Gli italiani non hanno fiducia nel futuro, nel 2025 crescono i pessimisti

Crescono gli italiani che guardano al futuro - 2025 - con poca fiducia: sono il 31%, contro il 32% di ottimisti

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 31 Dicembre 2024 10:38

L’inizio di un nuovo anno è da sempre il momento ideale per fare un punto sullo stato delle cose e guardare al futuro. Il 2025 si apre con gli italiani che hanno diversi elementi di preoccupazione, dal perdurare delle guerre alle stime di riduzione di crescita del Pil nazionale, passando per il possibile cambiamento degli assetti del mondo con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Questi elementi riducono, secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, la percentuale di coloro che guardano al futuro con fiducia e ottimismo, il 32%, di poco superiori rispetto ai pessimisti, fermi al 31%.

Le preoccupazioni degli italiani nel 2025

Così come rivelato da Ipsos, il deterioramento del numero di ottimisti verso il futuro (situazione economica migliore per i prossimi tre anni) dipendono dai dubbi crescenti in merito ad alcuni interessi primari. Per la maggioranza del campione intervistato, il 54%, al primo posto d’interesse ci sono i temi economici e del lavoro (più o meno lo stesso dato dello scorso anno), seguiti da quelli della sanità, con la percentuale che è arrivata al 35%, ovvero circa il doppio rispetto al periodo pre pandemico. In quest’ultimo caso, malgrado il governo sostenga di aver accresciuto gli investimenti, gli italiani non riescono a percepirli soprattutto per quanto riguarda il settore pubblico o quello dei medici di base.

E ancora, a preoccupare almeno un quinto del campione ci sono:

  • la tenuta del potere d’acquisto;
  • la questione ambientale;
  • l’immigrazione e la sicurezza;
  • il malfunzionamento delle istituzioni;
  • il mancato welfare e l’assistenza sociale.

Cresce il pessimismo per l’andamento dei mercati

Sul fronte dei mercati, Ipsos segnale la crescita del pessimismo sull’andamento dell’economia italiana con il 35% del campione che crede che la situazione possa peggiorare nel corso dei prossimi sei mesi. Solo il 20%, invece, crede nel miglioramento. Il differenziale è di 15 punti percentuali, in crescita rispetto agli ultimi due anni quanto le opinioni negative avevano un vantaggio di 12 punti.

A contrarsi maggiormente, invece, è il dato relativo all’ottimismo sul futuro, i prossimi tre anni, dell’economia italiana. Gli ottimisti sono il 32%, leggermente superiori rispetto ai pessimisti, al 31%, anche se la percentuale tra le due categorie si è nettamente assottigliata nel corso del 2024. Anche nel 2020, cioè nell’anno peggiore della pandemia e della contrazione del Pil, la percentuale di chi guardava al futuro con speranza era superiore di 11 punti percentuali.

A incidere in negativo sulla situazione descritta sono il perdurare degli scenari di guerra nel mondo e la difficoltà dell’Europa di prendere una posizione comune sulla difesa continentale, così come il ritorno di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, fattore questo che potrebbe condurre a seri cambiamenti negli assetti mondiali, dalla politica dei dazi a una nuova impostazione della politica estera. A livello interno, invece, inficia la fiducia degli italiani per il futuro la contrazione della produzione industriale così come la riduzione delle stime di crescita del Pil e la crisi di diversi settori. Fattori che, tutti uniti, rendono decisamente più incerto il panorama.

Paura per la situazione economica personale

C’è, infine, un ultimo dato che rende bene il clima di preoccupazione vissuto dagli italiani, quello della paura per la propria situazione economica personale nei prossimi sei mesi. In tale caso i pessimisti sono superiori agli ottimisti di ben 8 punti percentuali, con il dato che si dimostra essere in linea con quanto già era stato riscontrato nel corso degli ultimi anni.