Affitti alle stelle: la classifica delle città universitarie più care

Il problema del caro affitti è più vivo che mai, soprattutto nelle città universitarie: la classifica degli aumenti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

In alcune città la situazione affitti è del tutto sfuggita di mano. Il livello delle richieste economiche è divenuto eccessivo in maniera incontrovertibile. A ciò si aggiunge il fatto che la consapevolezza di una domanda in costante crescita spinge tanti a proporre soluzioni abitative non solo eccessivamente costose ma anche indecorose.

Una preoccupante tendenza che si può indicare come generale nelle grandi città italiane, ma che va oltre ogni limite nelle principali aree universitarie. Un tema in merito al quale si è tornati a parlare con insistenza dopo la protesta messa in atto dalla studentessa di ingegneria Ilaria Lamera. La giovane ha deciso di trascorrere alcune notti in tenda al di fuori del Politecnico di Milano, facendosi portavoce di una condizione di invivibilità che non riguarda unicamente chi si è trasferito nel capoluogo lombardo per completare gli studi, ma anche chi è inserito nel mondo del lavoro, e spesso deve accontentarsi di una stanza al costo di un bilocale.

Affitti in Italia: la città più cara

I dati raccolti da Immobiliare.it evidenziano quelle che sono le città più care d’Italia in termini d’affitto. Una classifica che non fa che confermare ciò che tutti sanno: la situazione a Milano è ormai fuori controllo.

Servirebbe un intervento dall’alto, dal governo centrale, per modificare le regole di un gioco che pare truccato. Chi “bara” non fa nulla per nasconderlo eppure non vi sono conseguenze o soluzioni, mentre il numero di chi stringe la cinghia eccessivamente per il solo diritto d’avere un tetto sopra la testa aumenta costantemente.

La media affitto per una stanza a Milano, le cui condizioni sono in alcuni casi tutt’altro che ottimali, come diversi servizi dimostrano, è di ben 628 euro al mese per una stanza singola.

Una condizione ulteriormente peggiorata nell’ultimo anno, dal momento che le statistiche evidenziano come da aprile 2022 a oggi la media affitti sia salita di ben l’11%.

Affitti in Italia: la classifica

Continuando a puntare l’obiettivo sulla città di Milano, assoluta regina nella triste classifica degli affitti più alti d’Italia, è evidente come ci siano delle aree particolari all’interno del centro urbano dalle quali stare alla larga.

Si tratta delle zone generalmente più ricercati dagli studenti universitari. A domanda crescente è corrisposto un costante aumento delle richieste mensili da parte dei proprietari di casa, soprattutto nelle aree Quandronno e Guastalla, che sono nei pressi dell’Università Bocconi, dove si sfiora quota 25 euro a metro quadro.

Se queste sono definibili come “zone rosse” in termini di costi d’affitto, nel prossimo futuro l’area dalla quale si consiglierà di stare alla larga perché proibitiva potrebbe essere ben più ampia. Sono infatti stati registrati altrove i maggiori aumenti: Città Studi e zona Susa. Un innalzamento delle tariffe pari al 12.7% in appena un anno, passando da una quota inferiore ai 18 euro per metro quadro a +20 euro.

In termini di media affitto nessuno batte Milano, quindi, ma vediamo chi fa compagnia al capoluogo lombardo sul podio. Al secondo posto abbiamo Bologna e al terzo Roma, con medie ‘affitto però ben inferiori rispetto a chi detiene il primato.

La differenza è di più di 160 euro, con una media di 467 euro per gli affitti bolognesi e 452 euro per quelli romani. La classifica prosegue e nei posti dal quarto al settimo posto troviamo Firenze, Venezia, Modena e Verona. In queste città la media supera quota 400 euro mensili, mentre per il trio di bassa classifica, Padova, Brescia e Napoli, si attesta intorno ai 380 euro. In questi tre casi, però, è il trend a far suonare un campanello d’allarme, con un rialzo dell’11.9% negli ultimi sei mesi.

Seppur ben distanti dalle problematiche vissute da chi decide di proseguire gli studi universitari a Milano, o trasferircisi per motivi di lavoro, città come Bari, Palermo e Ferrara hanno fatto registrare i maggiori aumenti. Nel primo caso si è passati da una media di 288 euro agli attuali 367 euro mensili, con un +27.4% a registro. Nel secondo caso, invece, si è andati da 245 a 307 euro, mentre nel terzo si tocca quota 358 euro.