Stato dell’Unione, Ursula von der Leyen promette un muro di droni: “Europa in lotta”

La presidente della Commissione affronta economia, sanità e politica estera parlando di auto, caro vita, vaccini, droni per Kiev e blocco dei fondi europei a Israele

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

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L’intervento della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Strasburgo non è stato un semplice bilancio, ma un discorso politico che arriva con evidente ritardo su alcuni dossier.

Ha provato a tenere insieme industria, mobilità, politiche sociali e difesa, presentando un’Europa che vuole mostrarsi attiva dopo essere stata accusata da più parti di immobilismo e stallo.

Su Gaza ha rotto un silenzio che durava da troppo, mentre sull’Ucraina ha spinto con forza, rivendicando il ruolo dei droni come arma decisiva e rilanciando con miliardi di fondi europei. Un linguaggio che segna un passo ulteriore verso il coinvolgimento diretto dell’Europa nello scontro con Mosca.

Von der Leyen, auto elettriche economiche made in Europa

La mobilità sostenibile resta uno dei fronti più discussi a Bruxelles. La Commissione vuole lavorare insieme ai costruttori per dare vita a vetture leggere, a basso costo e prodotte interamente in Europa. Così Ursula von der Leyen in aula:

Credo che l’Europa dovrebbe avere la propria auto elettrica. E come ecologica: pulita, efficiente e leggera. E come economica: accessibile a tutti. E come europea: costruita qui, con catene di approvvigionamento europee.

Ma il dossier divide: lo stop dal 2035 ai motori inquinanti spaventa le case automobilistiche, già alle prese con la concorrenza cinese. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di aprire a carburanti alternativi come idrogeno e soluzioni sintetiche.

Sostegno alla manifattura tecnologica

Von der Leyen ha poi parlato di un pacchetto di misure per rianimare l’industria europea. Tra i punti principali, 1,8 miliardi di euro destinati alla filiera delle batterie e l’introduzione di regole sugli appalti che privilegino prodotti realizzati nel continente. In questo momento economico difficile e governato purtroppo dallo spauracchio delle mosse americane dei dazi di Trump, si cerca di rafforzare la produzione nei settori chiave del clean tech attraverso un nuovo strumento legislativo, l’Industrial Accelerator Act.

Nel suo intervento ha anche difeso l’intesa con Washington:

Se si tiene conto delle eccezioni che abbiamo ottenuto e delle tariffe aggiuntive che gli altri devono pagare, abbiamo il miglior accordo possibile.

Salute pubblica e rischio nuove epidemie

Forte della sua formazione medica, ha lanciato un avvertimento:

Siamo sull’orlo – o addirittura all’inizio – di un’altra crisi sanitaria globale.

Ha denunciato il calo di fiducia nei vaccini in diversi Paesi occidentali e le scelte politiche degli Stati Uniti, accusati di compromettere la copertura immunitaria collettiva:

Sono sconcertata dalla disinformazione che minaccia il progresso globale su tutto, dal morbillo alla poliomielite.

Per dare peso alle sue parole ha citato uno studio della Yale University: i vaccini anti-Covid avrebbero evitato negli Usa, tra il 2020 e il 2022, oltre 18 milioni di ricoveri e più di 3 milioni di decessi.

Misure contro la povertà e caro vita

La situazione sociale resta uno dei punti più delicati in Europa. Oltre 93 milioni di cittadini vivono in condizioni fragili: redditi bassi, lavori instabili e difficoltà ad accedere a servizi essenziali come casa, sanità e istruzione. Una quota che sfiora un quinto della popolazione complessiva.

Von der Leyen ha promesso interventi per alleggerire il costo dell’energia e degli alloggi. Dal 2015 il prezzo medio delle abitazioni è aumentato del 20% e il problema pesa soprattutto sui più giovani, dal momento che, non solo in Italia, gli stipendi tendono a rimanere stagni. Ha dichiarato:

Dobbiamo rivedere le nostre norme in materia di aiuti di Stato per consentire misure di sostegno all’edilizia abitativa. Dobbiamo rendere molto più facile la costruzione di nuove case e residenze studentesche.

Alleanza industriale con l’Ucraina

Sul fronte geopolitico, Bruxelles vuole stringere ancora di più i rapporti con Kiev. L’idea è quella di avviare una produzione congiunta di droni e rafforzare l’industria militare ucraina sfruttando il sostegno europeo. Ha detto:

Oggi, è l’uso dei droni da parte dell’Ucraina che rappresenta oltre i due terzi delle perdite di equipaggiamento russe.

Per sostenere questo progetto la Commissione anticiperà sei miliardi di euro attraverso il prestito G7 noto come ERA, soldi destinati a ricerca e sviluppo nel comparto aeronautico e tecnologico.

Von der Leyen ha rilanciato con una formula destinata a far discutere: L’Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio, costruiremo un muro di droni con Kiev.

Palestina, Medio Oriente e fondi europei

Durante l’intervento a Strasburgo, la presidente ha affrontato anche il tema della situazione in Medio Oriente, un dossier rimasto per troppo tempo ai margini del dibattito europeo. Ha annunciato la nascita di un Gruppo di Donatori per la Palestina, operativo dal prossimo mese e pensato per contribuire alla ricostruzione della Striscia di Gaza.

Von der Leyen ha anche finalmente dichiarato: “Sospenderemo tutti i fondi per Israele“. Oltre le parole, si tratta di un blocco parziale, circa 30 milioni di euro, che non intaccherà i rapporti con la società civile israeliana e con istituzioni culturali come Yad Vashem.

Un portavoce della Commissione ha chiarito che il finanziamento faceva parte dello strumento Global Europe per il periodo 2021-2027. Israele avrebbe dovuto ricevere circa 6 milioni di euro l’anno fino al 2027, ma i prossimi versamenti saranno fermati. A essere congelati saranno anche circa 14 milioni già destinati a progetti in corso, inclusi programmi di gemellaggio e cooperazione istituzionale, mentre altri interventi verranno valutati singolarmente.