Crolla il prezzo del gas, ma ci sono brutte notizie

Nonostante la flessione del prezzo del gas e l'accordo sul price cap, non sono in arrivo buone notizie che riguardano le prossime bollette

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il gas torna al prezzo che aveva prima della guerra in Ucraina. Il 23 febbraio, alla vigilia dell’attacco portato avanti dalla Russia, il Ttf di Amsterdam segnava 88 euro al megawattora. Oggi si è stabilizzato, con un calo di oltre il 7% rispetto alla rilevazione precedente, a 85,5 euro al megawattora dopo aver toccato addirittura quota 83 euro al megawattora in mattinata. Rispetto alla settimana scorsa il calo è di ben 25 punti percentuali. Si tratta del maggior calo settimanale rilevato da settembre, raggiunto anche grazie all’accordo sul price cap raggiunto dai Paesi membri dell’Unione Europea lo scorso lunedì 19 dicembre.

Perché il prezzo del gas ha subito un crollo

A causare il crollo delle quotazioni sono anche le ottime condizioni meteo, con un’ondata di calore fuori stagione in diverse zone del Centro e del Sud Europa. Inoltre durante il periodo delle feste di fine anno rallenta la domanda di gas da parte delle industrie, chiuse per permettere ai lavoratori di stare con le proprie famiglie a Natale e Capodanno. Ma il cambio di prezzo potrebbe non essere una buona notizia per il Vecchio Continente.

La minore domanda potrebbe essere dovuta infatti anche alle difficoltà vissute da molti settori a causa dei rincari che hanno riguardato durante tutto il corso dell’anno il comparto energetico. Ci sono già sensibili cali di produzione in tutto il mondo, con una crescita ridimensionata a causa delle tante aziende che hanno dovuto chiudere i battenti tra gli effetti della pandemia di Covid e della guerra in Ucraina.

Come funziona il price cap sul gas

Dopo un down dovuto alla minore domanda, però, quando arriverà ovunque il freddo, riprenderanno le attività produttive e, soprattutto, i Paesi europei inizieranno la corsa agli stoccaggi, visto che le riserve sono sotto la soglia, come anticipato qua, è possibile che il prezzo del gas risalga ancora. Con nuovi aumenti in bolletta. Che il price cap non potrà evitare.

Il meccanismo di correzione dei prezzi entrerà ufficialmente in vigore il 15 febbraio 2023 in presenza di due condizioni.

  • Quando le quotazioni mensili dell’indice Ttf di Amsterdam supereranno i 180 euro al megawattora.
  • Quando la differenza di prezzo tra il Ttf e il prezzo del gas naturale liquefatto sarà superiore ai 35 euro per tre giorni di seguito.

Per come è strutturato oggi, il price cap avrebbe potuto essere utile per poco più di un mese tra agosto e settembre, e sarebbe stato totalmente inutile nel resto di un anno caratterizzato da continui rincari.

Non solo. Secondo diversi analisti, l’introduzione della misura potrebbe scoraggiare i fornitori di materia prima, causando una penuria di gas in tutta Europa. E quindi un nuovo aumento repentino dei prezzi, che si ripercuoterebbe sulle tasche dei cittadini, con bollette di nuovo sopra la media degli scorsi anni. Insomma, nonostante la buona notizia del calo dei prezzi del gas, potrebbero arrivare presto delle cattive nuove.