Dal 28 giugno 2025 è ufficialmente entrato in vigore l’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), che introduce requisiti obbligatori di accessibilità digitale per siti web, app e servizi online in tutta l’Unione Europea. L’impatto sarà significativo anche per le piccole e medie imprese. Restano escluse solo le microimprese sotto i 10 dipendenti e i 2 milioni di euro di fatturato annuo. Per tutte le altre aziende, adeguarsi non è solo una questione di conformità, ma anche di competitività e reputazione.
Cos’è l’Accessibility Act
L’Accessibility Act rappresenta una svolta per l’inclusione digitale in Europa. Approvata nel 2019, la direttiva stabilisce requisiti comuni che gli Stati membri devono applicare per garantire che prodotti e servizi digitali siano fruibili da tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche, sensoriali o cognitive degli utenti. Non si tratta solo di aggiungere testi alternativi alle immagini o di aumentare i contrasti cromatici: l’accessibilità richiede una progettazione che tenga conto di screen reader, navigazione da tastiera, indicazioni vocali e una struttura semantica chiara del codice.

Questa estensione al settore privato amplia la portata della normativa oltre il pubblico, imponendo standard tecnici più rigorosi che, se rispettati, possono rendere l’esperienza digitale migliore per tutti gli utenti.
Perché rendere un sito accessibile: persone, numeri e opportunità
In Europa quasi una persona su quattro convive con una qualche forma di disabilità. Secondo Eurostat, il 27 % degli adulti sopra i 16 anni presenta limitazioni funzionali che possono ostacolare l’uso dei servizi online. Ma il fenomeno riguarda da vicino anche l’Italia: secondo dati Istat basati sul Global Activity Limitation Indicator, ci sono circa 3 milioni di italiani con disabilità gravi, che salgono a 12 milioni se includiamo anche le disabilità lievi.
Questa fascia di popolazione, spesso trascurata, è invece molto attiva online. Nel 2024, l’87,2 % delle persone con disabilità nell’UE ha usato internet almeno una volta, un dato che si avvicina al 95,2 % della popolazione senza limitazioni. Eppure, la stragrande maggioranza dei siti web resta inaccessibile: oltre il 94 % dei portali europei non soddisfa i requisiti minimi previsti dalle linee guida Wcag (cioè le Web Content Accessibility Guidelines). La conseguenza? L’80 % degli utenti con disabilità abbandona un sito già al primo ostacolo di navigazione.

Le aziende che non si adeguano rischiano di perdere questa importante quota di mercato, oltre a incorrere in sanzioni. In Italia, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) potrà infliggere multe da 5.000 a 40.000 euro, con possibilità di penali fino al 5 % del fatturato per le imprese inadempienti trascorsi 90 giorni dalla notifica dell’infrazione. Ma c’è anche un altro rischio: Google può penalizzare nei risultati di ricerca i siti che non rispettano i criteri di accessibilità, con conseguenze dirette sulla visibilità online.
Come rendere un sito conforme all’Accessibility Act
Adeguarsi all’Accessibility Act significa ripensare il sito con un approccio inclusivo. Il primo passo è un audit di accessibilità, per individuare barriere come testi privi di alternative, contrasti di colore insufficienti, difficoltà di navigazione con screen reader o tastiera.
I principali interventi possono essere riassunti in questi 7 passaggi chiave (per iniziare):
- Fare un audit di accessibilità. Verificare con strumenti automatici e revisione manuale la compatibilità del sito con le linee guida WCAG. Controllare tutti gli elementi chiave: contrasti cromatici, testi alternativi, navigazione da tastiera, compatibilità screen reader.
- Analizzare la struttura del codice. Assicurarsi che il sito abbia una gerarchia semantica chiara. Etichettare correttamente moduli e pulsanti.
- Adeguare i contenuti multimediali. Inserire descrizioni alternative per immagini, video e infografiche. Fornire trascrizioni per audio e sottotitoli per video.
- Migliora la navigazione. Permettere l’uso completo del sito via tastiera. Rendere visibile il focus per chi usa la tastiera per spostarsi tra gli elementi.
- Controlla documenti scaricabili. PDF, contratti e brochure devono essere accessibili anche da tecnologie assistive.
- Forma il tuo team. Sensibilizzare designer, sviluppatori e content editor sull’accessibilità.
- Prepara la dichiarazione di accessibilità. Redigere e pubblicare la dichiarazione di conformità secondo le linee guida europee.
Per le PMI l’Accessibility Act rappresenta un obbligo normativo, ma soprattutto un’opportunità strategica. Un sito accessibile non solo evita sanzioni e danni reputazionali, ma amplia il mercato potenziale e soprattutto migliora l’esperienza per tutti gli utenti.
Come Italiaonline può supportare (anche) su questo le PMI
Il team Italiaonline ti aiuterà ad adeguare il tuo sito alle normative vigenti in pochi semplici passi.
Dall’adozione del Widget Accessibilità (l’assistente virtuale che aiuta gli utenti a personalizzare la navigazione in base alle proprie esigenze) alla redazione della tua dichiarazione di accessibilità (dove saranno indicati il livello di conformità del sito, le motivazioni per eventuali mancanze e le attività previste per colmarle).
Per approfondire o richiedere ulteriori informazioni: QUI