Portogallo eletto “economia dell’anno”, l’Italia è sedicesima e batte Germania e Stati Uniti

La classifica della migliore economia del 2025. The Economist ha analizzato crescita, inflazione e mercati azionari di 36 Paesi

Foto di Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato:

Anche nel 2025 The Economist ha elaborato una classifica comparativa delle performance economiche di 36 Paesi, basata su cinque indicatori chiave: inflazione di fondo, ampiezza dell’inflazione, crescita del Pil, andamento dell’occupazione e performance dei mercati azionari. Il risultato finale è un indice sintetico che consente di confrontare modelli economici molto diversi tra loro. L’economia dell’anno 2025 è il Portogallo, mentre l’Italia è relegata a metà classifica, sedicesima.

I criteri della classifica

L’analisi prende in esame 36 Paesi, prevalentemente economie avanzate, assegnando un punteggio a ciascun indicatore. L’inflazione di fondo misura la distanza dal target del 2%, escludendo energia e alimentari. L’ampiezza dell’inflazione valuta invece la quota di beni e servizi del paniere che registra aumenti superiori al 2%, offrendo una visione più diffusa delle pressioni sui prezzi. La crescita del Pil e dell’occupazione rappresenta la capacità dell’economia di generare reddito e lavoro, mentre l’andamento dei mercati azionari riflette aspettative, profittabilità e attrattività per gli investitori.

La classifica delle economie 2025

Secondo i dati disponibili, le prime posizioni della graduatoria vedono una forte presenza dell’Europa meridionale, segnale di un riequilibrio rispetto alle difficoltà vissute nel decennio scorso. Questa la classifica completa:

Posizione Paese
1 Portogallo
2 Irlanda
3 Israele
4 Colombia
4 Spagna
6 Repubblica Ceca
6 Grecia
8 Canada
9 Slovenia
10 Polonia
11 Francia
12 Giappone
13 Belgio
13 Corea del Sud
15 Lussemburgo
16 Italia
17 Stati Uniti
18 Australia
19 Turchia
20 Germania
21 Danimarca

Il Portogallo come caso di studio

Il Portogallo emerge come economia con le migliori performance complessive del 2025. Il Paese combina una crescita del Pil intorno al 2,4%, un’inflazione contenuta e un mercato azionario in rialzo di oltre il 20%. A sostenere questi risultati contribuiscono il forte sviluppo del turismo e l’afflusso di residenti stranieri ad alto reddito, attratti da un sistema fiscale competitivo. Il dato occupazionale resta solido e rafforza il posizionamento complessivo.

Un elemento centrale dell’analisi è l’andamento dei prezzi. In alcuni Paesi l’inflazione di fondo resta elevata, come in Turchia, dove politiche monetarie non convenzionali hanno prodotto forti squilibri. In altri casi, come Svezia e Svizzera, l’inflazione è invece molto bassa, alimentando timori di deflazione. L’ampiezza dell’inflazione mostra come, in economie come Stati Uniti e Australia, gli aumenti di prezzo siano ancora molto diffusi, nonostante il rallentamento dei tassi ufficiali.

Vincitori e ritardatari

Sul fronte della crescita reale, il Portogallo e alcuni Paesi dell’Europa orientale mostrano un buon equilibrio tra Pil e occupazione. La Repubblica Ceca registra un’espansione moderata ma stabile, mentre la Grecia conferma il percorso di recupero iniziato negli anni precedenti. Al contrario, economie fortemente dipendenti dal commercio globale o dalle materie prime, come la Corea del Sud o alcune economie nordiche, mostrano segnali di rallentamento sul mercato del lavoro.

L’Italia nella classifica delle economia 2025

L’Italia si colloca al 16° posto nella classifica complessiva. Non rientra tra le prime dieci economie per performance, ma ottiene risultati migliori rispetto ad altri grandi Paesi avanzati, inclusi gli Stati Uniti e la Germania. L’inflazione di fondo risulta relativamente vicina al target, mentre l’ampiezza dell’inflazione segnala una diffusione dei rincari ancora significativa. La crescita del Pil rimane contenuta, intorno allo 0,6%, e l’occupazione cresce a un ritmo moderato. Dal punto di vista dei mercati finanziari, l’andamento azionario italiano è positivo ma meno dinamico rispetto ai Paesi in testa alla classifica. Nel complesso, il posizionamento riflette un’economia che mostra segnali di tenuta, senza però accelerazioni marcate.