Auto a picco a Wall Street: l’impatto dei dazi non risparmia nessuno

L'annuncio di dazi del 25% sulle auto e componentistica auto importata farà salire il costo di produzione di 3.000-6.000 dollari con ripercussioni pesanti su produzione e vendite che non risparmiano nessuno

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Redazione

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Pubblicato: 27 Marzo 2025 09:06

Crollano le auto a Wall Street, scontando un impatto pesante dei dazi annunciati dal Presidente Trump sulle auto importate. La decisione infatti avrà un impatto negativo su tutti, anche sulle auto prodotte in Usa, che importano comunque la componentistica necessaria alla produzione dei propri modelli, soprattutto le batterie delle auto elettriche o ibride. Una decisione che quindi avrà un aggravio sull’economia americana, in termini di mancate vendite ed anche di posti di lavoro. Un allarme è stato lanciato anche da Elon Musk, proprietario di Tesla, che in un post su X ha voluto rimarcare questo aspetto.

Comparto auto giù a Wall Street e altrove

Le case automobilistiche statunitensi e i loro rivali sono stati colpiti dall’annuncio dei dazi e sono scivolati a Wall Street ieri sera. Le azioni di General Motors sono crollate dell’8% nella sessione after-market, mentre Ford sono crollate del 4,5%. Male anche Stellantis, casa madre di Chrysler, le cui azioni sono quotate alla Borsa di New York, che ha perso oltre il 4%. Male anche Tesla, che ha ceduto il 5,6%.

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Le perdite sono dilagate anche questa mattina sui mercati asiatici, con Toyota Motor, Honda e Hyunday che hanno evidenziato perdite fra il 3% ed il 4%. E per l’apertura dei mercati europei non si attende nulla di buono, con la stessa Stellantis, Renault, Volkswagen , BMW e le altre case in focus all’indomani dell’annuncio.

L’impatto dei dazi

Si stima che le nuove imposte, se mantenute per un periodo prolungato, potrebbero aggiungere migliaia di dollari al costo medio di acquisto di un veicolo statunitense e ostacolare la produzione di auto in tutto il Nord America. Ciò è dovuto alle interconnessioni nella produzione di veicoli fra Canada, Messico e Stati Uniti, dopo tre decenni di libero scambio. Secondo la società di ricerca GlobalData, quasi la metà di tutte le auto vendute negli Stati Uniti l’anno è stata importata.

Anche Autos Drive America, organizzazione che rappresenta le case d’auto straniere in USA, quali Honda, Hyundai, Toyota e Volkswagen, ha affermato che i dazi renderanno più costoso produrre e vendere auto negli Stati Uniti, portando prezzi più alti, meno alternative per i consumatori e meno posti di lavoro nel settore manifatturiero.

Secondo i calcoli di Cox Automotive, i dazi faranno salire 3.000 dollari il costo di un veicolo prodotto negli Stati Uniti e di 6.000 dollari quelli prodotti in Canada o Messico. Cox prevede anche, entro metà aprile, un’interruzione della produzione di i veicoli nordamericani, con un impatto stimato in 20.000 veicoli in meno al giorno, ovvero un calo di circa il 30% della produzione.

L’allarme di Musk

Anche Elon Musk ha lanciato un allarme sull’impatto dei dazi, affermando che non risparmiano Tesla. In un post su X, il patron della società che produce auto elettriche ha affermato che i dazi interesseranno anche Tesla, poiché “incideranno sul prezzo dei componenti delle auto Tesla che provengono da altri paesi” e che “l’impatto sui costi non è trascurabile”.

Tesla produce in Usa tutte le sue auto, ma importa alcune parti, in primis componenti elettrici e batterie, che provengono dalla Cina. L’aumento del costo della componentistica, soprattutto le batterie, avranno u grande impatto sul costo complessivo e quindi sul prezzo di vendita, in una fase non propizia per Tesla, le cui vendite a febbraio sono crollate del 40% per il secondo mese consecutivo. Tesla sta anche affrontando un boicottaggio dei consumatori in Europa e Usa per l’incursione di Musk nella politica.

Trump esclude impatti su Tesla

Trump ha smentito che i dazi potrebbero avere impatti negativi per Tesla ed, ha affermato che, anzi, saranno complessivamente neutrali se non addirittura “un bene” perla casa di auto elettriche americana. Il Presidente ha poi precisato che il suo stretto alleato Elon Musk non lo ha consigliato in merito alle tariffe sulle auto.