Gas, nuovo balzo in bolletta a novembre: quanto costa in più

Torna ad aumentare il prezzo del metano dopo il rallentamento di ottobre con un incremento del +63,7 rispetto all'anno precedente

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Il crollo delle temperature che ha messo fine al caldo della prima metà di questo autunno anomalo lascia il segno in bolletta. Dopo il rallentamento della corsa del metano a ottobre, con l’arrivo del primo vero freddo i riscaldamenti cominciano ad accendersi sempre più e il prezzo del gas è balzato a novembre del +13,7%. Lo ha comunicato Arera, che in seguito alla riforma del Governo Draghi, adegua ogni mese, e non più a trimestre, a copertura dei costi di approvvigionamento le tariffe della materia prima per gli utenti ancora nel mercato tutelato.

Gas, nuovo balzo in bolletta a novembre: i dati di Arera

Secondo i dati dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, se il prezzo del gas a ottobre è sceso del 12,9%, il prezzo in bolletta per i clienti i maggior tutela torna a salire a novembre a 91,2 euro al megawattora, valore medio delle tariffe della materia prima, rilevate quotidianamente nel corso di tutto il mese appena trascorso (qui avevamo spiegato cosa cambia per le famiglie con la proroga del mercato tutelato).

Per la famiglia tipo l’aumento si traduce in una spesa di 1.740 euro nell’anno considerato tra l’1 dicembre 2021 e il 30 novembre 2022, equivalente a un incremento del +63,7% rispetto allo stesso arco di tempo dei 12 mesi precedenti (1 dicembre 2020 – 30 novembre 2021).

In base al nuovo metodo di calcolo stabilito dall’Autorità, il prezzo della materia prima gas (CMEMm) da ottobre viene aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano Psv (Punto virtuale di scambio, il principale hub italiano dove avvengono gli scambi della borsa del gas) e non più secondo le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso internazionale, ovvero l’olandese Ttf (Title transfer facility, ad oggi il mercato di riferimento europeo per il prezzo del gas) (qui avevamo spiegato cosa è cambiato da ottobre con le bollette mensili).

La logica dietro a questa riforma è che sganciarsi dal mercato di Amsterdam consentirà, come ha spiegato Arera, di “trasferire con tempestività ai clienti il beneficio di eventuali iniziative europee di contenimento dei prezzi delle commodity energetiche”.

Un accorgimento che secondo Assoutenti non incide molto sulla bolletta visto che i dati sulle tariffe del gas per il mese di novembre “confermano le nostre preoccupazioni sul nuovo modello di calcolo deciso da Arera che, di fatto, non cambia la sostanza per i consumatori e non annulla i rincari dei prezzi“.

“Alla lunga per i consumatori il cambio del mercato di riferimento per il gas sarà peggiore di quello precedente – ha detto l’associazione dei consumatori al Corriere – da una nostra simulazione 7 volte su 12 il mercato PSV si è rivelato più svantaggioso del Ttf. Più che cambiare metodo di calcolo bisogna imporre prezzi amministrati, partendo dalla trasparenza dei costi veri della materia prima”.

Come ha sottolineato Arera, gli utenti che nelle scorse settimane di novembre avessero ricevuto “una bolletta con il valore in acconto della componente CMEMm relativa al mese di novembre basato sul valore del mese precedente, il ricalcolo sarà effettuato, nella prima bolletta utile, con il valore effettivo pubblicato oggi”.

“Lo stesso valore CMEMm dovrà essere usato dai venditori per fatturare, a titolo di acconto, i consumi del mese di dicembre nelle bollette inframensili” ha spiegato l’Autorità che ricorda ancora come, secondo quanto previsto dal decreto Aiuti bis, “per il IV trimestre l’Autorità ha azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas e confermato il potenziamento del bonus sociale per le famiglie con un livello Isee fino a 12.000 euro (20.000 per famiglie numerose)”.