Bankitalia blocca le operazioni di una banca: cosa succede

La Banca d'Italia blocca tutte le operazioni per la nuova clientela di N26 per le carenze dell'istituto online sulle norme antiriciclaggio

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

La Banca d’Italia, attraverso un provvedimento emanato il 28 marzo 2022, ha imposto alla succursale italiane di N26 il divieto di intraprendere operazioni con nuovi clienti, sia con l’apertura di nuovi conti o rapporti continuativi sia attraverso altre operazioni, anche di carattere occasionale con utenti non censiti. Vietato per l’istituto bancario anche offrire nuovi prodotti e servizi alla clientela esistente, ad esempio i cryptoasset.

Perché la Banca d’Italia ha bloccato le operazioni di N26

Dietro la decisione di Bankitalia c’è quanto emerso dalle verifiche ispettive condotte dal 25 ottobre al 17 dicembre del 2021. La banca centrale avrebbe rilevato carenze “significative” nel rispetto della normativa che riguarda l’antiriciclaggio.

La stessa Banca d’Italia fa sapere che N26 Bank ha già avviato delle iniziative per rimediare a queste carenze, e che una volta superate le anomalie riscontrate ritirerà o passerà a revisione il provvedimento che blocca le operazioni della succursale italiana dell’istituto internazionale.

N26 è già impegnata contro il riciclaggio: il comunicato

N26 fa sapere che il provvedimento non avrà alcun impatto sulla clientela italiana già esistente, i cui conti “continueranno a essere del tutto operativi e sicuri”. L’istituto fa sapere di voler rafforzare ulteriormente i propri presidi nell’ambito delle misure antiriciclaggio per risolvere le carenze individuate da Bankitalia.

Negli ultimi mesi N26 ha già effettuato “significativi investimenti” sia a livello nazionale che relativi al territorio italiano, che hanno portato a progressi importanti nell’ambito della prevenzione del riciclaggio di denaro.

Tra le misure adottate dalla banca ci sono il rafforzamento del personale dedicato alla struttura e del personale dedicato allo sviluppo dell’infrastruttura informatica a supporto e a modelli di machine learning, e il rafforzamento dei presidi di monitoraggio delle transazioni, attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Attraverso un comunicato stampa N26 fa sapere di riconoscere la necessità di impegnarsi ulteriormente su questi fronti e risolvere tutte le criticità evidenziate dal rapporto della Banca d’Italia.

 

Cos’è N26 e perché si definisce come “banca diretta”

N26 è una banca diretta, vale a dire senza filiali fisiche: per utilizzare i suoi servizi e aprire un conto basta scaricare una semplice applicazione. È stata fondata da Valentin Stalf e da Maximilian Tayenthal nel 2013. Peter Thiel, cofondatore di PayPal, ha subito investito in N26 10 milioni di euro attraverso la sua Valar Ventures.

Oggi la banca ha 7 milioni di clienti in 24 mercati, 1.500 dipendenti di 80 nazionalità, 10 uffici dislocati tra Amsterdam, Berlino, Barcellona, Belgrado, Madrid, Milano, Parigi, Vienna, New York e San Paolo. È valutata per oltre 9 miliardi di dollari. L’ambizione dell’istituto è quello di diventare la “prima Mobile Bank globale che il mondo ama usare”.

Grazie a una licenza bancaria europea completa e le tecnologie di avanguardia disponibili per tutte le piattaforma, opera già in Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.