L’Unione europea ha confermato un rallentamento della crescita italiana rispetto alle aspettative di inizio anno. L’economia del nostro Paese crescerà soltanto dello 0,7%, rispetto allo 0,9% previsto dall’Ue e all’1% più volte indicato come obiettivo per il 2024 dal Governo. La causa di questo rallentamento sono principalmente le crisi del settore automobilistico e di quello del lusso.
Confermate invece le previsioni di crescita per l’Eurozona, i Paesi che utilizzano l’euro come moneta. Certificata anche la crisi della Germania, che per il secondo anno di fila dovrebbe andare in recessione. La Francia invece rispetta le stime e supera l’Italia in crescita del Pil nel 2024, anche se l’Ue si aspetta un contro-sorpasso del nostro Paese nel 2025.
Rallenta la crescita italiana
L’Unione europea ha diffuso i dati sulle stime di crescita dei Paesi dell’Eurozona, quelli che utilizzano l’euro come moneta corrente. Si tratta di tutti i Paesi Ue Bulgaria, Cechia, Danimarca, Polonia, Romania, Svezia e Ungheria. Per quanto riguarda l’Italia, l’Ue ha ridotto le sue previsioni di crescita da un aumento del Pil dello 0,9%, che aveva previsto a inizio anno, a uno dello 0,7%.
Si tratta di dati che riflettono quelli riscontrati da Istat nei primi tre trimestri dell’anno. Le stime dell’Istituto nazionale di statistica hanno riscontrato una stagnazione dell’economia nel terzo trimestre, con una crescita consolidata, quindi già acquisita, soltanto dello 0,4%. Dati lontani dall’obiettivo del Governo di Giorgia Meloni, più volte riaffermato durante l’anno, di arrivare a una crescita dell’1%.
La situazione dovrebbe migliorare leggermente nei prossimi anni. L’Ue si aspetta che il nostro Paese torni sopra il punto percentuale di crescita nel 2025, con un ulteriore consolidamento nel 2026 all’1,2%. L’Unione europea sottolinea anche le difficoltà dei conti pubblici italiani, con il rapporto debito/Pil che quest’anno sfiorerà il 140% a causa soprattutto del Superbonus 110%.
Il sorpasso della Francia
Il rapporto Ue contiene anche dati su tutti gli altri Paesi dell’Eurozona, tra cui le due maggiori economie del continente, Germania e Francia. Berlino conferma le sue difficoltà, con un calo del Pil dello 0,1%. Il rallentamento dell’economia tedesca è, insieme alle crisi industriali del lusso e dell’automotive, una delle cause del taglio delle stime del Pil italiano. La Germania rimane infatti il principale partner commerciale del nostro Paese sia in entrata che in uscita.
Conferma invece le aspettative di crescita la Francia, che nel 2024 dovrebbe mantenersi sopra l’1,1% di aumento del Pil. Parigi torna quindi a superare l’Italia per la prima volta dalla pandemia da Covid-19. Una situazione che dovrebbe però ribaltarsi nuovamente l’anno prossimo, quando la Francia crescerà soltanto dello 0,8% contro l’1% dell’Italia.
I dati dell’Eurozona invece confermano le gravi difficoltà dell’Europa a stare al passo non solo delle economie in via di sviluppo, ma anche degli alleati nordamericani. I Paesi che utilizzano l’euro crescono in media dello 0,8%, con una prospettiva di crescita all’1,3% nel 2025 e all’1,6% nel 2026. Dati che preoccupano sia a livello comunitario che italiano, dato che non solo il nostro Paese è tornato nel 2024 sotto la media degli altri Stati dell’Eurozona come crescita, ma questo distacco crescerà nei prossimi anni dallo 0,1% allo 0,4%.