WeTransfer diventa italiana, comprata dalla milanese Bending Spoons

La piattaforma per la condivisione dei file WeTransfer diventa italiana dopo essere stata comprata dalla tech company milanese Bending Spoons: previsti progetti a sostegno dei creativi

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

WeTransfer, la nota piattaforma per la condivisione online di file, diventa italiana a seguito dell’acquisto da parte di Bending Spoons, tech company milanese che si candida a essere una delle realtà europee più importanti del suo settore. Felice del successo dell’operazione si è detto il co-fondatore e Ceo Luca Ferrari che, solo poco tempo fa, era riuscito ad acquisire anche il controllo di StreamYarde Issuee.

A oggi il valore di questa azienda italiana avrebbe superato ampiamente i tre miliardi di dollari, dopo che solo all’inizio dell’anno l’aumento di capitale di 150 milioni di dollari aveva permesso di valutarla a 2,55 miliardi.

Bending Spoons acquista WeTransfer

L’annuncio dell’acquisto di WeTransfer da parte di Bending Spoons non è stato accompagnato dalla comunicazione in merito alle cifre. Il Ceo dell’azienda milanese ha tuttavia detto al Corriere che, a partire dal 2023, la sua azienda ha investito circa 1 miliardo di dollari in acquisizioni “finanziate principalmente attraverso i nostri proventi e debito bancario”. Nel caso di WeTransfer, ha detto Luca Ferrari, “è stato cruciale il supporto di Banco Bpm, Bnp Paribas-Bnl, Intesa Sanpaolo. È stato utile fare aumenti di capitale per circa 200 milioni di dollari negli ultimi due anni. Ci riteniamo fortunati ad avere la fiducia di investitori di calibro mondiale”.

Quanto ai motivi che hanno spinto Bending Spoons a interessarsi a WeTransfer c’è il suo brand forte e il fatto che sia “un prodotto di grande qualità e 600mila abbonati fedeli”. “Gestisce 2 miliardi di file condivisi da 80 milioni di persone ogni mese – ha aggiunto Ferrari – è una base eccellente sulla quale costruire un piano ambizioso per il futuro. Alcuni dei prodotti di maggior successo di Bending Spoons sono strumenti al servizio della creatività, pertanto siamo certi che questo traguardo sarà di complemento a entrambe le attività, rafforzerà la nostra crescita e ci aiuterà a creare ancora più valore per le industrie creative in generale”.

Futuro nel quale il Ceo crede possano esserci ancora altri margini di miglioramento per WeTransfer: “Sentiamo un forte senso di responsabilità nell’aiutare il brand e l’azienda a prosperare per molti anni a venire”.

I progetti collegati all’acquisto di WeTransfer

Di pari passo all’acquisto di WeTransfer, Bending Spoons ha predisposto una serie di attività che possano affermare, in maniera netta, il proprio impegno nei confronti dell’ampia comunità creativa che giornalmente utilizza la piattaforma per l’invio dei file. Ecco dunque che l’azienda milanese ha preso l’impegno di donare, nei prossimi due anni, almeno 3 milioni di dollari a The supporting act foundation, realtà che ha lo scopo di sostenere gli artisti emergenti e i gruppi guidati da artisti provenienti da comunità sotto rappresentate.

Inoltre, Bending Spoons ha promesso di supportare i lavoratori delle creatività continuando a permettere alle loro opere di essere presentate su WeTransfer, così come il 30% dello spazio pubblicitario della piattaforma resterà destinato a campagne dallo scopo benefico e ai contenuti editoriali.

La raccolta pubblicitaria del servizio, in Italia, è gestita da ItaliaOnline, digital publisher, concessionaria di web advertising e agenzia di comunicazione digitale leader del mercato nostrano.

La storia di WeTransfer

WeTransfer è una realtà molto conosciuta e apprezzata in Italia, così come in tutto il mondo. Fondata nei Paesi Bassi nel 2009 da Bas Beerens, Nalden e Damian Bradfield e finanziata da Highland Capital Partners e HPE Growth, è diventata negli anni una media company altamente redditizia.

Il 75 per cento degli utenti di WeTransfer proviene dalla comunità dei creativi, mentre per quanto riguarda le fonti di guadagno, la piattaforma si regge sugli abbonamenti Premium e sulla pubblicità. Quest’ultima non viene veicolata attraverso i classici banner, ma attraverso lo sfondo delle pagine web.