Il 2022 non è di certo stato l’anno che ci saremmo aspettati di vivere dopo i due passati col timore del Covid-19 e con l’ansia della pandemia. Quello che ci mettiamo alle spalle sarà ricordato come l’anno della guerra in Ucraina, nella grande crisi energetica, del caro bollette e carburante, ma anche e soprattutto per la grande crisi economica e l’inflazione a livelli mai visti. Ma nonostante questo quadro tutt’altro che roseo, l’arrivo del 2023 sarà salutato in grande stile da milioni di italiani che hanno deciso di concedersi qualche giorno di vacanza per Capodanno.
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Boom di prenotazioni a Capodanno
Come da tradizione, nell’ultima settimana dell’anno è Confindustria Alberghi a fare il bilancio di quello che è stato l’anno per il turismo in Italia e, ancor più nello specifico, a pubblicare i dati delle prenotazioni in vista dell’ultima festività del 2022 che si affaccia al 2023. Per Capodanno, infatti, numeri alla mano, milioni di italiani hanno deciso di prendersi una vacanza e di fare il “ponte lungo” con vista sull’anno nuovo. Le cifre stimate sono di circa 10,3 milioni di italiani pronti a spostarsi e addirittura 5 milioni gli stranieri che hanno deciso di passare le vacanze nel Bel Paese.
Numeri che lasciano più che soddisfatti i lavoratori del settore del turismo. Secondo quanto riferito da Federalberghi, infatti, le strutture sono state prese d’assedio e in vista del Capodanno quasi tutte le camere sono sold out. Assoturismo ha valutato, per l’intero periodo delle feste, 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali, cioè l’8,1% in più del 2021. Una crescita trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%), che in alcune città d’arte sono tornate ai livelli del 2019.
Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia tra la settimana pre-natalizia e il week-end dell’Epifania, poi, segnano un aumento del 57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022, con un vero e proprio boom dal mercato americano (che raddoppia rispetto al 2021 col +49,8%), seguito da Germania, (+22,2%) e Regno Unito (+34,0%), con un’incidenza rispettiva del 9,8% e del 7,9% sul totale. Bisogna però fare attenzione alla raffica di scioperi in programma.
Il livello di occupazione massimo delle camere si rileva per l’ultimo giorno dell’anno, con oltre il 60% delle strutture occupate. Secondo l’Enit, a gennaio l’Italia si attesta come destinazione europea con il più alto tasso di saturazione medio, davanti a Spagna Grecia e Francia. Un po’ di rosa dopo tanto nero degli anni passati che, numeri alla mano, sembrano portare l’Italia a superare i dati pre-pandemia. L’unica nota dolente sono i prezzi alle stelle per aerei e treni. Un assaggio di stangata prezzi, comunque, si è avuta lo scorso settembre con tutti i rincari annunciati da Trenord.
Le mete più ambite per Capodanno
Ma quali sono le mete più ambite per il weekend a cavallo tra l’ultimo dell’anno e i primi giorni de 2023? Per l’ultimo dell’anno le prenotazioni per la montagna arrivano al 79,5%, ma rispetto al dato 2021 le performance migliori se le aggiudicano le città d’arte con un tasso di saturazione medio superiore di 25 punti percentuali.
Roma è in testa alle mete di preferenza, destinata ad accogliere circa il 45% dei visitatori internazionali totali, l’82,2% in più rispetto allo stesso periodo 2021/2022, con la Capitale seguita sul podio da Milano, in crescita del 63,9% con una quota di arrivi aeroportuali pari al 27,0%, e da Venezia +30,2% con il 9,0% sul complessivo.
La protagonista vera e propria resta però la montagna. Secondo Federalberghi, infatti, è scelta dal 30,4% dei viaggiatori italiani di fine anno. “C’è voglia di sciare anche se c’è stato un aumento dei prezzi”, ha dichiarato Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), come dimostra il record assoluto di passaggi per il ponte dell’Immacolata.