Un anno e tre mesi di conflitto in Ucraina non hanno fatto altro che far accrescere sempre di più la voglia di pace tra i Paesi alleati, col Paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky che riceve sempre più aiuti militari per raggiungere l’obiettivo. L’Ucraina, infatti, non è stata lasciata sola e viene aiutata a difendersi dal tentativo di conquista russa che potrebbe minare e non poco gli equilibri in Europa.
Tra i Paesi dell’Ue che garantisce numerosi aiuti militari a Kiev c’è anche l’Italia, che tra armi e tecnologie si è sempre messa al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno. Un Paese, il nostro, che contribuisce anche indirettamente quando sono altri Stati a fornire aiuto, come il caso del sistema Skynex che la Germania ha fornito all’esercito ucraino.
L’aiuto dell’Italia con Skynex
Sistema di difesa aereo prodotto dai tedeschi di Rheinmetall Air Defense AG, Skynex è una delle armi top secret in mano a Kiev. Si tratta di cannoni con tecnologia svizzera pagati 194 milioni dalla Germania dalla stessa azienda che produce i Leopard 1 e 2.
Progettato in Svizzera sede dell’azienda Oerlikon ora rilevata da Rheinmetall, Skynex ha però la particolarità di essere prodotto in Italia, all’interno di uno stabilimento romano della cosiddetta “Tiburtina Valley”.
Lo stabilimento romano dove si produce Skynex è leader nella difesa aerea e nella tecnologia radar e può contare su circa 300 dipendenti e più di cinquant’anni di esperienza nella progettazione, sviluppo e produzione di radar per la sorveglianza e l’inseguimento aereo. Batterie la cui fornitura è nata all’inizio dell’estate 2022 quando il governo Scholz voleva aumentare il supporto all’Ucraina e da Roma il premier Draghi e l’allora ministro della Difesa Lorenzo Guerini diedero il via libera e da Berlino arrivò il finanziamento per la produzione di quest’arma. Le prime consegne dovevano arrivare a gennaio 2024, ma da Roma si è riusciti a velocizzare il lavoro consegnando i primo modelli già a Pasqua 2023.
Come funzionano i cannoni Skynex
Come detto, Skynex è un sistema di contraerea modulare e automatizzato di ultima generazione. Una batteria è composta a sua volta da quattro componenti principali, ovvero quattro cannoni Revolver Gun Mk3 che sparano rapidissime raffiche di proiettili da 35 millimetri, un modulo di comando CN-1 basato sul sistema Oerlikon Skymaster, un radar di acquisizione tattico tridimensionale X-TAR3D e un camion di trasporto HX.
Il cuore pulsante del sistema è rappresentato dalle torrette automatizzate, con raggio d’azione di circa 4 chilometri e che si possono piazzare su postazioni fisse o semoventi. Cannoni che hanno un raggio di fuoco di circa mille proiettili al minuto e sono coadiuvati nel lavoro da vari sensori e dal centro di comando Skymaster, presente in sede distaccata a 500 metri.
Considerato particolarmente efficace per distruggere bersagli nel corto raggio, possono contrastare droni e missili senza problemi. Nessun problema anche in caso di sabotaggio elettronico, perché i proiettili da 35 millimetri, sparati alla velocità di circa 1.500 metri al secondo, sono sempre utilizzabili anche in caso di hackeraggio, a differenza dei missili.
Avanguardia tecnologica militare è il radar di acquisizione tattico tridimensionale X-TAR3D, che come spiegano i tedeschi di Rheinmetall Air Defense AG, può operare in banda X svolgendo le funzioni di ricerca a corto raggio, rilevamento, acquisizione, tracciamento, classificazione e identificazione di bersagli aerei. Attraverso questo processo vengono quindi raccolti dei dati importanti che successivamente vengono convogliati a un nodo di controllo che li elabora e li assegna tramite la rete Skymaster a uno degli effettori autonomi, ovvero una delle armi vere e proprie, che li agganciano e gli sparano in automatico contro con l’obiettivo di neutralizzare e distruggere la minaccia. per distruggerli.