Si sono susseguiti nelle settimane allarmi sulla mancanza di accordi relativi alla continuità territoriale. Il 14 maggio scade infatti l’attuale accordo per garantire voli a prezzi calmierati da e per una regione italiana, che senza questo regime rischia di rimanere isolata proprio nel periodo di maggiore affluenza turistica.
Ita in continuità territoriale da e per la Sardegna: il comunicato
Si parla ovviamente della Sardegna, in cui fino a quella data sarà Volotea a operare in regime di continuità territoriale. La newco Ita Airways ha fatto sapere, attraverso un comunicato stampa, di voler operare sulle principali rotte da e per l’isola a partire dal 15 maggio 2022 fino al 14 maggio 2023.
Ita Airways fa sapere di voler garantire i voli giornalieri su tutte le sei principali rotte in continuità territoriale assicurando la mobilità dei cittadini sardi e la connettività dei territori della regione con le destinazioni domestiche, internazionali e intercontinentali operati dal vettore e dai suoi partner.
La nuova compagnia di bandiera ha deciso di volare “senza compensazioni da parte della Regione Sardegna”, garantendo comunque un servizio pubblico con “tariffe estremamente vantaggiose a sostegno della popolazione sarda” nonostante il continuo aumento del costo del carburante, che nelle ultime settimane ha registrato incrementi anche del 40%.
La scelta è stata fatta perché il nuovo vettore tricolore vuole “contribuire fattivamente al Sistema Paese” ed essere un “pilastro fondamentale” per la connettività e lo sviluppo economico dell’Italia in un momento di profonda incertezza a livello globale.
Ita Airways si è dunque fatta avanti per il bando ponte che coprirà, almeno, il periodo che va dal 15 maggio al 30 settembre 2022. Il 1° ottobre dovrebbe infatti partire la nuova gara per la continuità territoriale per l’assegnazione delle rotte per 24 mesi.
Anche Volotea punta sulla Sardegna con nuovi collegamenti
Non è solo la compagnia di bandiera ad aver mostrato, finalmente, interesse per la Sardegna. A smentire le catastrofiche previsioni per l’estate ci ha pensato anche Volotea, che ha fatto sapere di aver iniziato ad analizzare i dati sulle rotte operate da e per l’isola negli scorsi mesi, valutando nuovi collegamenti.
Il vettore spagnolo ha sottolineato di voler continuare a investire nella regione, esprimendo “grande soddisfazione” nel constatare “quanto il mercato sardo sia diventato sempre più attrattivo”, facendo riferimento proprio alla dimostrazione di interesse da parte di Ita Airways.
Ita in Sardegna, cosa ha dichiarato il governatore Solinas
Nonostante la scadenza del contratto con Volotea e il lungo periodo che rimarrebbe scoperto dal bando per la continuità territoriale, dunque, le compagnie aeree non abbandonano l’isola. Per fortuna, e solo grazie a quella, verrebbe da dire, visto che tra Unione Europea, Regione e Mit continua il consueto valzer di accuse.
Il governatore Christian Solinas ha dichiarato che la dimostrazione di interesse per le tratte sarde “è la prova che la Regione ha operato bene in tutti questi mesi” nonostante “un lungo e articolato negoziato con la Commissione Europea e con l’aiuto del Ministero delle Infrastrutture”. Questo accade mentre ci si chiede quali sono e quanto costano le nuove province e città metropolitane.
Continuità territoriale in Sardegna: le sei tratte e le tariffe
Il bando per la continuità territoriale prevede la copertura di sei tratte. Sono le seguenti, con relativa tariffa massima per tratta, escluse le tasse aeroportuali.
- Alghero – Roma Fiumicino (e viceversa): 39 euro.
- Alghero – Milano Linate (e viceversa): 47 euro.
- Cagliari – Roma Fiumicino (e viceversa): 39 euro.
- Cagliari – Milano (e viceversa): 47 euro.
- Olbia – Roma Fiumicino (e viceversa): 39 euro.
- Olbia – Milano Linate (e viceversa): 47 euro.
Ricordiamo che l’acquisto da parte di un’altra società permetterà di attuare il piano di crescita di Ita. Ma sapete quanto è già costata la nuova compagnia in soli due mesi? Si parla di 700 milioni di euro mentre a chi si chiede quanto è costata Alitalia a ognuno di noi, rispondiamo che secondo un report dell’ufficio Mediobanca Mbress sarebbe pesata sulla collettività per ben 7,4 miliardi di euro.