Trump minaccia la Russia: “Due sottomarini nucleari posizionati”. Memorie della Guerra Fredda

Dopo il botta e risposta con Dmitry Medvedev, Trump ordina il dispiegamento di due sottomarini nucleari in aree chiave

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Aggiornato:

Donald Trump ha deciso di schierare due sottomarini nucleari per rispondere alle dichiarazioni dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev. Il 31 luglio si era assistito a un botta e risposta teso, fatto di provocazioni reciproche: Trump aveva lanciato un ultimatum alla Russia, e Medvedev aveva minacciato di entrare in guerra direttamente con gli Stati Uniti.

Successivamente Trump ha definito l’ex presidente russo un “fallito” e Medvedev ha risposto con un riferimento alla leggendaria “mano morta”, il sistema segreto russo capace di lanciare missili nucleari.

Dalla minaccia alla pratica: nucleari Usa verso Mosca

Il litigio sui social, simile a un caso di cyberbullismo ma tra bulli, si è trasformato in un’escalation di dichiarazioni. Donald Trump ha deciso di schierare due sottomarini nucleari come risposta alle affermazioni di Dmitry Medvedev, attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa.

Negli ultimi giorni Medvedev aveva minacciato un conflitto diretto con gli Stati Uniti e l’uso del sistema di lancio missili nucleari “mano morta”. Trump non ha preso bene queste allusioni e ha voluto reagire con una prova di forza, alzando la tensione a livelli mai visti prima.

Donald Trump su Truth Social
Truth Social
Donald Trump posta su Truth Social

Su Truth Social il presidente ha scritto di non curarsi del basso livello di commercio tra India e Russia e ha invitato Medvedev a fare attenzione, ammonendolo sul fatto che si stesse spingendo in un territorio pericoloso.

Poi è arrivata la conferma ufficiale:

Sulla base delle dichiarazioni altamente provocatorie dell’ex presidente della Russia, Dmitry Medvedev, oggi vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, ho ordinato che due sottomarini nucleari vengano posizionati nelle aree opportune, nel caso in cui queste affermazioni folli e incendiarie siano qualcosa di più che semplici parole. Le parole sono molto importanti e spesso possono portare a conseguenze indesiderate; spero che questa non sia una di quelle circostanze. Grazie per l’attenzione su questa questione!

Putin parla di pace?

Il presidente Vladimir Putin ha fatto una serie di dichiarazioni proprio nella giornata di oggi, che sono state anche commentate da Zelensky come positive. Se “le parole sono importanti”, come scrive Trump, è giusto riportarle.

Putin ha affermato che arrivare alla pace con l’Ucraina è possibile, ma che rimangono le condizioni imposte un anno fa:

  • riconoscimento di Crimea e delle quattro regioni parzialmente occupate dai russi come russe;
  • rinuncia dell’Ucraina a entrare nella Nato.

Ha poi ribadito che è possibile raggiungere una “pace durevole che garantisca la sicurezza per entrambi i Paesi”. Volodymyr Zelensky ha ascoltato le parole e ribadito che è disponibile a incontrarsi in qualsiasi momento.

Insomma, basta a incontri di livello tecnico, è tempo di colloqui tra leader. “È necessaria la disponibilità della Russia”, fa notare.