L’economia tedesca non sta di certo vivendo un buon momento, con il Prodotto interno lordo di Berlino e dintorni che sta registrando ancora una volta un pesante scivolone. Numeri che fanno suonare il campanello d’allarme alla Bundesbank, con la Germania che va verso la recessione tecnica, rischio già corso anche dall’Italia del governo Meloni. Ma cosa significa e quali sono i rischi.
Germania ancora in recessione
Per il secondo trimestre di fila il Pil non sorride alla Germania. L’economia tedesca, infatti, è scivolata in recessione durante l’inverno, con il Prodotto interno lordo che è andato ulteriormente in calo dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno rispetto al trimestre precedente. A comunicarlo è stato l’Ufficio federale di statistica Destatis che inizialmente aveva ipotizzato ancora una stagnazione dell’andamento economico per il primo trimestre.
Ma così non è stato, e dopo la frenata della fine del 2022, in Germania si fanno i conti con il secondo trimestre di fila negativo. Ma ciò non significa che l’intero anno di Berlino sarà considerato drammatico, anzi, perché in Germania devono ringraziare l’inverno.
Nonostante non sia stata una stagione positiva dal punto di vista economico, ad aiutare è stato il freddo mite che non ha portato a spese ingenti di gas che avrebbe potuto provocare ulteriori voci negative per il governo.
Ma qual è la causa di questa recessione? Secondo Destatis è da rintracciare nei consumi privati che non sono riusciti a sostenere l’economia a fronte di alti tassi di inflazione. Infatti, secondo i nuovi dati, nel primo trimestre del 2023 le economie domestiche private hanno speso meno per cibo e bevande, abbigliamento, scarpe e arredamento rispetto al trimestre precedente. Ma la Bundesbank non si piange addosso, col rapporto mensile che sostiene che dopo la stagnazione di inizio anno, l’economia tedesca tornerà a crescere nei prossimi mesi.
Non si esclude, infatti, la probabile, seppur leggera, crescita del Pil nel secondo trimestre dell’anno, con una ripresa per l’economia tedesca che potrebbe portare a nuovi livelli di esportazioni che potrebbero favorire anche l’economia mondiale.
Ma alla crescita del Pil potrebbe non coincidere quella dei consumi privati, in quanto secondo la Bundesbank l‘inflazione è destinata a rimanere ancora elevata nei prossimi mesi, numeri tali da portare ancora una volta i privati a risparmiare su tante spese. La previsione è che il tasso di inflazione diminuirà “solo molto gradualmente, a causa dell’aumento dei prezzi delle componenti non energetiche, soprattutto alimentari, che rimangono straordinariamente elevati”.
Cos’è la recessione tecnica
Ma come detto, la Germania è a rischi di recessione tecnica. Di cosa si tratta e quali sono i rischi? Vi abbiamo già spiegato che è una situazione da cui è passata anche l’Italia e si tratta di uno scenario presente quando il Pil di un Paese fa segnare per due trimestri consecutivi una variazione congiunturale negativa, mettendo a confronto il trimestre precedente.
La variazione tendenziale, che ha un rilievo statisticamente importante per valutare l’andamento economico di un Paese, fa riferimento, invece, allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Si tratta però di un indicatore che non offre risposte certe su durata, gravità e implicazioni del rallentamento economico. Per essere considerata una recessione vera e propria e non transitoria, servirebbe prendere in considerazioni altri indicatori oltre al Pil, come l’occupazione, il reddito di famiglie e imprese, la produzione industriale, i consumi, ma anche fattori come l’andamento demografico della popolazione