In Italia gli affari russi (e viceversa): chi rischia con la guerra

Quello tra Italia e Russia è un giro di affari che vale circa 27 miliardi di euro, e che è messo a rischio con il conflitto in Ucraina

La guerra in Ucraina potrebbe avere forti ripercussioni sul nostro Paese. I consolidati rapporti commerciali tra Italia e Russia valgono oltre 27 miliardi di euro, e tante aziende nostrane vivono grazie alle esportazioni del Made in Italy. Ma non solo. Sarebbero quasi 500 gli imprenditori italiani che hanno deciso di aprire le loro attività in Russia, e che oggi sono minacciati dal conflitto e dalle sanzioni economiche decise dal blocco occidentale formato da Stati Uniti e Unione Europea.

Con il rublo in caduta, il rischio default e la fuoriuscita dal sistema Swift, che permette i pagamenti in quasi tutto il mondo, come vi abbiamo spiegato qua, non solo l’economia russa è messa a rischio dalle sanzioni e dalla sfiducia generata dall’ingresso in guerra.

Quanto valgono gli affari dell’Italia in Russia: 27 miliardi di euro bloccati

In base ai numeri riportati da Repubblica, la guerra sta congelando circa 27 miliardi di import ed export tra Italia, Russia e Ucraina. L’export vale 9,8 miliardi, di cui 7,7 verso la Russia, mentre l’import ben 17,3 miliardi, di cui 14 dalla Russia. A Mosca esportiamo circa l’1,5% dell’export totale della Penisola. Si tratta di un grosso giro di affari che coinvolge circa 11 mila aziende.

Esportiamo non solo beni di lusso, su tutti moda e mobili, ma anche e soprattutto strumenti ad alta tecnologia e macchinari, impiegati ad esempio nel settore petrolifero. E le partnership riguardano importanti marchi italiani, da Pirelli a Enel, passando per Generali Assicurazioni ed Eni.

In Russia c’è il 2,4% degli investimenti italiani all’estero, con 442 aziende che hanno sede nel Paese dell’Est Europa e danno occupazione a quasi 35 mila persone e producono un fatturato di ben 7,4 miliardi di euro.

Dalla Russia poi importiamo materie prime come il grano, ben 100 milioni di chili all’anno, e che ora non potranno arrivare nel territorio italiano sia a causa del conflitto in Ucraina sia a causa del caro carburante, che continua la sua impennata.

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Quanto valgono gli affari dalla Russia in Italia: nuove incertezze con la guerra

Milano, riporta un dossier del Corriere della Sera, è invece il cuore pulsante in Italia dell’imprenditoria russa. Lontana dai numeri di Londra, è comunque una roccaforte europea degli affari dei nuovi ricchi di Mosca. Gli stessi dei grandi yacht e delle ville in Costa Smeralda, Toscana e Liguria.

Tra colossi energetici sovietici, come Gazprom, che fattura 230 milioni di euro in Italia e ora punta agli affari con la Cina, come anticipato qua, e Gazprombank, l’istituto bancario che finora si è salvato dalle sanzioni, lo scenario meneghino puà contare anche su una forte presenza di piccole imprese, professionisti e mediatori russi, con 169 ditte individuali i cui proprietari, principalmente donne, scrivono il loro nome in cirillico.

E nell’incertezza sul futuro di queste realtà, che fanno girare l’economia nostrana, oltre a quella russa, pesa la rovinosa caduta del rublo, che rende impossibili gli acquisti in Italia e limita il potere di acquisto in patria e all’estero. Quello delle sanzioni rimane dunque un nodo da risolvere, dato che la Russia rischia il default, come vi abbiamo spiegato qui, che potrebbe ripercuotersi anche sul nostro Paese.