Anche Tod’s ha detto addio a Piazza Affari, confermando la tendenza in atto da alcuni anni a scegliere altre vie in alternativa la Borsa per far crescere il Made in Italy all’estero. Un altro guru del lusso italiano, in seguito alla fuga di Luxottica di Leonardo del Vecchio, ora quotata solo a Parigi in aggregazione con Essilor, e dopo l’uscita di scena di Bulgari nell’ormai lontano 2011.
Ma cosa sta accadendo a Piazza Affari? I delisting si rincorrono sul Listino di Milano, tenendo il passo con i le IPO che sono sempre numerose, ma spesso riguardano Pmi desiderose di conquistare visibilità grazie alla quotazione.
L’OPA su Tod’s
L’OPA volontaria promossa da Crown Bidco, veicolo di investimento di L-Catterton, su Tod’s si è chiusa con adesioni pari quasi al 97% di quelle oggetto dell’offerta, rappresentative del 17,7% del capitale sociale. L’offerente, avendo superato la soglia del 95%, ha dunque esercitato il diritto al riacquisto del restante 3% – poco più di 1 milione di azioni – al prezzo dell’OPA di 43 euro per azione, per un totale di 44.323.325 di euro.
Con il trasferimento delle azioni residue in favore dell’offerente si è perfezionato il delisting del titolo, che è stato revocato dalla quotazione sul mercato Euronext Milan.
Chi è L Catterton
L Catterton è una società di private equity originariamente americana,, fondata alla fine degli anni ’80, poi combinatasi con la big francese della moda LVMH (Vuitton). Il fondo originario Catterton Partners ha effettuato oltre 250 investimenti in marchi di tutti i segmenti dell’industria dei beni di consumo, prima di fondersi nel 2016 con la finanziaria dell’imprenditore francese Bernard Arnault e con LVMH per creare L Catterton.
Della Valle: OPA è opportunità di crescita
“Con il successo dell’OPA, il gruppo Tod’s esce dalla Borsa”, ha commentato Diego Della Valle, Presidente e Ceo di Tod’s, spiegando “abbiamo ritenuto di fare questa scelta per focalizzarci sul potenziale sviluppo dei nostri singoli marchi, facendo tutti gli investimenti necessari nei tempi che riterremo più idonei.
“Abbiamo una grande opportunità di crescita e cercheremo di coglierla, operando con una visione di lungo periodo”, ha sottolineato ancora Della Valle, concludendo “abbiamo deciso di condividere questa nostra decisione strategica con due partner mondiali, che hanno una grande esperienza nel nostro settore: L Catterton e Lvmh, con il quale abbiamo condiviso il nostro ingresso in borsa oltre vent’anni fa, che saranno sicuramente preziosi compagni di viaggio“.
Il lungo elenco dei delisting
La decisione di Tod’s di abbandonare Piazza Affari è solo l’ultimo di una lunga serie. Solo quest’anno, la decisione è stata presa da big internazionali come CNH Industrial e società da tempo quotate come Saras, Pierrel, Softec e Renergetica. La lista è lunga anche per il 2023, anno in cui sono uscite dal mercato ben 26 società, alcune più note come Autogrill.
Ma per quale motivo non si arresta la fuga da Piazza Affari? Gli esperti sostengono che, con le valutazioni minime raggiunte negli ultimi anni, sia divenuto più conveniente per gli azionisti di riferimento riacquistare le azioni sul mercato e proseguire il percorso d crescita per altre vie, magari trovando il supporto di fondi di private equity, che nella maggior parte die casi non intervengono nella gestione, ma mettono a disposizione il capitale e spesso strutture di consulenza per crescere sul mercato di riferimento o all’estero.
Quello che avverrà con Tod’s e che è avvenuto per molte altre aziende, come IMA che nel 2020 ha deciso di uscire dalla Borsa e contemporaneamente stipulare un accordo con il fondi di private equity BC Partners per accelerare la sua crescita all’estero. Un messaggio chiaro ed impietoso per Piazza Affari che, evidentemente, non offre né la visibilità né i risultati utili a raggiungere questo obiettivo.