Investire nei Lego: i mattoncini danesi possono valere una fortuna

I set Lego possono essere un investimento interessante: uno studio ha rilevato il ritorno economico nel tempo procurato dall'acquisto di alcuni kit

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Esistono set Lego dal valore inestimabile, al punto che possono essere considerati come un serio e interessante investimento. Piccoli, colorati e assolutamente inconfondibili: i mattoncini danesi non conoscono crisi, fanno parte del vissuto della maggior parte di noi e possono essere anche una fonte d’oro. Nel momento in cui Ole Kirk Kristiansen fondava nel lontano 1932 l’azienda Lego, probabilmente non immaginava neppure il successo che poteva derivarne e che si sarebbe tramandato di generazione in generazione.

Il valore dei set Lego

Nel corso dei decenni l’impresa ha cavalcato i trend, realizzando e proponendo sul mercato set ispirati a saghe cinematografiche come ad esempio Star Wars, ma anche a cartoni animati e film. Non solo: Lego è anche molto attenta alla sostenibilità. Dopo aver annunciato l’arrivo dei primi mattoncini realizzati in plastica vegetale, l’azienda ha lanciato sul mercato il primo set di costruzioni green.

Il valore dei mattoncini danesi non è solo affettivo. Secondo uno studio pubblicato da una docente della Scuola superiore russa di economia, alcuni set potrebbero valere fino a 600 volte il prezzo d’acquisto. Non sono pochi gli appassionati Lego che collezionano kit che, a distanza di anni, possono arrivare a valere cifre (anche a tanti zero).

Victoria Dobrynskaya, autrice della pubblicazione, ha effettuato un’analisi su 2.300 serie che erano state vendute nel lasso temporale 1987-2015 e ha potuto così capire il ritorno dei prezzi a distanza di anni. Un esempio è quello di un set per Star Wars Darth Revan che era stato venduto al prezzo di 3,99 dollari nel 2014 per poi essere rimesso in vendita su eBay a 28,46 dollari con un ritorno dunque del 613%.

Ma le collezioni che sono riuscite nell’intento (involontario) di battere titoli e obbligazioni americane a larga capitalizzazione, sono state quelle dei combattenti Jedi di Star Wars e i castelli di Hogwarts di Harry Potter. Il loro rendimento? È stato pari all’11% all’anno.

Lo studio ha anche rilevato che i kit che hanno prodotto investimenti più alti sono quelli più recenti, probabilmente per la popolarità sempre più in crescita che ruota intorno agli investimenti in Lego. Si difendono bene anche i set con un numero di pezzi che arriva fino a 113 e che hanno registrato una resa del 22% all’anno.

A rendere di più sono i kit fuori produzione: ad esempio il Gronchi Rosa che conta oltre 2.000 mattoncini e che nel 2007 è stato venduto a 89,99 sterline, ora ne vale 2.000 (e più) con un rendimento del 2.230%. Quale potrebbe essere il rischio di questo investimento? Se Lego dovesse rimettere sul mercato alcuni set, i loro prezzi potrebbero abbattersi.

Investimenti pop e nerd

Come detto, il mondo Lego può consentire importanti guadagni, a patto di studiare attentamente il mercato. Sono però svariati gli elementi collezionabili che nascondono un enorme potenziale. Investire in ambito pop e nerd non è facile, anzi. Occorrono un’approfondita ricerca, un certo capitale e tanta dedizione.

Anche i prodotti a marchio Disney garantiscono un certo ritorno, a seconda di quanto siano ricercati e datati. Per comprendere quanto vivo sia questo mercato, sul celebre sito d’aste Catawiki le compravendite sono aumentate del 100% nel corso del 2023.

Il fenomeno cardine oggi è quello delle carte collezionabili. Pokemon, Yu-Gi-Oh! E Magic The Gathering sono soltanto tre celeberrimi esempi, dai quali partire per individuare il proprio ramo preferito. Tra carte rare di varie espansioni e versioni datate ormai rarissime e introvabili, in queste bustine può nascondersi un tesoro, così come una dipendenza.