422 allerte alimentari, frodi per 42 milioni di euro: la black list dei prodotti più pericolosi

Secondo il report ICQRF, ammonta a 42 milioni di euro il valore dei prodotti italiani contraffatti sequestrati e ben 422 sono le allerte legate al rischio per la salute dell'uomo

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 14 Aprile 2024 10:04

Secondo il Report Report attività 2023 e Prospettive 2024, elaborato dall’Ispettorato centrale qualità e repressione frodi (ICQRF) e pubblicato il 5 aprile 2024 dal ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, nel 2023 le autorità hanno portato a termine controlli legati ai prodotti italiani contraffati per un valore complessivo di beni sequestrati di oltre 42 milioni di euro.

La contraffazione dei prodotti alimentari italiani rappresenta un problema significativo che danneggia non solo la reputazione dell’industria alimentare del paese e l’economia nazionale, ma può avere anche delle conseguenze critiche per la salute. Non a caso, come riportato da un’analisi Coldiretti su dati Rasff al 1° aprile 2024, nell’ultimo anno è scoppiato in Italia oltre un allarme alimentare al giorno, con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri per la presenza di sostanze nocive, in aumento rispetto all’anno precedente. E in quasi 6 casi su 10 si tratta di prodotti provenienti da paesi Extra Ue.

L’impatto su economia e lavoro

Le frodi alimentari rappresentano una minaccia significativa per l’economia, con conseguenze che vanno ben oltre l’aspetto monetario diretto delle frodi stesse. Concentrandoci sul dato del report ICQRF pubblicato dal Ministero, ovvero sul valore dei beni contraffatti sequestrati pari a 43 milioni di euro, quello che emerge è che a rischio c’è l’intera industria alimentare, che comprende produttori, distributori e rivenditori. Le aziende che operano in modo legale e rispettano gli standard di qualità possono subire perdite finanziarie e danni alla reputazione a causa delle azioni dei truffatori.

Inoltre, le frodi alimentari creano distorsioni nel mercato e compromettono la competitività delle aziende oneste. I produttori che contraffanno o adulterano i loro prodotti possono offrirli a prezzi più bassi, proprio perché non rispettano determinati standard di qualità. Quello che succede, quindi, è che le aziende che non raggirano i consumatori non possono competere su un terreno così sleale. Ne consegue una perdita di guadagni, entrate, risorse da investire in risorsa umane, con conseguenti tagli su investimenti e posti di lavoro.

La black list dei prodotti contraffatti più pericolosi

Un altro aspetto da non sottovalutare è quello degli effetti sulla sicurezza alimentare quando si parla di prodotti contraffatti. Le frodi alimentari infatti possono rappresentare una minaccia per la salute dei consumatori. E l’Italia, con 422 allerte scattate nell’ultimo anno riguardanti prodotti stranieri (contaminati da residui di pesticidi vietati, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine, additivi e coloranti) non è purtroppo esente da questo pericolo.

Secondo quanto riportato da Coldiretti, il dato più preoccupante è che c’è stato un aumento del 42% di prodotti contraffatti rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.

Nella black list dei prodotti più pericolosi, nello specifico, rientrano:

  • la frutta e la verdura, che si collocano al primo posto, rappresentando il 30% delle segnalazioni. Dagli insidiosi pistacchi turchi e iraniani con alti livelli di aflatossine alle carote dall’Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa, il panorama è allarmante. Non mancano i fagioli all’occhio del Madagascar con Chlorpirifos, una sostanza bandita nell’UE per i suoi presunti effetti nocivi sul cervello dei bambini, né il norovirus sui frutti di bosco congelati tedeschi e serbi;
  • al secondo posto tra i prodotti più rischiosi troviamo il pesce, con 107 segnalazioni. Dalle ostriche francesi e olandesi con presenza di norovirus alle seppie congelate dall’Albania con contenuto di cadmio, passando per il pesce spada e il tonno spagnoli con presenza di mercurio oltre i limiti e i filetti di merluzzo congelato dalla Cina contenenti salmonella, il pericolo è ovunque;
  • le carni si trovano al terzo posto della lista nera, con una presenza quasi esclusiva di salmonella. È stato riscontrato questo batterio nelle carni di pollo e di tacchino provenienti dalla Polonia, dall’Olanda, dalla Spagna e dall’Olanda, oltre che nelle cosce di rana turche e cinesi;
  • ai cereali è riservato il quarto posto, con la quasi totalità delle segnalazioni riguardanti il riso proveniente dal Pakistan, contaminato da aflatossine e residui di pesticidi vietati. Al quinto posto troviamo le spezie, dalle aflatossine nel peperoncino dello Sri Lanka alle tossine naturali nell’origano turco, passando per la salmonella nel peperoncino cinese e i residui di pesticidi nel cumino indiano.

Frodi alimentari: strategie per una catena alimentare sicura

Le frodi alimentari rappresentano una minaccia per la salute pubblica, la fiducia dei consumatori e l’integrità dell’industria alimentare. Per affrontare questo problema complesso e tutelare la sicurezza alimentare, è necessario adottare una serie di strategie coordinate che coinvolgano governi, industrie alimentari, organismi di regolamentazione e consumatori.

Prima di tutto, è necessario rafforzare i controlli e le normative. Le autorità di regolamentazione devono aumentare i controlli lungo tutta la catena alimentare e applicare normative più rigorose per prevenire, individuare e sanzionare le frodi alimentari. Questo può includere l’implementazione di ispezioni regolari e sanzioni più severe per i trasgressori.

In secondo luogo, non è da sottovalutare la trasparenza e la tracciabilità. Le aziende alimentari devono adottare pratiche di trasparenza e tracciabilità per garantire che i prodotti alimentari possano essere rintracciati lungo l’intera catena di approvvigionamento. Questo può aiutare a individuare rapidamente e isolare eventuali contaminazioni o frodi. In questo contesto quindi è importante anche educare i consumatori sui rischi delle frodi alimentari e sulla importanza di fare scelte consapevoli quando acquistano cibi e bevande. Le campagne di sensibilizzazione possono aiutare i consumatori a riconoscere i segnali di possibili frodi alimentari e a fare acquisti più sicuri.

Per ultimo, ma non per importanza, un ruolo fondamentale gioca sicuramente la collaborazione internazionale. Le frodi alimentari sono un problema globale che richiede una risposta coordinata su più fronti. Le organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), devono collaborare con i governi nazionali e le industrie alimentari per sviluppare standard globali e condividere informazioni e migliori pratiche. L’Europa può inoltre incoraggiare una maggiore cooperazione e scambio di informazioni tra gli Stati membri per individuare e affrontare più efficacemente le frodi alimentari che coinvolgono più paesi, così da per sviluppare standard globali e promuovere la cooperazione internazionale nella lotta contro le frodi alimentari.

In questo contesto, emergono tematiche che saranno cruciali nel dibattito del G7, riguardanti la sicurezza alimentare, la tutela delle piccole aziende agricole, la tenuta sociale ed economica dei territori rurali soprattutto quelli più marginali, l’equilibrio economico della filiera, la trasparenza dei mercati, la tutela dei consumatori, la qualità e la salubrità dei prodotti alimentari.