L’accordo Ita-Lufthansa è stato approvato dalla Commissione europea: il piano

La Commissione europea ha approvato l'accordo tra Ita e Lufthansa ponendo loro una serie di condizioni per il rispetto della concorrenza: come cambia il mondo dei cieli europei

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Dopo gli annunci delle scorse settimane, nella giornata di oggi, 3 luglio 2024, è arrivata l’approvazione ufficiale da parte della Commissione europea all’accordo tra Ita Airways (ex Alitalia) e Lufthansa. In forza a questo il colosso tedesco dei cieli è autorizzato a fare ingresso nel vettore italiano che, attualmente, è di proprietà del ministero dell’Economia. L’organo europeo ha inoltre previsto una serie di condizioni che dovranno essere rispettare dal nuovo soggetto italo-tedesco, con il piano di perfezionamento che durerà 4 mesi.

Accordo Ita-Lufthansa, c’è l’approvazione dell’Ue

La Commissione europea ha reso pubblica la propria decisione ufficiale attraverso una nota nella quale si legge che l’organo europeo “ha approvato, a norma del regolamento Ue sulle concentrazioni, il progetto di acquisizione del controllo congiunto di Ita Airways da parte di Deutsche Lufthansa AG e del ministero italiano dell’Economia e delle finanze. L’approvazione – viene inoltre specificato – è subordinata al pieno rispetto delle misure correttive offerte da Lufthansa e dal Mef”.

Contento del buon esito della trattativa durata diversi mesi si è detto il ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha sottolineato che “la scelta di Lufthansa è la scelta di un soggetto altamente affidabile, che permetterà all’Italia di essere parte di un grande gruppo, e che dà garanzie. Ita e Lufthansa – ha aggiunto ancora il titolare del dicastero dell’Economia – non avranno più bisogno di aiuti di Stato: problemi di questo tipo appartengono al passato”.

Le condizioni poste all’accordo

L’approvazione dell’accordo tra Ita e Lufthansa modifica fortemente il mercato delle compagnie aeree europee, spostando in maniera netta gli equilibri. A risentirne maggiormente potrebbero essere le compagnie low cost, con la Commissione europea che per tutelare la concorrenza ha imposto al nuovo soggetto italo-tedesco una serie di condizioni proposte dal Mef e Lufthansa stessi.

La prima riguarda parte dei diritti di decollo e atterraggio, 15 nello specifico, che dovranno essere ceduti all’aeroporto di Milano Linate (30 voli al giorno in entrambe le direzioni). Per evitare il monopolio intra-europeo generato dall’unione di Ita e Lufthansa, il nuovo soggetto dovrà perfezionare l’accordo con un’altra compagnia che le faccia da concorrente per almeno tre anni in Europa. La più gettonata al momento sembra essere easyJet che, in caso di intesa, avrà diritto ad aprire una base.

Un’altra condizione che dovrà essere rispettata da Ita – Lufthansa riguarda il mercato intercontinentale. Il nuovo soggetto dovrà attuare la riduzione della concorrenza dei voli tra Roma e il Nord America, avendo cura di scegliere o un unico rivale nei collegamenti diretti con Chicago, Washington, San Francisco, Toronto, o due competitor per ogni tratta. Tali competitor, inoltre, dovranno essere in grado di offrire connessioni con uno scalo di non più di 2 ore e tempo totale di volo di non oltre 3 ore più lungo del diretto.

Il perfezionamento dell’intesa tra Ita e Lufthansa

Con l’approvazione ufficiale dell’accordo tra Ita e Lufthansa, il perfezionamento dovrà ora avvenire attraverso una serie passaggi ben definiti:

  • Lufthansa dovrà provvedere a un aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro per il 41 per cento di Ita;
  • successivamente Lufthansa potrà salire al 90 per cento e, entro il 2033, rilevare il restante 10 per cento con un investimento complessivo di 829 milioni di euro.

Queste operazioni dovranno essere svolte entro i successivi 4 mesi e, al termine, ci saranno il closing dell’aumento di capitale, le modifiche dello statuto, la nomina del nuovo CdA e l’avvio del piano di rilancio.