Bruxelles passa alle contromisure per salvare il settore dell’auto in Europa. La Commissione Ue ha annunciato l’avvio a partire dal 30 gennaio di un dialogo strategico con i principali attori dell’industria automobilistica europea per affrontare il futuro dell’automotive nel continente. Un’iniziativa già annunciata a novembre 2024 dalla presidente Ursula von der Leyen, la quale presiederà un programma di riunioni periodiche con le parti interessate allo scopo di trovare soluzioni per la crisi del comparto, senza rinunciare agli obiettivi di salvaguardia del clima.
Il dialogo strategico
Il confronto tra produttori, fornitori, parti sociali e portatori di interesse del settore, girerà attorno alle tematiche centrali per la sopravvivenza dell’automotive, come l’innovazione, transizione pulita e decarbonizzazione, competitività e resilienza, relazioni commerciali e “parità di condizioni” internazionali, fino a prevedere anche a un processo di semplificazione delle norme e l’ottimizzazione degli iter.
Secondo quanto comunicato dalla Commissione europea, il programma sarà realizzato attraverso gruppi di lavoro divisi per argomenti, nei quali saranno coinvolti anche i rappresentanti della filiera del comparto. Al termine del dialogo, sarà compito del commissario per i trasporti sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, sviluppare un piano d’azione per l’industria automobilistica.
Qualche giorno prima dell’annuncio ufficiale del via al dialogo strategico da parte di Bruxelles, il vicepresidente Ue responsabile per l’Industria, Stéphane Séjourné, aveva assicurato che la Commissione Ue metterà in pratica quanto emerso dai tavoli discussione, dando le “prime risposte entro 40 giorni”, all’interno del Clean industrial deal atteso per il 26 febbraio.
Gli obiettivi
Attraverso il documento Bruxelles riconosce l’urgenza di azioni concrete per rilanciare un settore automobilistico, che nell’Ue pesa per circa il 7% del Pil e dà lavoro a oltre 13 milioni di persone. Un’industria alle prese con la sfida della transizione energetica, imposta dalla stessa politica europea, che sta però mettendo in crisi storici colossi mondiali dell’auto, ancora più in difficoltà per i nuovi concorrenti internazionali a livello di costi di produzione e sviluppo di tecnologie chiave, come batterie, auto abilitate da software e guida autonoma.
Obiettivo centrale del dialogo strategico lanciato dalla Commissione è la decarbonizzazione del comparto, che sta spingendo però diverse aziende a chiedere una revisione della normativa europea visti i problemi riscontrati nella conversione della produzione e nei costi insostenibili per i consumatori.
In particolare, per stimolare la domanda Bruxelles prevede una più efficace campagna informativa verso gli automobilisti, “potenziando e armonizzando gli incentivi all’acquisto e le misure fiscali negli Stati membri, o appalti pubblici/mercati guida”.
Tra i primi punti al centro delle riunioni promosse dalla Commissione, fondamentale sarà l’analisi dello stato dell’arte sull’innovazione dell’automotive, affrontando le misure a sostegno della Ricerca e sviluppo sia nel pubblico, sia nel privato. Dei focus saranno dedicati a tecnologie specifiche, come l’assistenza alla guida (Adas) e le batteria di nuove generazioni.
Il dialogo strategico sarà diretto, inoltre, a discutere le misure da mettere in atto per contrastare strategie adottate da Paesi fuori dall’Ue, che provocano distorsioni nel mercato internazionale attraverso gli ingenti investimenti statali sui propri settori automobilistici.