Partita Iva, se si passa dall’ordinario al forfettario non si accede all’aliquota al 5%
I titolari di partita Iva che dovessero passare al regime forfettario dall’ordinario non hanno diritto ad accedere all’aliquota agevolata al 5%.
Data di nascita: 21-08-1971
Luogo di nascita: Rivoli (TO)
I titolari di partita Iva che dovessero passare al regime forfettario dall’ordinario non hanno diritto ad accedere all’aliquota agevolata al 5%.
Nel caso in cui l’immobile venga locato parzialmente l’esenzione Imu prima casa non si perde. Ma solo se si rispettano alcuni requisiti.
L’Agenzia delle Entrate inaugura un nuovo servizio per prestare assistenza ai contribuenti alle prese con l’imposta di bollo delle fatture elettroniche.
Il cassetto fiscale si arricchisce di nuovi servizi. I contribuenti potranno accedere alle comunicazioni relative ai controlli automatici.
I buoni pasto possono essere utilizzati anche al supermercato per fare la spesa. Ma attenzione: solo e soltanto se c’è una convenzione attiva.
Dal prossimo anno sono previste alcune novità relative all’imposta di successione e donazione. Vediamo in cosa consistono e come impattano sui contribuenti.
A partire dal 1° gennaio 2025 sono previste alcune novità per chi ha aderito al regime forfettario. Alcune sono già certe, per altre si attende l’approvazione definitiva.
Nel caso in cui il notaio non dovesse versare le imposte sull’acquisto di un immobile, spetterà direttamente alle parti effettuare il pagamento.
Nel caso in cui il contribuente abbia versato delle somme in sovrappiù o non dovute ha la possibilità di chiedere ed ottenere il rimborso Imu.
I contribuenti, che hanno aderito al regime forfettario, non potranno beneficiare della riapertura dei termini del concordato preventivo biennale.
Per aderire al concordato preventivo biennale e al relativo ravvedimento speciale i contribuenti hanno poco meno di un mese di tempo. Per farlo basta presentare la dichiarazione
La notifica di una cartella esattoriale può avvenire via Pec ed è sempre valida. Purché sia sta predisposta rispettando alcuni requisiti.
Per aprire la partita Iva nel 2025 è necessario seguire una serie di regole bene precise per non cadere in errore. Scopriamo quali sono.
Il 30 novembre 2024 è necessario versare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche. Pronto il Modello F24 precompilato sul sito dell’AdE.
Il 2 dicembre 2024 è il termine ultimo per effettuare il versamento del secondo acconto delle imposte. Da quest’anno ci sono alcune novità.
Dal 2025 sono stati introdotti alcuni tagli alle detrazioni fiscali. Vediamo cosa cambia per i contribuenti e quale impatto avrà sull’Irpef da pagare.
Per aderire al ravvedimento speciale è sufficiente effettuare il versamento con un Modello F24 entro il prossimo 21 marzo 2025.
Il concordato preventivo biennale non contempla la possibilità di tornare sui propri passi. Una volta che si è accettato il patto con il Fisco lo si deve rispettare.
Facendo il punto della situazione sul concetto di residenza fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito dove debbano pagare le tasse i lavoratori in smart working.
Nel caso in cui l’immobile sia stato occupato abusivamente è possibile ottenere l’esenzione Imu. Ma è necessario seguire un percorso ben preciso.
La residenza fiscale cambia volto. Il legislatore ha introdotto una serie di novità che vanno ad impattare direttamente sui lavoratori.
Anche quando i canoni di locazione non vengono riscossi è necessario indicarli nella dichiarazione dei redditi e pagarci le tasse sopra.
Professione sempre più diffusa nel corso degli ultimi, per gli influencer è prevista l’applicazione di un particolare regime di tassazione.
L’Italia si appresta a chiedere la proroga di un anno della fattura elettronica. Poi dovrebbe entrare in vigore la riforma Vida.
Prorogata di un mese la deadline per la trasmissione della comunicazione antifrode legata al superbonus, al sismabonus e al supersismabonus.
L’Agenzia delle Entrate inizia a muoversi per escludere i Titoli di Stato dai calcoli Isee ed emana un provvedimento apposito per gli operatori finanziari.
Il limite al l’uso del contante, dal 10 luglio 2027 è fissato dall’Unione europea a 10.000 euro. Ma non vengono cancellati i limiti nazionali,
La Corte di Cassazione cambia le prospettive giurisprudenziali: la cancellazione di una Srl non estingue le sanzioni fiscali. Spetta ai soci pagarle.
La gestione dei buoni pasto è delicata, soprattutto dal punto di vista contabile. È infatti importante sapere quale aliquota Iva si deve applicare.
Da quest’anno è ufficialmente operativa la global minimum tax: un’imposta che viene applicata esclusivamente alle multinazionali. Ecco come.