Gas, marcia indietro di Meloni sul mercato tutelato: la decisione

L'Esecutivo ha previsto una proroga per il mercato tutelato del gas, che non cesserà di esistere a gennaio 2023, come previsto inizialmente

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’allarme era scattato già mesi fa. Il 1° gennaio 2023 sarebbe dovuta finire la tutela per la fornitura di gas alle famiglie. Per questo le associazioni di consumatori si sono mosse per chiedere al Governo un proroga. Le tariffe del mercato libero risultato infatti sensibilmente più elevate rispetto a quelle del mercato tutelato. Con il decreto Aiuti quater approvato durante l’ultimo Consiglio dei Ministri, qualcosa si è mosso effettivamente nella direzione proposta, tra tutte, da Assoutenti.

Mercato tutelato e mercato libero: le differenze del prezzo del gas

In base all’ultimo monitoraggio sulle offerte presenti sul portale offerte dell’Arera, Assoutenti ha rilevato che con i contratti per il gas a prezzo bloccato (ovvero quelli con tariffe fissate per un determinato periodo di tempo) una famiglia media, con un consumo di 1.400 standard metri cubi, paga oltre 5 mila euro di bolletta. Costo che lievita nel mercato libero, di oltre il 166%, ovvero 3 mila euro in più. La forbice si riduce per i contratti a prezzo variabile, che nel mercato libero hanno costi del 23,8% in più.

Solo il 3,1% delle 572 offerte del mercato libero presenti sul portale di Arena risulta più conveniente rispetto al mercato tutelato. Si tratta di soli 18 contratti, di cui 12 prezzo variabile e 6 a prezzo fisso.

In vista della fine della tutela, inizialmente fissata al 1° gennaio 2023, l’associazione di consumatori ha chiesto al Governo di tenere conto di questo enorme divario e del problema di dover far entrare le famiglie in un mercato libero dove le tariffe e le condizioni economiche sono in genere più svantaggiose e decisamente più onerose.

La proroga nel dl Aiuti quater: quando finisce adesso il regime di tutela

L’appello, rivolto alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è stato dunque quello di inserire nel dl Aiuti quater una proroga del regime tutelato del gas, almeno fino al gennaio 2024, come già è previsto per quello dell’energia elettrica. Tutto con l’obiettivo di “salvare famiglie e imprese dai costi insostenibili del mercato libero”, come ha sottolineato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

La richiesta ha avuto esito positivo, e il Governo si è effettivamente mosso in tal senso, per evitare la stangata che avrebbe potuto colpire tanti italiani a partire dalla fine del mese del prossimo. Il mercato tutelato, prevede il nuovo decreto legge, rimarrà in vigore fino al 10 gennaio 2024.

Tra le misure contenute nel documento, che sfrutta tutto il tesoretto di 9,1 miliardi di euro certificato dalla Nadef, che si focalizza sulla crisi energetica, ci sono anche la proroga dei crediti di imposta e dello sconto benzina, la rateizzazione delle bollette per le imprese, l’aumento dei fringe benefit, fino a 3 mila euro all’anno, lo sblocco delle trivelle.  Di fronte all’imminente scadenza della tutela per la fornitura di gas, le associazioni di consumatori hanno chiesto al governo di Giorgia Meloni una proroga, evitando un aumento significativo delle tariffe nel mercato libero. Il recente decreto Aiuti quater, adottato dopo il questo intervento, estende la protezione fino al 10 gennaio 2024, mitigando così l’impatto sui cittadini italiani dei rincari dovuta alla crescita del prezzo del gas.