I fondi americani si preparano al calo dei tassi: ondata di acquisizioni in arrivo

Cambiano i mercati finanziari: con il calo dei tassi si risvegliano i fondi americani e ripartono le fusioni

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 4 Agosto 2024 16:24

I quattro più grandi fondi di investimento americani, Apollo, Ares Blackrock e KKR, hanno investito oltre 160 miliardi di dollari nel secondo semestre del 2024. Un aumento netto rispetto all’ultimo periodo, nonostante i tassi di interesse ancora molto alti, che segnala un cambiamento nel mercato delle acquisizioni in tutto il mondo.

Proprio i tassi di interesse alti hanno quasi congelato per un anno e mezzo fusioni e acquisizioni, dopo un periodo record tra il 2021 e il 2022. I fondi stanno anche facendo fatica a recuperare dai propri investimenti ma i dati sull’occupazione americana potrebbero spingere presto la Fed a un abbassamento del costo del denaro che darebbe via libera a una nuova stagione di attività sui mercati finanziari.

I fondi si preparano a investire

Apollo, Ares Blackrock e KKR, i quattro fondi di investimento più importanti degli Usa, hanno investito nel secondo trimestre del ù2024 circa 160 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento di quasi il 40% rispetto al trimestre precedente e di un raddoppio su buona parte dei dati del 2023. Questo nonostante il costo del denaro negli Usa sia ancora altissimo.

I tassi di interesse però potrebbero calare presto. Nel secondo trimestre i dati sull’occupazione negli Stati Uniti hanno fatto segnare un rallentamento della crescita, suggerendo agli osservatori che il periodo di politiche restrittive dal punto di vista monetario potrebbe essersi protratto per troppo tempo. La Fed rischia di strozzare il vero e proprio boom economico che gli Usa stanno vivendo e a settembre i tassi di interesse potrebbero scendere in linea con quanto già fatto dalla Banca centrale europea.

Questo permetterebbe finalmente ai fondi di investimento di sbloccare 2mila miliardi di investimenti già programmati ma congelati proprio dall’altissimo costo del denaro. Tra questi ci sono soprattutto operazioni di acquisizione e di fusione che, dopo un lungo periodo di record dopo la pandemia, si sono quasi completamente bloccate a seguito dell’impennata dell’inflazione e del conseguente taglio dei tassi di interesse.

Perché il calo dei tassi di interesse favorirà le fusioni

Le acquisizioni e le fusioni sono operazioni molto complesse. Da una parte un gruppo privato prende il controllo di un’azienda le cui azioni sono affidate al mercato. Dall’altra due grosse realtà si uniscono in una nuova compagnia con una serie di decisioni delicate da prendere. Entrambe le operazioni hanno però in comune la stessa necessità di muovere capitali enormi.

Per questo, quando si parla di operazioni di fusione o di acquisizione, le aziende si affidano ai grandi fondi di investimento, istituzioni di fatto create appositamente per muovere grandi quantità di capitale. In questo momento però, il denaro liquido è molto costoso. I tassi di interesse dei prestiti sono altissimi per tutti, non  soltanto per i cittadini.

Per questa ragione molte aziende hanno rimandato operazioni di fusione o di acquisizione a un momento più favorevole, sperando che il periodo di politica monetaria restrittiva sarebbe durato soltanto alcuni mesi. È però ormai più di un anno che la Fed tiene i tassi al 5,50% e quindi il mercato ha accumulato un numero molto alto di operazioni, che potrebbero andare in porto al primo abbassamento dei tassi per l’impazienza delle parti coinvolte accumulata in questi mesi.