La Commissione europea propone l’introduzione di un tetto al prezzo del gas a 275 euro al megawattora. Un intervento “di ultima istanza” sul mercato Ttf – La Borsa di Amsterdam del gas – attivabile solo di fronte a prezzi del gas “straordinariamente elevati”.
Ma la proposta Ue è strutturalmente debole, evidentemente a causa della contrarietà di Germania e Olanda. La quota di 275 euro per due settimana consecutive non è infatti mai stata raggiunta, il rischio è che si tratti di una misura bandiera senza alcuna vera possibilità di applicazione. Tanto da aver ricevuto critiche da ben 15 paesi europei, Italia compresa.
Oggi il Consiglio Europeo sul gas
Oggi a Bruxelles ministri europei dell’energia si riuniscono con l’obiettivo di concordare sulle ultime proposte avanzate dalla Commissione europea per affrontare l’aumento dei prezzi. Ma molti Paesi, tra cui Italia, Spagna e Francia, hanno più o meno esplicitamente bocciato la mossa dell’esecutivo von der Leyen.
Le critiche
“Tra i Paesi critici, c’è la condivisione di non aderire alla proposta della presentata alla Commissione Europea e di valutare complessivamente sia la proposta della Commissione sul price cap sia gli altri termini del dell’accordo, che possono riguardare gli altri temi la solidarietà, la trasparenza, ma tutto in un unico blocco. Quindi su questo terremo la posizione e vedremo durante il Consiglio di stamattina”, spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Consiglio.
I Paesi critici “sono 15”, precisa Pichetto. La strategia è quindi “trattare l’intero pacchetto”, spiega, pertanto “su alcuni temi può esserci benissimo accordo”, ma “la questione è che noi vogliamo trattare tutto complessivamente”. Quindi, in pratica, in assenza del tetto al prezzo, non passerà neanche il provvedimento sulla solidarietà in materia di gas, cui tiene molto la Germania; su questo fece leva Mario Draghi nel Consiglio Europeo di ottobre per costringere Berlino a cedere e a inserire il price cap nelle conclusioni.
La proposta
Il tetto ‘partorito’ dalla Commissione von der Leyen è talmente alto che non sarebbe scattato neppure nello scorso agosto, quando i prezzi del metano schizzarono ben oltre i 300 euro al megawattora per una manciata di sedute. La più esplicita è stata la ministra spagnola Teresa Ribera, che senza mezzi termini ha definito la proposta della Commissione una “presa in giro”.