Rivoluzione gas, sarà gratis in una Regione: come funziona

Allarme per il prezzo del gas. Mentre il governo si prepara a varare un nuovo decreto Aiuti, una Regione fornirà gratis il gas

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

E’ allarme per il gas: sul mercato di Amsterdam, il future sul gas TTF, prodotto di riferimento per l’Europa, ha toccato un nuovo record storico pari a 321,4 euro per Megawattora, in rialzo del 10% rispetto al giorno precedente. Uno scenario che non si era mai visto, e che impone al governo di intervenire, come lo stesso premier Draghi ha detto.

Da Palazzo Chigi arriva la notizia che la prossima settimana, a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, il governo varerà un nuovo decreto Aiuti per sostenere famiglie e imprese contro il caro vita diventato insostenibile, soprattutto per via dei forti rincari sui prezzi dell’energia (qui cosa costerà di più in autunno, e quanto, sul fronte riscaldamento, oltre al gas).

Gas gratis per i lucani in Basilicata

Intanto, un caso al momento unico in Italia sta facendo parecchio parlare di sé. In Basilicata, il gas sarà gratis, per tutti. Non si stratta affatto di una fake news, ma di una precisa misura adottata dal Consiglio regionale. Entra infatti in vigore la normativa sul contrasto al caro energia varato dalla Regione Basilicata, con ddl della giunta guidata da Vito Bardi, tramutato in legge dal Consiglio regionale lo scorso 13 agosto.

La legge, denominata “Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica e ripopolamento del territorio lucano”, punta al risparmio sui costi energetici, ma anche ad evitare la migrazione dei giovani e delle famiglie, promuovendo il ritorno in Basilicata di persone che sono emigrate in altre regioni o all’estero.

Infatti, come si può leggere nella relazione che accompagna la normativa, gli obiettivi della misura sono quelli di “attenuare, a livello regionale, gli effetti negativi della crisi energetica” e “supportare il processo di ripopolamento del territorio lucano”.

Con questa misura “intendiamo contrastare lo spopolamento della Regione: abbiamo destinato il beneficio direttamente ai PDR (punti di rilascio, ovvero i contatori del gas, ndr) che sono censiti in capo a cittadini residenti sul territorio della Basilicata. E non ad altri. Si tratta di un vero stimolo alle persone che potrebbero essere attratte dalla prospettiva di vivere, anche grazie a recenti e sempre più ampi modi di lavoro a distanza, nei borghi e nei comuni della Basilicata”, spiega Bardi.

Com’è possibile avere gratis il gas

Con questa normativa cambia il sistema sulle compensazioni ambientali concesse alla Regione dalle società che operano sui giacimenti di idrocarburi come contropartita dell’utilizzo del territorio per le attività estrattive: il beneficio, adesso, ricadrà direttamente sulle utenze, mentre in precedenza i fondi erano destinati per obiettivi.

L’altra grande rivoluzione è che l’agevolazione non esclude i bonus sociali già previsti dalle norme statali vigenti quali misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas. Viene previsto il rimborso, con oneri a carico della Regione, della componente gas naturale, che quindi diventa gratis.

La voce di costo del gas, la cosiddetta “Spesa per il gas naturale”, impatta per più del 50% sulla bolletta. La copertura finanziaria degli interventi è quantificata in un massimo di 60 milioni di euro per l’esercizio 2022 e in un massimo di 200 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2023 e 2024.

Le operazioni in fattura coinvolgeranno potenzialmente tutti i venditori operanti sul territorio, con riferimento a circa 181mila punti di fornitura, corrispondenti a circa 160 milioni di metri cubi all’anno.

La Val d’Agri, “pozzo” energetico d’Italia

Ma com’è possibile fornire il gas gratis ai lucani? Grazie alla proroga della concessione per le estrazioni in Val d’Agri, che consente di avere 200 milioni di metri cubi all’anno di gas naturale garantiti dai concessionari delle estrazioni di idrocarburi in favore della Regione Basilicata.

