Gas, arriva la nave Golar Tundra: quanto è costata all’Italia

Dopo la decisione del premier Mario Draghi di dotare il nostro Paese di due mezzi per la rigassificazione, la Snam ha chiuso l’accordo per l’acquisto dell’imbarcazione

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Sono trascorsi cento giorni da quel giovedì 24 febbraio che ha cambiato la nostra storia recente, decretando l’inizio della guerra in corso tra Ucraina e Russia a causa dell’invasione voluta dal presidente Vladimir Putin e attuata nelle prime ore dell’alba. Le immagini delle esplosioni a Kiev rimarranno a lungo nella mente dei cittadini ucraini, del loro leader Volodymyr Zelensky e di tutto l’Occidente, che fino ad oggi ha assistito all’avanzata militare del Cremlino e sul piano economico si è limitato a rispondere con sanzioni economiche sempre più pesanti.

In queste ultime settimane però la preoccupazione è salita giorno dopo giorno in Europa come in Italia per il rischio che le forniture di gas provenienti da Mosca subiscano una brusca frenata con l’intensificarsi del conflitto, che rischia di subire un’accelerata a causa del massiccio invio di nuove armi all’Ucraina da parte della presidenza americana di Joe Biden.

Golar Tundra, la prima delle due navi acquistate dall’Italia per la rigassificazione

E così la Snam (società polisportiva italiana con sede nel quartiere Metanopoli di San Donato Milanese) è stata incaricata da parte del governo di Mario Draghi di portare a casa la prima delle due navi rigassificatrici che permetterà al nostro Paese di utilizzare gas naturale liquefatto per sostituire le importazioni di metano dalla Russia.

Il gruppo ha annunciato di aver chiuso il contratto per l’acquisto della “Floating storage and regasification Unit” su cui stava lavorando da quando il Consiglio dei ministri ha deciso di sganciarsi da Putin. “Snam e Golar Lng Limited – si legge nella nota inviata mercoledì 1 giugno – hanno firmato un contratto per l’acquisizione, da parte del gruppo Snam, del 100% del capitale di Golar Lng NB 13 Corporation, che possiede come unico asset la nave di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) Golar Tundra”. Come si apprende dal testo della nota, il mezzo arriverà nelle acque del nostro Paese per un corrispettivo di 350 milioni di dollari (circa 330 milioni di euro).

Tutti i numeri di Golar Tundra: come aiuterà il nostro Paese a sganciarsi dalla Russia

Costruita nel 2015, ha una portata di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di Gnl e una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi l’anno, pari a quasi un quinto del gas che importiamo dalla Russia. Questo potrebbe essere un passo decisivo per favorire una maggiore sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti energetici dell’Italia, dato che la Golar Tundra da sola potrà contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno, portando la capacità italiana a oltre il 25% della domanda.

Ad oggi nel mondo esistono 48 navi Fsru già predisposte per la rigassificazione, ma solo 25 hanno una capacità simile e di queste gran parte erano già utilizzate prima della guerra. Sebbene sia già pronta, la Golar Tundra non potrà essere subito operativa. Mancano ancora la località in cui sarà collocata (si parla di Piombino, dove Snam ha iniziato a fare i rilievi, e di Ravenna, dove sono stati fatti i primi incontri e si stanno valutando varie ipotesi di ormeggio) e le autorizzazioni, tra cui la nomina di un relativo commissario per la gestione, ad oggi non ancora nominato da parte di Palazzo Chigi.