L’Agenzia delle Entrate si scusa, lettere di compliance sulle anomalie Iva errate

Diverse lettere di compliance che sono state inviate presentano errori nel ricalcolo Iva, causa il database incompleto. Le scuse dell'Agenzia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Un incidente tecnico ha coinvolto l’Agenzia delle Entrate, costringendo l’Amministrazione a scusarsi e a diramare un avviso di rettifica. Al centro ci sono le lettere di compliance, ovvero degli inviti a mettersi in regola, spedite il 24 e 25 novembre scorsi, che segnalavano anomalie nelle detrazioni Iva. Ma molti di quegli avvisi contenevano errori di valutazione generati dal sistema dell’Agenzia.

La nota

Il 26 novembre l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un avviso ufficiale per riconoscere le anomalie riscontrate in alcune delle lettere inviate. Nell’homepage del sito è tutt’ora presente la seguente nota:

Nei giorni scorsi, precisamente il 24 e il 25 novembre, sono state inviate delle lettere di compliance con le quali è stata segnalata ai destinatari una possibile incoerenza tra l’ammontare dell’Iva portato in detrazione e quello risultante dalle fatture elettroniche ricevute e dalle bollette doganali. Alcuni contribuenti hanno segnalato che nelle lettere ricevute non sono state riportate tutte le bollette doganali del 2022 e che questa mancanza giustificherebbe l’incoerenza circa la detrazione dell’Iva.

In pratica, il database utilizzato per generare gli avvisi era incompleto. Questa lacuna ha generato un disallineamento artificiale, indicando come irregolari situazioni che in realtà erano perfettamente conformi. L’Agenzia non solo si è scusata, ma ha anche avviato una verifica tecnica con il partner tecnologico Sogei, società in prima linea nella gestione dei dati fiscali.

Come segnalare l’errore

Tempestive le scuse e la verifica con il partner tecnologico Sogei. Ma anche l’invito a segnalare eventuali lacune nei dati considerati tramite il canale telematico Civis. Continua la nota:

invitiamo i contribuenti interessati a segnalarci questa circostanza secondo i canali ordinari e cioè utilizzando il canale telematico Civis. Ricordiamo che le lettere di compliance hanno il solo fine di consentire un dialogo effettivo tra contribuenti e amministrazione finanziaria e facilitare la correzione di errori prima che vengano effettuati i controlli.

Non è la prima volta che vengono segnalati degli errori nelle lettere di compliance. A marzo 2025, una società appaltatrice incaricata della gestione postale ha commesso errori nell’invio di alcune comunicazioni, che erano finite nel circuito postale in modo errato. Un mese dopo sono state recapitare più volte, per un errore imputato a Sogei, le comunicazioni relative al Superbonus. Queste erano indirizzate a chi non aveva comunicato le variazioni catastali dopo i lavori.

Le comunicazioni in arrivo nel 2026

Il tema delle lettere di compliance è destinato a diventare ancora più caldo con l’approssimarsi di un nuovo traguardo normativo. Dal 1° gennaio 2026, infatti, entrerà in vigore l’obbligo del collegamento tra i terminali di pagamento (Pos) e i registratori telematici di cassa. Questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 e già regolamentata dall’Agenzia, mira a rafforzare la tracciabilità dei pagamenti elettronici.

In questo contesto, è già stato annunciato che, a partire dai primi mesi del 2026, verranno inviate migliaia nuove comunicazioni agli esercenti che non risulteranno in regola con il nuovo adempimento. La procedura per conformarsi sarà attiva sul portale “Fatture e Corrispettivi” da marzo 2026. Non richiede modifiche hardware, ma solo l’associazione telematica della matricola del registratore con l’identificativo del Pos, operazione da completare entro 45 giorni.