Veronica Guerrieri e la macroeconomia: cos’è e differenze con la microeconomia

Chi è Veronica Guerrieri e cosa si intende per macroeconomia e i suoi processi: ecco un'analisi del tema e il necessario confronto con la microeconomia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Veronica Guerrieri è una ben nota economista, premiata nel 2013 con la medaglia Carlo Alberto, in qualità di miglior economista italiana under 40. Due anni dopo ha inoltre ottenuto il Premio Bernácer per la miglior economista europea under 40.

Svariati i campi della sua ricerca, come la contrattazione dinamica, la teoria della crescita, la teoria della ricerca e le frizioni dei mercati del lavoro e finanziari. A ciò si aggiunge macroeconomia, che insegna presso la Booth School of Business di Chicago. Di seguito proviamo a comprendere cosa si intenda per macroeconomia e, di fatto, che differenze vi siano con la microeconomia.

Macroeconomia e microeconomia

Macroeconomia e microeconomia sono due materie cardine, da comprendere in maniera approfondita. Nel dettaglio, quando si parla di microeconomia, si intende lo studio di quei sistemi economici su piccola scala. Ciò vuol dire che si getta luce sul funzionamento delle teorie economiche in applicazione a un singolo individuo, un dato gruppo o un’azienda.

La macroeconomia, invece, si rivolge all’intero sistema delle nazioni e del mondo. Un impianto d’analisi ben più ampio, come suggerisce il nome. Se la microeconomia comprende lo studio di domanda e offerta di un preciso prodotto o servizio, così come l’influenza registrata di una particolare legge su un’impresa che opera in quell’area, la macroeconomia guarda all’economia su scala ampia. Si studiano teorie da applicare a organizzazioni di stampo internazionale, così come interi Paesi.

Per questo motivo tra gli argomenti cardine di quest’ultima troveremo prodotto interno lordo ed effetti economici di importazioni ed esportazioni da un Paese all’altro o da un continente all’altro. Di fatto sono branche accomunate da molti argomenti, visti però su livelli ben diversi. Non tutto è rapportabile su ambo i fronti, certo, ma in molti casi è proprio così.

Si pensi al problema del costo della vita. È possibile guardare a una particolare zona, che avrà un dettagliato rapporto con l’inflazione. Quanto costa in media una casa in un dato quartiere di Milano, tra acquisto e affitto, e in che modo tutto ciò influenza la vita dei cittadini? Materia per la microeconomia.

In ambito macroeconomico, invece, tale argomento guarda al tasso d’interesse, definito dallo Stato, che procede a influenzare l’inflazione percepita e subita dai cittadini di quella o altre aree in maniera più o meno gravosa.

L’importanza delle due materie

In termini semplicistici, la microeconomia guarda a tali situazioni dal basso verso l’alto. Si concentra sulle scelte individuali, analizzando come influenzino i sistemi economici. Una sfera ristretta che nella macroeconomia rappresenta il punto d’arrivo. Si parte infatti dall’alto verso il basso, considerando come i massimi sistemi abbiano un peso sui singoli soggetti che vivono al loro interno.

Un aspetto dipende dall’altro e viceversa. Per poter comprendere questioni economiche complesse, non si può fare a meno di analizzare i principi di base della domanda. È fondamentale conoscere il modo in cui un singolo cittadino tipo prende le sue decisioni economiche, così da poter studiare, in scala, il modo corretto secondo il quale andrebbe regolato il tasso d’inflazione, ad esempio.

Detto ciò, in termini generali gli economisti tendono a concordare sui principi della microeconomia. Lo stesso però non si può dire per la macro. I principi in questo campo sono ancora ampiamente dibattuti, soprattutto nel campo delle previsioni. Un argomento di studio proprio per questo tanto complesso quanto affascinante.