Il Portogallo apre ai giovani, niente tasse per 10 anni per gli under 35 anche stranieri

Dal 1° gennaio in Portogallo ampliato il regime agevolato "Irs Jovem". Obiettivo: frenare l'emigrazione di massa e attrarre giovani qualificati

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 13 Gennaio 2025 11:50

Non è più tempo per i pensionati italiani di trasferirsi in Portogallo per godersi il “buen retiro” con tasse nulle o quasi. Il governo portoghese ha deciso di ridurre le agevolazioni fiscali per gli anziani e il focus si sposta sui giovani. Per contrastare la fuga all’estero e attrarre nuovi talenti, la legge di bilancio appena approvata offre importanti incentivi fiscali. Da quest’anno, i giovani lavoratori under 35, inclusi quelli stranieri, che si trasferiscono in Portogallo per lavoro e prendono residenza nel Paese, potranno beneficiare di sconti significativi. Si arriva fino all’esenzione totale sulle tasse, per un periodo di 10 anni.

Chi può beneficiare delle esenzioni fiscali

Niente più agevolazioni per i pensionati quindi, con il Portogallo che ora si apre ai giovani. Il regime agevolato per gli under 35, già esistente, sarà potenziato a partire dal 2025 (sia in termini di durata che di beneficiari). Le nuove misure estenderanno le esenzioni fiscali fino a 10 anni, rispetto ai precedenti 5.

Nel dettaglio, nel primo anno i beneficiari saranno completamente esentati dal pagamento delle imposte sui redditi da lavoro, con un’aliquota del 100% sull’imponibile. Nei tre anni successivi l’esenzione scenderà al 75%, passando poi al 50% dal quinto al settimo anno e al 25% negli ultimi tre anni del regime agevolato. Un risparmio significativo che rimarrà nelle tasche dei lavoratori, rendendo l’incentivo particolarmente interessante.

Il regime fiscale Irs Jovem è rivolto a tutti i giovani, inclusi gli stranieri, che decidono di vivere e lavorare in Portogallo fino ai 35 anni. L’obiettivo è duplice: contrastare la fuga di capitale umano qualificato e attrarre giovani talenti dall’estero. A partire dal 2025, il regime agevolato subirà un’importante estensione anche in termini di reddito imponibile: il limite massimo per beneficiare delle esenzioni salirà a 28.009 euro, pari a 55 volte l’Ias (Indice di Sostegno Sociale), rispetto alle precedenti soglie di 10, 20 o 40 volte l’Ias.

Tuttavia, l’agevolazione non si applica negli anni in cui il beneficiario non percepisce redditi da lavoro. Parlando di giovani, si pensi ad esempio alla fase di studio. In questi casi, il regime fiscale può essere ripreso negli anni successivi, fino a raggiungere il totale dei 10 anni di beneficio. Sono esclusi dall’Irs Jovem coloro che già usufruiscono di altri regimi fiscali, come il regime di residenza non abituale, gli incentivi alla ricerca scientifica e all’innovazione, il programma Regressar o coloro che non risultano fiscalmente in regola.

Ma arrivano critiche dall’Fmi

Una decisione che però non è piaciuta al Fondo Monetario Internazionale che, dopo aver analizzato la Legge di Bilancio 2025, ha espresso preoccupazione per i costi elevati delle misure introdotte dal Governo di Lisbona. Messa in dubbio l’efficacia dell’Irs Jovem nel contrastare l’emigrazione giovanile.

In particolare, il Fmi ha sottolineato che: “Un livello di entrate temporaneamente più consistente probabilmente aiuterà a raggiungere gli obiettivi fiscali, ma le nuove riduzioni fiscali e gli aumenti di salari e pensioni devono essere attentamente calibrati (…) Le misure fiscali dovrebbero essere progettate nell’ambito di una riforma fiscale completa volta a semplificare il sistema e ridurre significativamente le esenzioni”. L’istituzione invita quindi il Portogallo a valutare con maggiore attenzione l’impatto delle nuove agevolazioni, suggerendo un approccio più organico alla riforma fiscale.