Forum di Davos al via: da guerra a crisi energetica, i temi

Dominano una serie di circostanze politiche, economiche, sociali, “senza precedenti”.

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Redazione

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Si apre oggi il Forum economico globale di Davos che tradizionalmente riunisce sulle Alpi svizzere, nel Cantone dei Grigioni, i grandi della Terra che si danno appuntamento con l’ambizione di dettare l’Agenda globale.

Davos, il Forum delle emergenze

Sul tavolo le tante emergenze in corso, dalla pandemia non ancora sconfitta all’economia in crisi, dalla guerra al clima. Klaus Schwab, fondatore e direttore esecutivo del World economic forum ha spiegato che l’edizione di quest’anno “è densa di conseguenze, e arriva in un momento storico cruciale, come mai prima d’ora”, in scia ad una serie di circostanze politiche, economiche, sociali, “senza precedenti”.

Ad aprire il forum (da remoto) il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ci saranno il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba oltre che il sindaco di Kiev Vitali Klitschko. Non sono invece attesi il presidente americano Biden né il suo segretario agli Esteri Blinken, ma va da sè che il dossier Ucraina insieme allo sforzo europeo per una conferenza di pace saranno al centro di panel e colloqui. Presenti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e la presidente della Commissione Ue von der Leyen, che terranno ciascuno uno ‘special address’ nella giornata di martedì, e per la prima volta da cancelliere tedesco a Davos Olaf Scholz, che chiuderà giovedì.

Da guerra a crisi energia, i temi

Riflettori puntati anche sugli interventi della presidente della banca centrale europea Christine Lagarde, la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva e la capo economista Gita Gopinath, il vicepresidente della Commissione Ue Frans Tiemmermans, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni.

Sarà, infatti, ancora una settimana sotto il segno delle banche centrali. Sotto la lente in particolare la riunione della Banca del Giappone (Boj) che, dopo la decisione di dicembre di ampliare la banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine, potrebbe adottare ulteriori misure per correggere le distorsioni nella curva dei rendimenti.

Banche centrali sotto la lente

Tra le altre, attesa la riunione della Banca centrale turca che non dovrebbe apportare modifiche al tasso di riferimento (9%). Infine, per la Bce sono in calendario i verbali (giovedì) della riunione di dicembre, importanti per capire quanto sostegno ci sia stato alla decisione su QT e rialzo tassi. Come anticipato, proseguiranno poi gli interventi dei vari banchieri centrali con quelli della BCE che interverranno per la maggior parte da Davos. In prima fila Centeno (martedì), poi Villeroy (mercoledì), Knot (giovedì) e la Lagarde che interverrà sia giovedì che venerdì quando parteciperà ad un panel con il direttore generale del Fondo Monetario e il ministro delle Finanze francese.

Tra gli interventi della FED è previsto quello di Harker (mercoledì e venerdì) che di recente ha affermato di essere favorevole ad una moderazione del ritmo di rialzo a 25 punti base con ‘terminal rate’ poco sopra 5 per cento.