Bollette, per i condomini cambia tutto: la nuova regola

Dal mese di aprile i contratti dell'energia elettrica per le parti comuni dei condomini dovranno passare al mercato libero: bocciato il rinvio di un anno

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Con la bocciatura dell’emendamento del Milleproroghe che prevedeva il rinvio al 2024, scatta a partire dal mese di aprile 2023 il passaggio obbligato dei condomini al mercato libero dell’elettricità. I loro contratti di fornitura dovranno infatti abbandonare quello a regime tutelato, esattamente come accadrà a quelli delle microimprese con meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore ai 2 milioni di euro.

Un passaggio che per le grandi aziende e le imprese con più di 9 dipendenti è avvenuto nel gennaio 2021. Dall’inizio del 2024 la stessa sorte toccherà invece i clienti domestici. Mentre nel mercato tutelato il prezzo dell’energia viene definito dall’Autorità e varia ogni tre mesi, nel mercato libero ciascun fornitore è libero di stabilire il valore dell’offerta ai propri clienti.

Condomini verso il mercato libero energetico

Per i condomini la novità riguarda le parti comuni, quindi tutti gli spazi non privati utilizzati dai residenti. Così salvo cambi di programma dell’ultimo minuto, dal primo aprile l’illuminazione di pianerottoli e vialetti, come anche l’energia per ascensori e cancelli elettrici, dovrà essere gestita da un operatore del mercato libero.

E le ripercussioni sulle bollette a fine mese non dovrebbero mancare. Secondo una ricerca di Repubblica a subire i maggiori rincari dovrebbero essere i condomini dotati di ascensore, il cui consumo energetico rappresenta circa il 20% del bilancio di un palazzo medio. Nei condomini provvisti esclusivamente delle scale la corrente elettrica incide invece tra il 6% e l’8%.

Attesi rincari sulle bollette condominiali

In generale si attende un aggravio dei costi. L’Unione nazionale consumatori aveva già segnalato il rischio sia al ministro delle Imprese Adolfo Urso, sia ai membri della decima commissione Attività produttive. Inizialmente il passaggio per i condomini doveva avvenire il primo gennaio 2023: è a seguito delle lamentele dei consumatori che si è poi arrivati a spostare la data al mese di aprile.

Come emerso dai recenti dati Istat, a gennaio il prezzo dell’energia elettrica del mercato tutelato si è abbassato in maniera decisamente più significativa rispetto a quello del mercato libero. Ad oggi sarebbe dunque inevitabile che le bollette dei condomini vadano incontro a un preoccupante rialzo.

Il rischio di un passaggio transitorio

Prima della fatidica data relativa alle modifiche degli attuali contratti di fornitura energetica dei condomini, gli amministratori dovrebbero già iniziare a vagliare le offerte proposte sul mercato libero. Il miglior strumento per confrontare le tariffe dei vari operatori resta il portale di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

La strada migliore da intraprende è quella di cambiare subito il fornitore e adeguarsi agli obblighi prima dell’inizio del mese di aprile. Chi invece continuerà a restare sul mercato tutelato fino alla fine, attraverserà un regime di natura transitoria, nell’ambito delle cosiddette “tutele graduali”.

Il problema è che può risultare particolarmente caro: pur non essendoci il rischio di restare senza energia elettrica, il passaggio automatico non prevede l’affidamento all’operatore economicamente più conveniente. La raccomandazione è dunque quella di agire in anticipo. Ricordiamo che il passaggio al mercato libero è gratuito e non necessita del cambio di contatori o impianti.