Il processo di digitalizzazione e dematerializzazione che sta interessando la Pubblica Amministrazione del nostro Paese potrebbe presto riguardare anche l’amministrazione finanziaria. L’Agenzia delle Entrate – Riscossione, infatti, sta valutando la creazione di un assistente fiscale virtuale che consentirebbe a commercialisti, professionisti fiscali e contribuenti di interfacciarsi con il fisco.
Una sorta di Siri o Alexa dedicato interamente a questioni fiscali, ideale per fornire informazioni su imposte e scadenze fiscali senza che sia necessario fare la fila presso gli sportelli degli uffici territoriali dell’Agenzia. Un’idea nata nel corso della quarantena, quando gli uffici sono stati chiusi a causa dell’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19. Da questa esperienza, infatti, è nata la consapevolezza che buona parte dei servizi dall’Agenzia possono essere erogati anche attraverso un’intelligenza artificiale.
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A cosa serve l’assistente fiscale virtuale
Stando alle indiscrezioni che arrivano dall’Agenzia, l’assistente fiscale virtuale avrebbe il compito, non molto semplice, di facilitare i rapporti tra il fisco e i contribuenti. Al momento quello dell’intelligenza artificiale a supporto dell’Agenzia è solo un progetto sulla carta, ma potrebbe ben presto iniziare a prendere forma concretamente.
L’assistente potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per fornire informazioni su scadenze fiscali e pagamenti da effettuare. Ma, come dimostrano i servizi di pagamento elettronici e digitali, l’assistente potrebbe permettere ai contribuenti di saldare l’importo di qualche imposta con un semplice comando vocale e il supporto dei servizi di PagoPA.
Grazie a un servizio di chat (sia tramite intelligenza artificiale tramite chatbot, sia con un servizio di assistenza in carne e ossa), i contribuenti e i professionisti del fisco potrebbero poi presentare istanze e ricevere indicazioni su fascicoli già aperti.
Assistente fiscale virtuale: i vantaggi
I vantaggi che uno strumento del genere potrebbe garantire, sia all’amministrazione finanziaria sia ai contribuenti, sono molteplici. Primo tra tutti, la riduzione dei tempi di attesa e la velocizzazione del disbrigo delle pratiche. Potendo interagire con un’entità virtuale, infatti, molti contribuenti e commercialisti eviteranno di “ingolfare” le sedi territoriali, che potranno invece concentrarsi sulle pratiche più complesse.
A questo si unisce il risparmio economico che deriverebbe dall’utilizzo dell’Alexa del fisco. L’intelligenza artificiale, in collaborazione con strumenti come la PEC, consentirebbe di non stampare centinaia e centinaia di pratiche, che verrebbero così dematerializzate in maniera “naturale”.