al 2021. Costi che incidono sull’andamento delle nascite nel nostro Paese: il tasso di natalità è al minimo storico, meno di 7 neonati per 1.000 abitanti secondo gli indicatori demografici dell’Istat relativi al 2022.

Proprio con l’obiettivo di invertire i dati sulla demografia e favorire la natalità, il governo Meloni ha introdotto nel pacchetto famiglia della legge di Bilancio 2024 misure ad hoc per le famiglie. Tra queste, il rafforzamento del bonus asilo nido, la riduzione degli oneri contributivi per le lavoratrici dipendenti madri e i congedi parentali facoltativi che vanno a sommarsi a quelli obbligatori già previsti dalla normativa (qui tutte le misure per le mamme lavoratrici).