Taglio al cuneo fiscale per redditi fino a 40mila euro, le novità in Manovra

Le buste paga di alcuni lavoratori saranno più alte grazie al nuovo meccanismo del taglio del cuneo previsto dalla Legge di Bilancio.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 23 Ottobre 2024 20:59

Con la Manovra 2025 viene adottato un nuovo meccanismo che rende più alte le buste paga dei lavoratori dipendenti fino a 40mila euro grazie all’estensione degli effetti del taglio del cuneo contributivo che, fin qui, è stato previsto per chi ha guadagni fino a 35mila euro. Si estende, dunque, la fetta di lavoratori che potranno avvantaggiarsi dei benefici del taglio del cuneo, con la stima che è di 1,3 milioni di dipendenti in più rispetto a coloro che già sono interessati dalla misura (13 milioni). A rimarcare l’importanza dell’intervento attuato dal governo è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, nel corso di un evento svoltosi a Genova per i due anni dell’esecutivo Meloni, ha aggiunto che la volontà sia quella di riuscire a rendere strutturali queste misure.

Manovra 2025 e cuneo fiscale, come aumentano le buste paga

L’intervento sul cuneo fiscale inserito dal governo di Giorgia Meloni nella Manovra 2025 consente, come detto, di estendere la platea dei beneficiari che, dunque, potranno contare su un aumento nella propria busta paga. Questo, così come già avviene per chi ha redditi entro i 35mila euro, è pari a 100 euro.

Oltre alla conferma e all’estensione del taglio del cuneo fiscale, l’esecutivo ha previsto nel testo della Legge di Bilancio il consolidamento della riduzione delle aliquote Irpef, da 4 a 3, misura questa che va a vantaggio soprattutto di chi ha un reddito medio-basso.

Gli effetti della decontribuzione aggiuntiva

“L’anno scorso – ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso dell’evento di Genova – abbiamo introdotto la decontribuzione per 13 milioni di lavoratori con reddito fino a 35 mila euro, quest’anno prenderà un’altra conformazione, la potremo chiamare defiscalizzazione, non soltanto lo confermiamo ma la estendiamo a un altro milione e trecentomila lavoratori fino a 40 mila euro”.

“Non solo – ha aggiunto – le lavoratrici donne e madri con due figli e oltre avranno un’ulteriore forma di aiuto e decontribuzione fino a quando ogni figlio avrà dieci anni. Poi introdurremo una serie di misure per tutelare le famiglie con figli”.

Gli sgravi contributivi per redditi fino a 20mila euro

La Manovra 2025 conferma, almeno nel testo iniziale, gli sgravi contributivi per chi ha redditi minori di 20mila euro. In questi casi, infatti, il lavoratore riceve un bonus non tassabile che muta in relazione al suo reddito effettivo. Più nello specifico, questo bonus è pari:

  • al 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • al 5,3% per redditi compresi tra 8.500 e 15.000 euro;
  • al 4,8% per redditi compresi tra 15.000 e 20 mila euro.

Oltre la soglia dei 20mila euro di reddito, invece, è prevista l’applicazione di un meccanismo di detrazioni aggiuntive che verranno riconosciute direttamente in busta paga. Gli importi sono di 1.000 euro per i redditi compresi tra 20mila e 32mila euro, con un decalage fino a 40mila euro.

Le altre misure sul lavoro

Nel testo della Legge di Bilancio figurano anche altre misure per l’occupazione, come la conferma della maxi-deduzione del costo del lavoro per chi effettua nuove assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. E ancora, è previsto l’aumento dei fringe benefit per i nuovi assunti che decidono di accettare un lavoro ad almeno 100 chilometri dalla loro residenza. In questo caso, per stessa ammissione di Giorgetti, il bonus fiscale sarà fino a 5mila euro.