Un aspetto positivo dei prezzi alle stelle dell’energia è che aiutano a sensibilizzare sulla necessità di risparmiare energia. A dirlo è stato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea responsabile del Green Deal. Da tempo gli esperti evidenziano come le misure per ridurre il consumo di energia tendano a essere trascurate a favore di politiche più visibili, come la diffusione delle energie rinnovabili. Ma la prolungata crisi energetica in cui è attualmente bloccata l’Europa potrebbe finalmente invertire la rotta.
Il risparmio energetico per uscire prima dalla crisi
Parlando a un evento a Bruxelles il 13 ottobre, il capo dell’UE per il clima ha affermato che il risparmio energetico è la via più sicura per uscire dalla crisi a breve termine. “L’era dei combustibili fossili a basso costo è finita. Per sempre. Non tornerà”, ha affermato Timmermans. Ma mentre “l’era delle energie rinnovabili a basso costo è reale” e sta arrivando rapidamente, “non arriverà abbastanza velocemente per risolvere i problemi quest’anno o forse il prossimo anno”, ha ammesso.
Quindi, nel frattempo, “risparmiare energia, non utilizzare energia, è ovviamente l’energia più economica”, ha sollecitato in occasione della Giornata europea dell’efficienza energetica 2022. Timmermans ha parlato prima del vertice UE del 20 e 21 ottobre in cui i capi di Stato e di Governo hanno discusso dei massimali dei prezzi dell’energia e degli acquisti congiunti di gas come opzioni per affrontare la crisi energetica nei 27 dell’Unione.
Il punto certo è che rinnovabili ed efficienza sono i due strumenti più importanti per combattere il cambiamento climatico, anche se spesso vengono percepiti come antitetici. Anche se i prezzi del gas sono diminuiti negli ultimi giorni a causa del caldo autunno e degli stoccaggi pieni, il risparmio energetico rimane il miglior alleato dell’Europa per i prossimi inverni, ha insistito Timmermans.
Dall’inizio della crisi energetica un anno fa, i governi europei hanno stanziato quasi 500 miliardi di euro per compensare cittadini e aziende degli effetti dell’impennata dei prezzi del gas e dell’elettricità, secondo una ricerca pubblicata dal think tank Bruegel il mese scorso. E altri miliardi vengono spesi per nuovi accordi di fornitura di gas e infrastrutture per sostituire le importazioni russe, ha osservato Bruegel in un recente studio. Ma questa “generosa” compensazione governativa per i combustibili fossili rischia di “far deragliare” la transizione verde, ha avvertito Laurence Tubiana, CEO della European Climate Foundation.
Accordo Ue su energia e gas: cosa prevede
Intanto, di fronte a quello che Bruxelles definisce “l’uso dell’energia come arma da parte della Russia“, l’Unione europea ha deciso di adottare nuove misure. I capi di Stato e di Governo dell’Ue hanno raggiunto un nuovo accordo in materia di energia.
“Ora abbiamo una roadmap molto buona e molto solida per lavorare sui prezzi dell’energia” ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I leader Ue “ci hanno dato le linee guida strategiche che volevamo sulle proposte presentate martedì scorso. Continueremo a lavorarci martedì prossimo nel Consiglio Energia: lavoreremo a una proposta legislativa per rendere operativo un meccanismo di correzione del mercato” che eviti rialzi eccessivi dei prezzi del gas, conclude.
Cosa serve fare? Accelerare subito e intensificare gli sforzi per ridurre la domanda, questa la posizione del Consiglio Ue, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, evitare razionamenti e abbassare i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese in tutta l’Unione. Non solo: deve essere anche preservata l’integrità del mercato unico.
Ecco le decisioni prese al Consiglio Ue:
- acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione della domanda vincolante per un volume equivalente al 15% delle esigenze in termini di riempimento, in base alle necessità nazionali, e accelerazione dei negoziati con partner affidabili sfruttando il peso collettivo dell’Unione sul mercato e facendo pieno ricorso alla piattaforma dell’UE per l’energia, che è aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre Paesi associati del partenariato orientale
- un nuovo parametro di riferimento complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas
- un corridoio dinamico di prezzo di carattere temporaneo per le transazioni di gas naturale, per limitare subito episodi di prezzi eccessivi del gas
- un tetto temporaneo al prezzo del gas europeo utilizzato per la produzione di energia elettrica, prevenendo allo stesso tempo l’aumento del consumo di gas e tenendo conto degli impatti in termini di finanziamento e distribuzione e del suo impatto sui flussi oltre i confini dell’UE
- miglioramenti nel funzionamento dei mercati dell’energia per accrescere la loro trasparenza, alleviare lo stress di liquidità ed eliminare i fattori che amplificano la volatilità dei prezzi del gas, assicurando anche il mantenimento della stabilità finanziaria
- velocizzazione della semplificazione delle procedure autorizzative per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle reti, anche con misure di emergenza
- misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà
- maggiori sforzi per risparmiare energia
- mobilitazione degli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’UE. Al tempo stesso, la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i più vulnerabili delle nostre società. È inoltre fondamentale preservare la competitività globale dell’Unione.
Il Consiglio europeo ribadisce la necessità di incrementare gli investimenti nell’efficienza energetica, nelle infrastrutture energetiche adeguate alle esigenze future, compresi le interconnessioni e lo stoccaggio, e nelle tecnologie innovative per le energie rinnovabili.
E invita la Commissione ad accelerare i lavori sulla riforma strutturale del mercato dell’energia elettrica, inclusa una valutazione d’impatto, e chiede ulteriori progressi verso la realizzazione di una piena Unione dell’energia, con il duplice obiettivo della sovranità energetica e della neutralità climatica a livello europeo.