La Val d’Agri è la storica porzione della Basilicata dove sono insediate Eni e Shell. Eni detiene la concessione con una quota pari al 61%, mentre la restante parte appartiene a Shell. Eni estrae il petrolio da 24 pozzi attualmente in produzione nella concessione Val d’Agri, dai giacimenti di Monte Alpi, Monte Enoc e Cerro Falcone.

La produzione di idrocarburi in Basilicata proviene prevalentemente dal Centro Olio Val d’Agri di Viggiano, il cosiddetto COVA e, in misura minore, dal Centro Olio di Pisticci e dalla centrale a gas di Pisticci. Il COVA ha una capacità di trattamento giornaliera di 104mila barili – circa 16.500 m3 di olio – e di 4.660.000 Sm3 di gas associato.

Per quanto riguarda il gas, il metano desolforato, disidratato e condizionato viene immesso nella rete di distribuzione nazionale Snam Rete gas.

A chi spetta il gas gratis e da quando

In Basilicata, dunque, la bolletta del gas sarà decisamente più leggera. Da quando? Da ottobre, per le utenze domestiche.

La concessione della materia gas a titolo gratuito è prevista per i cittadini lucani che hanno in titolarità un PDR (punto di rilascio, ovvero un contatore) classificato per consumi familiari e non imprenditoriali. Per gli utenti titolari di più di un PDR, l’agevolazione sarà concessa sull’abitazione principale.

La norma prevede l’erogazione gratuita mediante rimborso della componente energia del prezzo del gas fornito per le utenze domestiche dei residenti nella regione Basilicata, delle pubbliche amministrazioni regionali, esclusi gli enti pubblici economici e le società partecipate, e degli enti locali regionali.

Sono esclusi invece gli utenti “business”, per rendere la misura sostenibile ed evitare la configurazione di aiuti di Stato alle imprese.

Il gas gratis verrà accompagnato da un rigoroso sistema di controllo per verificare i consumi di ciascun contatore gas installato presso le abitazioni dei cittadini della regione, in tempo reale ma anche in un quadro storico-statistico, per evitare sprechi.

In arrivo un nuovo decreto Aiuti contro il caro energia

Intanto, a livello nazionale, dopo la storica notizia della scoperta di un nuovo maxi giacimento di gas a Cipro da parte di Eni, il nuovo pacchetto aiuti del governo Draghi metterà in campo nuove misure a favore delle imprese, che in migliaia, con i prezzi delle bollette triplicati negli ultimi mesi, rischiano di chiudere.

Confcommercio avverte che sono a rischio 120mila imprese e ben 370mila posti di lavoro, poiché la spesa per l’energia nel solo comparto terziario dovrebbe raggiungere i 33 miliardi quest’anno, il triplo rispetto al 2021 e il doppio rispetto al 2019.

L’aumento del prezzo del gas rischia di trasformarsi realmente in una bomba sociale, soprattutto in vista del raddoppio delle tariffe determinate dall’ARERA dal prossimo 1° ottobre.

Draghi e la sua squadra stanno valutando l’introduzione di prezzi calmierati per il gas e l’energia elettrica, e non si esclude che, considerata la richiesta di Bruxelles di ridurre entro l’autunno del 7% i consumi di gas, si decida di accelerare sul piano di razionamento (qui cosa prevede il piano di razionamento Ue).

Diventa dunque concreta l’opzione di ritardare di 15 giorni l’accensione del riscaldamento nelle abitazioni, di ridurre l’uso del termosifone di un’ora al giorno e di abbassare la temperatura degli uffici pubblici di un grado.

Sembra invece escluso, almeno per ora, il passaggio ufficiale dallo stato di pre-allarme a quello di allarme, il secondo step prima della dichiarazione dello stato di emergenza, che prevederebbe un forte razionamento dei consumi. Per ora, rassicurano fonti di Palazzo Chigi, “il gas c’è, non c’è motivo di temere il peggio”.